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DA BOLOGNA A FIRENZE: OVERSPACE

Finali a Bologna



La lunga esperienza chiamata Emergenza si è conclusa per Bologna venerdì 21 maggio quando, a partire dalle 20.30, 11 gruppi bolognesi ed il gruppo finalista di Reggio Emilia si sono giocati l’ultima carta che porterà uno di essi alla finale di Firenze. I primi salire sul palco sono stati i quattro giovani SuonodistintO, che hanno aperto la serata con un rock melodico venato da influenze metal e hard rock…buono il loro atteggiamento sul palco, anche se non del tutto convincente. Subito dopo è stata la volta degli Angolo B (o Bologna, se si legge il nome al contrario…), la band ha presentato in modo preciso e coinvolgente delle versioni rock di alcune pietre miliari della scena musicale leggera italiana, supportata da una sezione ritmica molto preparata, tanto che la giuria ha premiato il loro Massimiliano come miglior bassista. L’entrata in scena del terzo gruppo: Hapax (ex Hydra), ha travolto il pubblico con una sferzata ghiacciata di solido nu metal. Forte di una presenza scenica efficace e di grande impatto, il gruppo si caratterizza anche per l’unione tra cantato metal e rappato data dalle due voci ben miscelate. Più mesti sono stati invece i giovanissimi Mosaic Of Kites, melodici e carichi, i pezzi proposti sono stati impreziositi dalla voce piena di Tania e dalla buona preparazione dei strumentisti, tra i quali il chitarrista diciottenne è stato premiato dalla giuria. La serata è poi continuata con il punk rock dai tratti ska e di matrice melodica degli Ibex, gruppo festoso, unito e coinvolgente, seguiti dai Ghetto3, progetto Hip hop dalla notevole capacità di coinvolgere il pubblico, caratterizzato da rime pungenti e basi strumentali di buon livello. I Fuori Fase sono stati la band che forse più delle altre ha emanato e suscitato slancio emotivo durante questa serata d’arrivo così piena e comunque emozionante. Nonostante la scarsa inventiva nei testi e negli arrangiamenti, i 5 “insostituibili compagni di viaggio”, hanno dimostrato personalità nell’esibizione appassionata che è stata accolta con calore dal pubblico saltellante. Successivamente, è stato il turno di The Blend, band che ha presentato delle cover di pezzi rock, interessante per lo stile e la presentazione essenziali, non pretenziose ma d’impatto efficace. Costellata da vari problemi tecnici è stata invece l’esibizione degli Overspace, band composta da tre giovanissimi, sostenuta da ottime potenzialità e da uno spirito deciso, compatti sul palco e disinvolti anche di fronte agli imprevisti, hanno dato vita ad uno spettacolo coinvolgente, presentando pezzi che lasciano trasparire la forte influenza dei Muse ed alcuni tratti di origine più velatamente Deftones. Il risultato è comunque buono e la miscela è originale e resa esplosiva anche dalla potenza del suono di Mirco, bravo anche nell’”ammaestrare” la batteria che quella sera era un po’ “ribelle”, premiato inoltre dalla giuria come miglior batterista. A seguire il giovane trio è stata la volta dei fondatori del genere “tafano”, espressione coniata dal gruppo Zè Tafans per indicare il loro fedelissimo “rock remember anni ‘70”, completo di parrucche, costumi e atteggiamenti di fronte ai quali è impossibile non sentirsi trasportati nell’atmosfera dei 70’s. la band ha presentato precise cover del periodo ed interessanti propri “esperimenti tafani”, animando e trascinando il pubblico con uno spettacolo ricco ed originale. Meno decisa è stata invece la reazione di fronte al rock progressive dei Vorago, band che si è valorosamente presentata con un genere non molto conosciuto e di assimilazione non immediata, molto buona a livello tecnico ma forse troppo lineare negli arrangiamenti che rendono l’esecuzione un po’ “piatta”. Infine, a chiudere la serata è toccato ai Coreya, unica band della serata a non essere sottoposta al voto del pubblico, ma vagliata direttamente dalla giuria perché vincitrice delle selezioni di Reggio Emilia. I Coreya hanno risvegliato le sensazioni e le reazioni precedent