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IL POSTINO SUONA SEMPRE UNA VOLTA

Non solo Talento. Storie di occasioni mancate, di opportunità bruciate e di atteggiamenti fuori dal palco



Chiariamolo subito, senza talento non si va da nessuna parte. Non cominciamo con i soliti esempi modello "Spice girls" e compagnia. Quanti di questi hanno avuto davvero una lunga ed onorata carriera? Inoltre, i nostri riferimenti sono le band di area rock dove fenomeni "pubblicitari" e "boy bands" non hanno davvero avuto un'importanza fondamentale. Ed ancora, anche ammettendo che qualche talentless riesca a farcela, perché il punto di riferimento dovrebbero essere i peggiori? Certo, questo può dare speranze a qualche musicista fallito che, vedendo altri incapaci come lui fare successo, guarda frustrato la televisione dicendo "perchè lui sì e io no?" ma, davvero, la speranza è che l'obiettivo di tutti sia avere qualcosa di "speciale" da offrire e non SOLO diventare famoso. Per questo ci sono già il grande fratello ed American Idol. Insomma, cominciamo con l'essere tutti d'accordo che per sfondare serve, prima di tutto, quel qualcosa di più o di diverso, quel qualcosa che, per semplificare, possiamo appunto chiamare "talento". Detto ciò proviamo a fare un passo più lontano. Avere solo talento, infatti, può non essere sufficiente. Oltre il talento servono le opportunità. Opportunità, contatti, relazioni e possibilità. Concentriamoci, per una volta su questo aspetto. Un esempio. Ieri sera ero a Boston, grande serata di semifinale al mitico Paradise Rock. Locale strapieno, otto band molto interessanti, tre o quattro addirittura eccellenti. Una sola poteva passare il turno. La band arrivata in seconda posizione però, non avrebbe demeritato. I responsabili di Emergenza infatti, nel camerino, dopo il concerto, stavano discutendo tra loro su come dare alla band la possibilità di fare qualche data del B.E.S.T. o di come produrre qualche showcase dimostrativo in Europa. I ragazzi della band erano bravi e simpatici ed avevano un ottimo rapporto con lo staff quindi tutto sembrava abbastanza "smooth". Improvvisamente, il manager del gruppo in questione, un buffo ed agitato personaggio di 50 anni e 120 chili, per la maggior parte rappresentati da sedimantazioni alcoliche, è entrato nel backstage urlando che era tutto uno schifo, che la "sua" band avrebbe dovuto vincere, aggredendo (per fortuna solo verbalmente) gli allibiti responsabili del festival. Finito il piccolo show fuori programma le chance per la band di essere inserita in qualcuna delle opportunità di esposizione che il festival offre anche a chi non passa il turno, erano ridotte a meno di zero. Grande manager! Ha davvero fatto gli interessi della band. Complimenti. Ancora, la settimana scorsa ero a Londra. Una band ha minacciato per oltre due ore di rifiutarsi di suonare se non fossero state messe sul palco due batterie. Era, a parere loro, un esigenza scenica. Il gruppo aveva un solo batterista che si alternava tra le due batterie, identiche, accordate uguali e con gli stessi elementi. Ora, è comprensibile che ogni band cerchi di dare un carattere al proprio set up scenico ma non rendersi conto di dover accettare qualche compromesso per collaborare con chi organizza è poco sensato. Dopo ore di acide discussioni ("siete un organizzazione di merda - IO PRETENDO due batterie ADESSO") la band ha suonato (con una sola batteria). Risultato? Grande show!! Un responsabile di una grande label Inglese è andato dal Manager di Emergenza UK chiedendo info sulla band e si è visto raccontare il precedente ed il caratterino dei "ragazzi". Ovviamente il discografico è scappato a gambe levate. Altro ricordo personale: lo scorso anno ad Ottawa (Canada), situazione simile. Una band veramente interessante per la quale era già pronto un accordo per un tour in Europa. In occasione della finale la band non ha vinto (cosa che non avrebbe impedito al gruppo di ottenere comunque l'accordo per il tour) ed ha quindi ritenuto opportuno inviare ai responsabili di Emergenza una e-mail delirante piena di insulti e di valutazioni paelsemente in cattiva fede. Il progetto del<