Emergenza Festival 2019 riparte anche a Firenze, il club è lo storico Viper Theatre.
7 progetti musicali per questa prima eliminatoria, ecco le recensioni dei concerti.
ZERO SOCIAL
PREMESSA
La serata del Viper di Firenze viene inaugurata dagli Zero Social, formati da voce, chitarra, basso, tastiere e batterie.
Siamo sui binari di un classico
rock italiano con sonorità debitrici in particolare dei Litfiba dei
primi anni ‘90, con in più qualche eco punk-wave-industrial
ottantiano in stile CCCP/Disciplinatha.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
I brani funzionano e, nonostante non
siano stilisticamente originalissimi, hanno comunque un arrangiamento
studiato e una personalità propria, in particolar modo grazie al
lavoro di coloritura delle tastiere. Molto interessanti anche i
testi, incisivi e ricercati.
TECNICA
Buona tecnica di base, nonostante
qualche leggera sbavatura e un amalgama generale migliorabile. C’è
da lavorare ancora sulla coesione della band.
LOOK E CARISMA
L’estetica è tipicamente rock, con un cantante carismatico che per l’occasione indossa un bellissimo cilindro in stile steampunk, e qualche curioso momento “teatralizzato”.
ATTITUDINE E SHOW
Hanno un bell’approccio sul palco, inaugurando la serata con grinta e intensità.
Su tutti, nota di merito per il frontman, che sa come muoversi e come catalizzare l’attenzione: la sua è una performance di tutto rispetto.
CONCLUSIONI
Bel concerto per una band che però, secondo noi, dovrebbe trovare una dimensione più personale e originale dal punto di vista musicale. Il concerto è stato apprezzato dai presenti in sala, che premiano gli Zero Social con un terzo posto e il passaggio in semifinale.
PREMESSA
La seconda proposta della serata è una
band molto giovane, formata da voce, chitarra, basso e batteria, che
propone un funk rock in stile Red Hot Chili
Peppers e dintorni.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Ritmiche costantemente sincopate, in pieno stile funky, si mescolano a robusti fraseggi chitarristici di stampo rock/blues.
Belle le melodie vocali, fresche e
d'impatto.
Le idee sono molto interessanti, anche se hanno bisogno di ampliare i loro ascolti musicali, per diversificare meglio i vari brani.
TECNICA
Giovanissimi ma preparati, anche se
sicuramente c'è da lavorare sulla ricerca di maggiore solidità e
sul sound in generale, ancora non del tutto a fuoco.
LOOK E
CARISMA
Si presentano con un’estetica street rock, molto dinamici, belli da vedere sul palco. In particolare, il chitarrista cattura l’attenzione con una stupenda chioma in stile afro.
Curiosa la scelta del cantante di
indossare una giacca, creando un certo contrasto con gli altri
elementi della band.
ATTITUDINE E SHOW
Affrontano il palco senza timori
reverenziali, con piglio deciso e disinvolto. L'attitudine è quella
giusta e il risultato è una prestazione energica, con il pubblico in
sala che li sostiene e apprezza.
CONCLUSIONI
Band molto interessante, con ampio
margine di crescita e che può togliersi belle soddisfazioni.
Sono i secondi classificati della serata, dritti in semifinale.
PREMESSA
Vecchia conoscenza di Emergenza, già
finalisti nel 2017, i Lapsus tornano in scena con un pop rock
contemporaneo di qualità, un po’ alla Coldplay per intendersi, e
una formazione rinnovata: voce+basso, chitarra, tastiera e
batteria.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
I Lapsus propongono brani cantati in
italiano con arrangiamenti ben fatti, ariosi e ispirati. A livello
compositivo le canzoni sono lineari ma efficaci, con melodie vocali
che entrano in testa, bei fraseggi di chitarra e keyboards
protagoniste.
TECNICA
Abbiamo notato un netto miglioramento
rispetto al passato. La band è molto cresciuta, sempre più
consapevole dei propri mezzi, e l'esecuzione generale è pressoché
impeccabile, sia dal punto di vista del sound che della coesione
strumentale.
LOOK E CARISMA
Look fresco, personale e molto attuale,
adeguato alla proposta musicale. Benché ognuno mantenga il suo
stile, danno una sensazione di coerenza interna.
ATTITUDINE
E SHOW
Affrontano il palco con grande professionalità e sicurezza, personalità e carisma, con piglio da musicisti navigati.
Una performance senza sbavature e davvero molto convincente, anche per quanto riguarda l’interazione con il pubblico.
CONCLUSIONI
Siamo di fronte a una band che ha
alzato notevolmente l'asticella rispetto al passato, frutto di duro
lavoro, passione e dedizione alla causa, che dà la sensazione di
aver trovato una sua strada musicale ben definita, per quanto ancora
migliorabile.
Concerto molto bello, premiato dai presenti al
Viper: sono i vincitori della serata! In semifinale e premio Emergenza Road
Tour.
PREMESSA
One man show, con voce,
chitarra e piano, per una proposta ricca di influenze, immersa in
tutti i colori del pop italiano.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Ruggero ci porta nel suo mondo, fatto da mille sfaccettature, alternandosi tra chitarra e piano.
Si va dal cantautorato vecchia scuola fino alla musica leggera italiana degli anni ‘80 e ‘90, dal folk ai contemporanei autori “indie”.
Testi ricercati, sul filo di un’ironia dolceamara, sostenuti da melodie orecchiabili e mai banali.
Tra le influenze, citiamo sicuramente
Battisti e il primo Venditti.
TECNICA
Semplice ma efficace l'accompagnamento
di chitarra, più ricercato e personale l’approccio pianistico.
LOOK E CARISMA
Occhiali, giacca nera lucida, jeans e maglietta. Un look ben definito, che rispecchia il suo personaggio intellettuale e un po’ eccentrico. Carismatico.
ATTITUDINE E SHOW
Grande personalità: è completamente a
suo agio sul palco. Un concerto davvero godibile e di qualità.
CONCLUSIONI
Ruggero ci ha portato per mano in una performance acustica molto interessante e ha saputo coinvolgere il pubblico. Purtroppo non passa in semifinale, ma resta in lista per il ripescaggio.
PREMESSA
Stilisticamente qui si va
oltreoceano, con una proposta dal forti coordinate hard rock/southern
e una formazione classica formata da voce più chitarra, basso,
chitarra e batteria.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
I brani sono prettamente in stile “old
american school". Sound potente, caldo e dinamico, chitarre
grandi protagoniste in un bel gioco di riff e soli alla
Guns’n’Roses. Sezione ritmica sugli scudi e, a completare il
tutto, una bella voce potente e graffiante.
TECNICA
Ottimi musicisti, esecuzione generale
perfetta: la band sa come si deve suonare al servizio della canzone,
ha grande perizia tecnica, attenzione alle dinamiche e molto gusto.
LOOK E CARISMA
Quasi didascalici nel loro look street rock
con riferimenti al mondo dei Bikers americani. Assolutamente in tono
con il genere proposto.
ATTITUDINE E SHOW
Aggrediscono il palco con grande decisione, dimostrandosi intensi, coinvolgenti e in pieno controllo dell’esibizione. Ottimi anche dal punto di vista di presenza scenica e interplay.
CONCLUSIONI
Bel concerto, specialmente per gli amanti del classic rock fatto come si deve.
Non accedono in semifinale, ma
rimangono in lista per il ripescaggio.
DISCHORDIA
PREMESSA
Penultimi in scaletta, ecco i
Dischordia: voce+chitarra, basso, chitarra, batteria, offrono in
pasto al pubblico del Viper un energetico punk american style alla
Dead Kennedys/Bad Religion però cantato in italiano.
SCRITTURA
E ARRANGIAMENTO
Palla avanti e pedalare. Ben poche
concessioni, nel loro punk rock/hardcore nudo e crudo. Una carrellata
di brani martellanti, ad alto tasso di bpm, resi più interessanti
dalla scelta dell’italiano e da melodie vocali con ritornelli
incisivi e orecchiabili.
TECNICA
Quando si parla di band del genere, è difficile giudicare la tecnica. L’obiettivo della band è semplice: prendere il pubblico a sportellate con brani tritatutto e ritmiche selvagge.
Il consiglio, proprio per migliorare
l’impatto generale, è di lavorare soprattutto sulla precisione e
sulla messa a fuoco del sound. Si è sentito spesso un certo
scollamento tra i vari strumenti.
LOOK E CARISMA
Si presentano inizialmente con delle divertenti parrucche. Per il resto, poco da dire: il look in jeans e t-shirt è del tutto coerente con la proposta.
ATTITUDINE E SHOW
Performance molto sporca, ma comunque
dalla grande energia. Si divertono e divertono, dando prova di grande
interplay e ottima capacità di coinvolgimento del pubblico.
CONCLUSIONI
Nonostante la buona presa sui presenti in sala, non ottengono il passaggio del turno. Restano in attesa di un eventuale ripescaggio.
PREMESSA
Solo sul palco con voce e chitarra elettrica, David è chiamato a chiudere la serata con una proposta molto raffinata e originale.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Giovanissimo, si muove in un ambito indie pop molto fresco e attuale.
Si sentono però distintamente gli echi di molto cantautorato classico e anche una conoscenza, diretta o di riflesso, di autori più “di nicchia”.
In una sorta di carosello della memoria ci vengono in mente, fatte le debite proporzioni, la “scuola romana” dei Tiromancino, mostri sacri come Lucio Dalla e, in certi momenti, qualcosa di grandi artisti oggi un po’ dimenticati come Sergio Caputo e Nino Buonocore.
Di suo, David ci mette una grande
varietà e capacità di scrittura, testi complessi e intelligenti e
melodie vocali interessanti, dal
sapore insieme antico e contemporaneo.
TECNICA
Dal punto di vista chitarristico, la proposta è molto essenziale, per quanto ben suonata, limitandosi a una ritmica d’accompagnamento con un buon retrogusto funky. Scelta azzeccata, di supporto a una voce molto bella, scura, dinamica e personale.
LOOK E CARISMA
Pochi fronzoli: si presenta in un semplice, ma sempre efficace total black.
ATTITUDINE E SHOW
L’approccio in scena è timido, di poche parole. Ci tiene a lasciar parlare le sue canzoni e a godersi l’esperienza di suonare su un palco di grande prestigio come il Viper.
CONCLUSIONI
Un artista giovane, con un progetto musicale ricco di prospettive, che vedremmo bene sviluppato con una band. La sua esibizione ci è piaciuta molto, anche se non passa al turno successivo.
Rimane in lista per il ripescaggio.
Emergenza è in collaborazione con Marshall, Ufip, Mapex e iMusician Digital.