“Piove, governo ladro”, come imprecavano i contadini tempi addietro, quando la pioggia incessante creava qualche problema ai loro raccolti… Sì, a Torino piove di nuovo e siamo tutti qui stupiti e bramosi di avere 25 gradi di temperatura, pronti a crogiolarci al sole soffocante dell’estate e ad ansimare più di Cipollini all’arrivo del Tour de France… Il tempo vola e leggere maggio sul calendario, con la pioggia che scandisce il passare del tempo sui vetri delle finestre, crea qualche scombussolamento, perché non ci ricordiamo più che la primavera in realtà è fatta così, tipo l’autunno, ma con il verde e il giallo acceso sulle piante al posto del marrone e del giallo pallido. Lo stesso scombussolamento lo provo io nel vedere che siamo già arrivati alle porte della finale di Torino, perché in un attimo sono passate 34 serate di musica live (272 ore, souncheck compresi), perché mi sembra ieri che avevo 140 gruppi ai blocchi di partenza e ora ce ne sono solo più 12, è stato un attimo… Non come dal dentista, che quando stai seduto su quella poltrona tecnologica, che non c’è neanche sull’Enterprise (non ci credo che non avete mai visto Star Trek), i minuti scorrono via alla velocità di quaranta giorni di digiuno. No, non così, è stato un attimo davvero, ed eccoci qua a pochi giorni da una battaglia decisiva, perché solo uno andrà al Rolling Stone di Milano a giocare le proprie carte per accedere alla finalissima di Rothemburg. Sono 12 le band, come detto, rimaste in gara a Torino, ad esse si aggiungeranno i vincitori di Genova e Livorno. Tutte insieme si sfideranno sabato 29 maggio all’Hiroshima Mon Amour, sfondo ormai consueto per il festival torinese, ma sempre ricco di fascino. In quella occasione non conteranno le condizioni climatiche, farà caldo comunque, grazie all’apporto del pubblico in sala, alla tensione creata dal suonare in una finale e davanti ad una giuria altamente competente, cui sarà rimessa la decisione finale, l’ardua sentenza. Sarà una finale tosta, perché i concorrenti sono tosti, perchè altrettanto tosti erano altri gruppi che non ce l’hanno fatta perché i posti erano soltanto 12, come i MY CRAVING, i MIRIAM, i BAROQUE, i MONICAMOTORMOTEL, i DELIBERAMENTE, MAINLINE GUSH e WINDSTORM (finalisti della passata edizione) per non dimenticare i WASTE PIPES che per problemi di salute non hanno nemmeno potuto disputare la semifinale. Questi sono solo i nomi dei progetti già in possesso di un buon livello di “definizione”, ma altra gente che sa suonare non è mancata certo sul palco di Emergenza. Ma non c’è tempo per i rimpianti, soprattutto per me che porterei tutti i gruppi in Germania, per far provare loro una così grande emozione… Purtroppo non si può, già, il tempo corre… Per cui vado a spendere due parole per presentare, secondo come li vedo io, i nostri finalisti… ABSYNTHE REVES: reggae big band, big perché sul palco sono in 10… sulla scia di “Bob Mallo” (alla Abatantuono) musicano poesie di Baudelaire, portando una gran voglia d’estate. AND_H: crossover band principalmente al femminile (rapporto di 3 a 2 per le gonnelline), veramente energici e allo stesso tempo melodici. BLU DAY: funky and rhythm ‘n’ blues band, si muovono su atmosfere di oltre oceano, fregiandosi di una bella voce che ben si disimpegna anche come front woman. LESTAT: gothic metal, come dicono loro, vogliono fare i cattivoni, ma in realtà non lo sono, sicuramente non sono loro i più “arrabbiati”, melodici ma duri, in un buon compromesso. NO FLY ZONE: l’hard rock è servito signori miei, da questo quintetto carico ed in bilico tra i Kiss e i White Riot. OCTOBER RUST: death metal band, loro si che sono “arrabbiati” ma solo sul palco, dove concentrano tutta la loro energia… Fuori dal palco sono ragazzi tranquilli, vi assicuro che non mordono. ONIRIKA: pop elettronico, per farci ballare e saltare con il loro coinvolgente spettacolo. PROCLAMA: rock con digressioni hard, ennesima cantante di livello in gara, sarà lotta dura. SANDWITCH OVATIO