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7 eliminatoria Emergenza music contest Milano

Splendida serata di concerti al Legend club per la prima fase del contest internazionale



OrigliaLaMusica

Apriamo la settima serata di Emergenza Festival per la città di Milano con un cantautore non più di primo pelo, che si mette in gioco sul palco con un repertorio interamente originale e la sua chitarra acustica. Interessante il nome del suo progetto che si basa sul gioco di parole dato dal suo cognome "Origlia". E' un artista di grande sensibilità, lo si nota anche solo dalla timidezza con la quale si presenza sul palco. I suoi brani hanno un dolce sapore un po' antico che richiama la musica leggera italiana anni 70, con un estrema dolcezza in ogni sua nota. Ha qualcosa che si avvicina al trascendente e all'evocativo. In generale ci piace, ma un po' di sicurezza in più sul palco non guasta, anche solo per lasciare un'impronta un po' più decisa nel pubblico presente in sala. 

Il secondo gruppo della serata è davvero giovanissimo, la cantante ha solo 13 anni, ma la cosa che più colpisce è che sono già ben noti ai nostri palchi, sono infatti già stati finalisti nazionali ben 3 anni fa. Si presentano carichissimi, con le idee estremamente chiare e una preparazione musicale degna di professionisti. Già solo guardandoli sul palco mettono allegria ed esprimono appieno la loro incommensurabile voglia di fare musica. Belle le idee, ottimi i brani propri, tutto è arrangiato bene con ogni suono al punto giusto. In tutto questo tripudio musicale si inserisce anche un pubblico incredibile e la loro grande capacità di saperlo coinvolgere. Sono tutti estremamente bravi, dall'ottimo gusto del chitarrista e bassista, all'energia contagiosa della cantante, ma un plauso particolare va al batterista, una macchina da beat con un colpo sul rullante sempre uguale che ti sposta anche se sei a 30 metri di distanza. Bravi! L'importante ora è non sedersi sugli allori, non accomodarsi sul proprio talento e continuare a lavorare con un sano spirito critico ;-) La strada infondo è ancora lunga

Il livello non scende, anzi l'asticella si alza sempre di più. Siamo al terzo progetto sul palco e i Keemosabe stregano il Legend con un concerto assolutamente ben preparato. Non c'è che dire, è una band che spacca i culi, che sa bene quale sia la meta da raggiungere e come farlo. Hanno brani scritti davvero bene, in un mix assolutamente ben riuscito di funk, rock (ma di quello potente) e un pizzico di pop attualissimo. Gli arrangiamenti non hanno nulla da invidiare a ciò che già è stato prodotto di mainstream, anzi all'interno di una playlist di spotify in mezzo a grandi nomi, non stonano affatto. Buona la voce, personale e profonda, ottimo il look. E' davvero un bel concerto, uno di quelli a cui si può correre per prendere il biglietto. Devono però fare attenzione a continuare a crescere, creare molte aspettative (anche involontarie) intorno a se stessi pone poi l'obbligo di non doverle deludere e sicuramente va fatto un lavoro più accurato dal punto di vista della promozione, semplicemente perché è una band che vale la pena di essere ascoltata ;-)

Sharko

Cambiamo ora genere, set e atmosfera con Sharko che proviene dal mondo Hip Hop. Ottimo il pubblico che lo segue con tanto entusiasmo seguendo il concerto a tempo e sottolineandolo con le braccia come i migliori show rap. Ci piace di più da metà concerto in poi, sia nei brani più "gioiosi", sia perché probabilmente ci mettono qualche pezzo per ingranare e trovarsi totalmente a proprio agio sul palco. Sharko infatti è on stage con il suo socio che si occupa delle doppie. A questo proposito attenzione, i testi in un progetto del genere devono sempre essere estremamente intelligibili, quindi articolando al meglio le parole. Un altro aspetto a cui fare attenzione è poi l'uso del microfono, coprire la capsula con la mano dà quasi una certezza matematica che fischi... lo sappiamo, è fico, è tipico del genere, ma la riuscita del concerto va oltre le apparenze ;-) I presupposti ci sono, al lavoro!

La quinta band della serata è davvero particolare. E' indubbiamente  uno dei set più particolari che abbiamo incontrato finora. Formato da basso, chitarra elettrica, elettronica e pad, hanno come peculiarità quella di scambiarsi gli strumenti in base alle esigenze anche durante i brani. Come sound ci ricordano lontanamente i primi Bluvertigo, con sonorità particolarmente atmosferiche e oniriche. l'idea è buona, non siamo del tutto convinti della realizzazione, per quanto ci siano suoni elettronici di batteria, una solida sezione ritmica ci manca. I suoni non riescono a sopperire appieno la mancanza, ma è necessario semplicemente lavorarci un po' di più. Davvero, tutto interessante, ma si possono rivedere alcuni particolari per poter rendere al meglio.

Con l'ultima band chiudiamo nel pieno del divertimento. I Fantabuggy sono buffi, nel modo più ingenuo e positivo possibile, sono davvero simpatici, ci fanno ridere dall'inizio alla fine. Non si prendono sul serio pur suonando decisamente bene, sono splendidi nelle loro maglie colorate e sono indubbiamente abili nel tirare in mezzo il pubblico, anche quello che chiaramente li sta vedendo per la prima volta. Ci sembrano dei grandi esperti di sagre e fiere di paese dove saper riuscire a coinvolgere il pubblico, anche quello ubriaco, sia per loro un must. E' stato ottimo modo per chiudere la serata con loro e con un pubblico che canta a squarciagola sotto il palco, spassosissimi!

Emergenza Music Contest si svolge in collaborazione con MARSHALl RECORDS.