Salgono sul palco per primi i "Punto e Virgola".
Diciamo subito che il gruppo, che definisce la propria musica indie pop, non sembra avere le idee molto chiare. Nonostante un età mediamente avanzata che avrebbe potuto/dovuto garantire professionalità e solidità la band appare povera di contenuti ma, fatto sorprendente, poverissima nella forma.
Lontani anni luci dalle sonorità indipendenti e con scelte armoniche più che abusate e già sentite i Punto e Virgola risultano poco credibili e poco convincenti. Brani che odorano di provincia della musica e di scelte ovvie, banali e sempre poco curate sia nell'esecuzione che nella composizione.
Insomma, dispiace dover stroncare i pur simpatici musicisti, ma senza dubbio il progetto ha bisogno di un analisi profonda e di una capacità critica per essere ripensato completamente partendo sopratutto da molta, molta, molta umiltà.
L'ultimo posto della serata appare purtroppo più che meritato.
Dopo di loro si sale, per fortuna, di livello con i 7 After. La band è equilibrata e convincente anche se non sempre impeccabile tecnicamente e senza grandissimi acuti se si fa eccezione per un ottima cantante che trascina il gruppo ad un altezza più che dignitosa. Maggior attenzione alle composizioni ed agli arrangiamenti potrebbero dare qualche ulteriore punto di forza. Per il momento, come detto, tutto dipende troppo dalla brava vocalist.
Notown Blues Band. Sono piaciuti allo staff. Sono piaciuti ai tecnici. Insomma la band è piacevole ed efficace. Ma manca certamente di un management in grado di sfruttare le opportunità e di un approccio capace di colpire ed affondare il pubblico.
Insomma una band che per il momento può avere grande successo, e meritato, all'interno della propria sala prove o che possiamo immaginare valida per fare un ospitata ad un concerto di altri. Loro, per il momento, non hanno un loro successo. Non hanno un loro pubblico né conseguentemente una loro capacità di crescere e di imporsi nel circuito live.
Li aspettiamo però con simpatia ed interesse perché musicalmente sono validi ed hanno nel tastierista/pianista una punta di diamante.
I Viterbini Six Tight salgono sul palco in perfetto orario alle 11:00. Il gruppo presenta un repertorio rock, regolare, tosto ed efficace. Sonorità molto convincenti che sostengono in modo perfetto una grandissima cantante capace davvero di convincere tutti. Al contrario della band precedente, pur pagando lo "scotto" di provenire da molti chilometri e non avere un seguito consolidato nella capitale la band convince la sala e si qualifica per il turno seguente. Bravi. Quando c'è la stoffa il pubblico, per fortuna, se ne accorge sempre.
Chiudono ottimamente la serata i Lady Reaper. La band è giovane e deve lavorare molto ma per la verità non sono davvero niente male. Certo si può crescere, rendere l'intero sound più compatto, le esecuzioni inappuntabili ma già adesso il gruppo è molto convincente. L'unica pecca che possiamo riportare è la scelta inutile di chiudere il concerto con una cover. Non solo non necessaria e tutt'altro che ben eseguita ma che, confrontata con le buone cose originali ascoltate precedentemente tende più a levare che ad aggiungere qualcosa. Forza ragazzi credete in voi stessi. Non avete bisogna id saccheggiare il repertorio di altri.
Si qualificano quindi i Lady Reaper con 56 voti, gli 7 After con 45 voti ed i Six Tight con soli 21 voti.
Esclusi, ma con i nostri migliori auguri per la loro carriera, i Notown Blues ed i Punto e Virgola.
Appuntamento con la prossima serata di Roma Sabato 8 dicembre.
RECENSIONI
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2012novembre