L' edizione 2017 di Emergenza Music Contest si è contraddistinta per la partecipazione di tante band di livello e per un incredibile successo di pubblico.
Si riparte con la nuova stagione, ancora una volta al Living Room di Lugano, che sarà anche quest'anno teatro delle selezioni ticinesi.
Sul palco troviamo sette progetti musicali (più una band guest) per una serata che si prospetta interessante e tutta da vivere.
I vincitori dell'eliminatoria sono i Tahkhana, che oltre a vincere il premio Emergenza Road Tour, hanno l'accesso diretto alla finale ticinese del 12 maggio, insieme a Hervè e The Goldfish.
In attesa del ripescaggio tutte le altre band.
A seguire, le recensioni dei concerti!
Si parte a mille con i Drivin'Mad. Un power trio che
aggredisce subito il palco con grande attitudine e ottima padronanza
scenica.
Si tratta di una rock band che affonda
radici profondissime nel blues, ma con sonorità fresche e attuali.
Propongono brani davvero ben fatti, scritti e arrangiati.
Tutti i componenti, dotati di grande tecnica musicale, suonano da
dio, quadrati, solidi, forti di un gran bel sound e di una sezione
ritmica impeccabile.
Spiccano le melodie e i soli
chitarristici di chiaro stampo Hendrixiano del virtuoso
chitarrista/cantante, che ha anche una bella voce, calda ed espressiva,
oltre a un look molto accattivante.
Un concerto intenso, che ti tiene
incollato dal primo all'ultimo secondo di musica.
Una performance
di grande qualità, per una band di assoluto livello.
Si prosegue con The Goldfish, da Locarno, che si
presentano con due voci, maschile e femminile. Stavolta le influenze
affondano negli anni '90, in particolare nel grunge, fino a lambire
la frontiere tra goth e new metal esplorate da band come gli
Evanescence.
ll look è in tema, rievocando un'epoca indimenticabile.
Una
band tosta, tonica, dal sound potente, che
non trascura melodie vocali efficaci, in una riuscita alternanza
dolce/forte, maschile/femminile in grado di regalare colori
cangianti.
L'esibizione è
molto godibile e viene apprezzata particolarmente dal pubblico del
Living Room, che li porta dritti in finale regalandogli il terzo
posto!
La
prima impressione non può prescindere da una considerazione: sono
giovanissimi.
Si presentano con
una voce femminile accompagnata da chitarra, basso, tastiera e
batteria.
Si sono formati da
poco e, ancora in cerca di una direzione totalmente personale,
propongono una serie di brani classici riarrangiati che vanno da
Beatles e Rolling Stones fino a hit del pop contemporaneo. Solo un
brano originale, che ha alcuni spunti interessanti in chiave pop rock.
Colpisce
la bella voce della cantante, dal piglio soul à la Amy Winehouse.
La
passione per la musica c'è, ma la band deve farsi le ossa e crescere
musicalmente. Si sentono infatti alcune incertezze nell'esecuzione.
Le intenzioni sono
ottime, ma la solidità e l'amalgama hanno ancora bisogno di sudare
sui palchi.
Le
potenzialità ci sono: è il momento di mettersi al lavoro!
Si cambia scenario.
Giosìa è un cantautore di stampo pop rock che mette l'anima sul
palco.
Suona
la chitarra elettrica e si accompagna con una band acustica composta
da basso, batteria e violoncello (in un brano si esibisce anche una
tastierista).
Il cantautorato di
Giosìa è morbido, delicato, con melodie orecchiabili e piacevoli da
ascoltare, che affondano nella storia della musica leggera degli anni
Settanta e Ottanta.
La sensazione
di revival è accentuata dai testi, tutti in italiano, che cercano
l'emozione, anche se talvolta cedono a rime e immagini un po' troppo
canoniche.
L'idea a monte
di questo progetto musicale è interessante, ma c'è ancora da
lavorare sulla coesione, sulla precisione dell'esecuzione e
sull'attenzione all'accordatura degli strumenti, che è fondamentale.
Consigliamo
a Giosìa di concentrarsi su questi aspetti. Ciò detto, si tratta di
una proposta da tenere d'occhio. Al lavoro, ragazzi, abbiamo fiducia
in voi!
Cambiamo
totalmente mondo, si passa al rap! Mr. Gru è composto da due mc e un
beatmaker ed è alla seconda partecipazione a Emergenza: siamo felici
di incontrarli di nuovo!
Marco, il
frontman, è un vero trascinatore. Stiamo parlando di un progetto rap
ottimamente prodotto con flow extra beat trascinanti e un cantato
preciso, ritmato e sempre molto intelligibile.
Il punto di
riferimento cardine è il miglior Eminem, ma Mr.Gru non sfigura
rispetto a un maestro così ingombrante, anzi.
I testi, molto
personali, raccontano ansie, paure, vita vissuta, problematiche
affrontate sempre con molta intelligenza e capacità. Non manca un
tocco di autoironia, a pennellare il quadro di un autore sensibile e
consapevole.
La scrittura è
pressochè perfetta, supportata da musiche ben arrangiate, ricercate
e sempre adeguate alle atmosfere dei vari brani. Il lavoro di
produzione è notevole e di alto livello.
Infine,
cosa fondamentale, Mr.Gru ha la capacità di catalizzare l'attenzione
del pubblico, che lo segue con entusiasmo fino all'ultima nota del
concerto.
Cambio
palco: si torna al rock. La band che si presenta sulla scena (voce,
due chitarre, basso e batteria) ha una particolarità: quello di
stasera è il loro terzo concerto.
Se non ce lo
avessero detto, non ci avremmo creduto. Sembrano affiatati da anni,
forse perché condividono un grande amore per la musica e
un'attitudine comune.
La loro perfomance
al Living Room lo dimostra: propongono brani originali dal taglio
classic rock con influenze grunge (soprattutto per quanto riguarda la
bella voce ombrosa del cantante).
Scrittura,
arrangiamenti e sonorità sono di buon livello, adeguate allo stile musicale della band.
A tutto questo si
aggiunge una buona presenza scenica, sentita e vissuta decisamente "a
pelle". Si sente la convinzione e l'energia.
L'autenticità,
da sempre, è la miglior carta da giocare: il pubblico appprezza, e
li decreta vincitori della serata. Bravi!
L'ultimo
progetto musicale in gara porta la firma di Hervè, producer di
musica elettronica.
Persona seria,
professionale, dalla bellissima attitudine anche fuori dal palco,
Hervè chiude le esibizioni delle band in gara con un set fatto di
pezzi in grado di toccare tantissimi ambiti musicali, dal goth al
drum'n'bass, dal dub al progressive.
La scelta di non
limitarsi a un solo genere la spiega lui stesso, nel miglior modo
possibile: “suono tutto quello che mi piace”.
È palese il
grandissimo lavoro di produzione, fatto di ore in studio a comporre,
sperimentare, ricercare, a caccia di una qualità musicale che non
passa inosservata.
Ma
Hervé non è solo ricerca e alchimia sonora: sa benissimo come far
muovere e ballare il numeroso pubblico del Living Room, che gradisce
e lo vota fino a farlo volare al secondo posto della classifica. Ci
vediamo in semifinale, Hervé: complimenti!
Siamo
alla fine: è il momento dei saluti. Ma prima di tornare a casa, c'è
un'ultima chicca.
Chiudono la serata,
come ospiti fuori concorso, gli Underwoods, winning band Emergenza
Music Contest Italia edizione 2017.
Siamo felici e
orgogliosi di averli di nuovo con noi, per la prima tappa di un
minitour che li vedrà ospiti in grandi club italiani.
Gli Underwoods
sono, dal nostro punto di vista, la conferma di un percorso
impeccabile: una band seria e professionale che è riuscita ad andare
al di là delle proprie già ottime potenzialità, grazie a un lavoro
costante.
Il loro è un
progetto alternative rock fondato sull'utilizzo sapiente
dell'elettronica che tiene incollati gli spettatori durante
l'esibizione, pressochè perfetta sotto tutti i punti di vista.
Con
l'occasione gli Underwood hanno anche presentato in anteprima il loro
singolo di prossima uscita: History.
Grazie per il bellissimo
concerto, ragazzi, è stato un piacere incontrarvi ancora sul palco!
Appuntamento al 7 Aprile per la seconda eliminatoria!