Gli Addicted nascono a Milano nel 1998, quando il Francesco Dini e il cantante Lucian Beierling, di nazionalità inglese, iniziano a comporre e scrivere testi in inglese, influenzati dal brit pop di quel periodo. Dopo vari avvicendamenti, sono circa due anni che suonano con la stessa formazione. Molto tempo e molte esperienze sono passate da allora, e oggi gli Addicted si definiscono a pieno titolo la prima band di rock anglo orobico! Decisiva per la crescita e la maturazione del gruppo è stata proprio l’esperienza londinese, grazie ai numerosi punti di contatto con la terra britannica: il cantante, il manager e i suoi contatti. Come mi spiega Francesco, “è stata un’occasione che ci ha arricchito moltissimo a livello musicale, per farci conoscere, ricevere apprezzamenti ma anche critiche costruttive, e in definitiva uscire da una dimensione provinciale. Abbiamo conosciuto gli Snowpatrol, abbiamo suonato assieme e abbiamo parlato di musica.” Attentissimi alla dimensione internazionale, dunque, i musicisti bergamaschi. Ed è stato proprio questo uno degli aspetti che li ha convinti a partecipare a Emergenza, e a crederci con tutte le loro forze. “Emergenza è una realtà abbastanza insolita per la nostra zona, e indubbiamente positiva. Normalmente, se non sei una cover band, le difficoltà per trovare spazi e occasioni di suonare dal vivo possono essere insormontabili. Con Emergenza abbiamo potuto finalmente esprimerci con la nostra musica, e poi suonare al Rolling Stone è stata davvero un’esperienza fantastica. Altri aspetti che abbiamo apprezzato molto sono stati l’organizzazione eccellente e capillare, la varietà anche all’interno della stessa serata, la possibilità di entrare in contatto con gruppi stranieri, e di competere a livello internazionale. Alla finale internazionale, vogliamo scoprire e conoscere il più possibile gente, musica, modi di pensare diversi. Gli Addicted amano il rock and roll classico e il rock degli anni settanta, ‘e i Jet, un gruppo giovane che suona come noi’. I testi sono introspettivi, parlano di esperienze di vita, amore, e della musica, la vera ‘medicina’. Dopo il primo album uscito a gennaio, completamente autoprodotto, stanno lavorando su nuovi pezzi di impronta molto rock. ‘Per noi la musica rimane soprattutto una forma di espressione, un divertimento. Ma mentre prima eravamo spinti soprattutto dalla passione, ora abbiamo un certo background tecnico, e anche maturità e personalità. Prima cercavamo modelli, ora su palco siamo noi stessi.’ Una personalità potente, che ha attirato anche delle critiche: ‘Dopo la finale, qualcuno ci ha accusato di ‘tirarcela’ sul palco, di fare troppa scena… ma a noi viene spontaneo, è il nostro modo di essere!’ Secondo Francesco, nel mondo della musica emergente ci sono troppe invidie e troppe polemiche… occasioni come Emergenza dovrebbero al contrario stimolare il confronto e la critica costruttiva…’ non possiamo che convenire con Francesco, e fare a lui e agli Addicted il miglior ‘in bocca al lupo per la finale internazionale…