PREMESSA
Apriamo la sesta serata eliminatoria di Emergenza Festival per la città di Milano con una tribute band dei Nightwish.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
E' tutto piuttosto fedele ai brani originali della band finlandese symphonic metal,anche negli arrangiamenti.
TECNICA
Sono tutti tecnicamente eccellenti, anche perché rendere al meglio le composizioni di questo genere altrimenti sarebbe ben complicato. Sia l'aspetto musicale, che la parte vocale lirica della cantante sono precise e sicure. Sicuramente sono tutti ben preparati su questo repertorio.
CARISMA LOOK
Il look non delude. Total black per i musicisti, punto di luce lei, in abiti bianchi e scarpe argento.
ATTITUDINE E SHOW
Hanno una buona presenza scenica di chi è già salito sul palco diverse volte e sa come si fa, manca la parte del pubblico, sicuramente il live sarebbe da rivedere con un manipolo di fan accalcati alla transenna.
CONCLUSIONI:
Si classificano quarti e mancando il podio non riescono a passare direttamente in semifinale, bisognerà aspettare la fine di marzo per scoprire se il ripescaggio li premierà concedendogli un'altra chance nello step successivo del contest internazionale.
PREMESSA
Pigna è un artista solista che canta i suoi brani o rivisitazioni con testi riadattati, accompagnandosi con la slide chitarra e utilizzando anche la tecnica del fingerpicking.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Scrive davvero molto bene e arrangia ancora meglio, fa suonare la chitarra acustica come se non ci fosse bisogno di niente altro, non riusciamo a sentire in nessun modo, nemmeno concentrandoci, la mancanza di una band. Crea la parte armonica, la parte melodica e anche quella ritmica solo con l'ausilio della sua 6 corde e delle sue mani. In alcuni momenti la sua voce profonde ci ricorda il nostro caro buon vecchio cantastorie genovese, De Andre'.
TECNICA
Di primo impatto sembra che non abbia mai fatto niente di diverso nella vita, ci dà proprio l'impressione che salire sul palco e proporsi al pubblico sia la cosa più naturale che possa fare. Non incespica mai, nemmeno dove l'arrangiamento si fa complicato. I brani escono autonomamente dal suo corpo.
CARISMA LOOK
Non ha ul look studiato, ma ha comunque un buon carisma che spinge il pubblico alla curiosità e all'ascolto.
ATTITUDINE E SHOW
Non è facile riempire il palco stando da soli seduti su uno sgabello, ma lui crea un clima così intimo che sembra di dover entrare in punta di piedi nella sua anima, senza far troppo rumore per non disturbare. Ci guida all'interno dei suoi brani, con grande passione. Un live sincero, senza troppi fronzoli.
CONCLUSIONI:
PREMESSA
I Placeline è una band formata da sei componenti, batteria, basso, due chitarre elettriche capitanati da 2 cantanti di cui uno dietro alla tastiera laddove ce n'è bisogno.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Il sestetto lodigiano porta sul palco del Legend di Milano un repertorio di brani inediti per la maggior parte in inglese (una è in italiano) con dei chiari riferimenti prima ai linkin park (veste che apprezziamo un po' di più, ma potremmo essere viziati da un gusto personale), poi agli offsping o sum 41. Alcuni pezzi funzionano meglio di altri, interessanti l'alternarsi dei due cantanti nella parte melodica per poi cimentarsi nel rap, insomma niente di nuovo, il crossover è stato sdoganato oltre 30 anni fa, ma la proposta rimane comunque interessante.
TECNICA
In alcune parti del concerto manca un sound d’insieme, ma i ragazzi sembrano essere alimentati a diesel e con il procedere del concerto il tutto diventa più preciso e compatto. Ci manca un po' la componente energica però, tipica del genere.
CARISMA LOOK
Non c'è una vera identità della band, certo non salgono sul palco come se stessero andando a fare un scampagnata tra amici, ma manca tutto uno studio del look legato stilisticamente anche alla loro proposta musicale.
ATTITUDINE E SHOW
Sul palco ce la mettono tutta e lo spettacolo a conti fatti scorre via piacevolmente. A dare movimento in scena è anche il doppio ruolo di uno dei due cantanti principali, che spostandosi alla tastiera in alcuni brani, aggiunge il tocco in più. Cercano l'interazione con il pubblico anche facendogli battere le mani, bravi, ancora da migliorare, ma ottima base di partenza.
CONCLUSIONI:
Il pubblico li premia con un meritato primo posto e oltre a rivederli in semifinale saranno guest in un'altra eliminatoria italiana di Emergenza Music Contest grazie all'Emergenza Road Tour
Rianimazione Iconoclasta Accidentale
E' ora il turno dei Rianimazione Iconoclasta Accidentale, per gli amici R.I.A. Sono una band non più di primo pelo che ci danno un assaggio del loro ska teatrale colto nella prima parte del concerto per poi sfociare in un funk alla Pino Daniele senza però perdere la propria identità. .batteria gtr bass tromba(vox) sax
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
La loro formazione (e così i loro arrangiamenti) prevede batteria, basso, chitarra elettrica, sax e tromba, quest'ultima suonata dal cantante. Presentano un concerto interamente di brani originali in italiano, in un mix di cantato e recitato. Molto efficaci gli inserti di fiati che eseguono i temi delle loro canzoni.
TECNICA
Non ci sconvolgono per virtuosismo, ma hanno la tecnica adatta al genere che ci propongono. Fiati intonati, voce espressiva, tutto nella norma.
CARISMA LOOK
Non c'è un look studiato per l'occasione ed è un peccato perché potrebbero, grazie anche alla loro proposta musicale, dilettarsi nello scegliere un outfit che dia un colpo d'occhio. Del megapeluche bradipo che hanno portato sul palco con loro, invece siamo già innamorati.
ATTITUDINE E SHOW
Lo show cattura, molto bravo il frontman nel gestire gli spazi sul palco, nell'avere un'interazione con la platea, ha una grande parte recitativa che sicuramente coinvolge. Unica pecca i leggi sul palco. Per cui concerto del genere li vogliamo liberi di guardare e godersi il publico e non di essere nascosti dietro agli spartiti anche se si tratta solo della sezione fiati ;-)
CONCLUSIONI:
Rubano un terzo posto utile per passare direttamente alla fase semifinale di Emergenza Festival e li rivedremo in Aprile sul palco del Legend.
FabryGore & The Steam band è una formazione che conosciamo già, sono già passati infatti dal nostro contest nell'edizione del 2017 passando la fase eliminatoria al Legend e fermandosi poi in quella semifinale al Tunnel Club,
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
I brani si rifanno in maniera marcata al mondo anni 80 dallo steampunk, decisamente più dark, avvicinandosi al synth pop new wave. E' tutto molto barocco, nel senso che gli arrangiamenti sono carichi di suoni per lo più di tastiere (il tocco 80's apprezzato è anche la presenza della keytar), dobbiamo ammettere però che sentiamo in alcuni momenti la mancanza del basso, o meglio delle frequenze basse che dovrebbero far vibrare lo sterno. I brani sono in linea con la loro proposta anche se alcuni pezzi, dobbiamo dirlo, ci ricordano troppo i grandi successi di Frankie Goes to Hollywood.
TECNICA
Tutto è suonato con cura e precisione, voci intonate, strumentisti ben preparati sulla parte tecnica musicale. Manca però un po' di verve e convinzione, quel tiro che incollerebbe lo spettatore al palco.
CARISMA LOOK
Quando si parla di look per FabryGore & The Steam band è una garanzia. Nero e argento, giacche e giacche di pelle, occhiali da sole, loro non hanno un outfit, hanno una divisa e di certo fa la propria parte.
ATTITUDINE E SHOW
Sono una band da intrattenimento, non ci stupisce quindi che sappiano come si sta su un palco, ognuno ha il suo ruolo. Manca la componentistica del pubblico però per poter rendere il concerto il più completo possibile.
CONCLUSIONI:
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
TECNICA
CARISMA LOOK
ATTITUDINE E SHOW
I dj producer sono ormai all'ordine del giorno e se prima pensarli su un palco per un live insieme ad altre band sembrava un'eresia, nelle nostre serata ormai è all'ordine del giorno. Certo che deve esserci tutta una parte carismatica da parte dell'artista per attirare l'attenzione del pubblico e perché no, provare a farlo ballare. Qualcuno in sala timidamente ci prova, ma c'è margine di miglioramento.
PREMESSA
I Goldfish Recollection sono una band di Varese formata da batteria, basso, 2 chitarre elettriche di cui una alla voce principale. Ci ragalano 25 minuti di indie reggae ben concepito e ben suonato.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Aprono il concerto e già dalle prime note siamo curiosi di sapere come si evolverà il tutto perché le promesse sono ottime. Dibby Things è indubbiamente la loro hit più forte, ha un ritornello che ti entra nella testa e non riesci a cacciare nemmeno a calci, i ragazzi sanno come si scrive anche se gli altri brani sono un po' più deboli, c'è di sicuro un buon materiale di partenza su cui lavorare.
TECNICA
Suonano tutti bene e l'insieme ha un risultato ancora migliore. Ognuno è al suo posto e sa esattamente cosa fare all'interno di arrangiamenti piuttosto raffinati. Il tocco in più potrebbero essere dei rinforzi di cori.
CARISMA LOOK
Camice aperte sopra le t-shirt, cappellino con visiera, capelli lunghi scompigliati, per quello che fanno la scelta stilistica è azzeccata, ma potrebbero coordinarsi cromaticamente un po’ di più.
ATTITUDINE E SHOW
Sono a loro agio sul palco, non c'è agitazione, ma solo grande naturalezza. Ci è mancato però il coinvolgimento del pubblico. E' una band che può fare di più e la mancanza di una componente umana dall'altra parte del palco, li ha resi un po' più freddi, ma con un'ottima proposta che deve essere ascoltata. Abbiamo sentito i loro lavori in studio e dobbiamo dire che dal vivo, rendono ancora di più.
CONCLUSIONI:
Conquistano il secondo posto che gli dà un biglietto diretto valido per la semifinale che si terrà ad Aprile sul palco del Legend. Siamo curiosi di risentirli!