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I NO RADICAL CHANGE APRONO IL CONCERTO DEI THERAPY?

Intervista con il cantante del gruppo livornese



Non capita tutti giorni che una band musicale nel giro di appena un anno passi dal ‘mettersi insieme’ all’aprire il concerto di uno dei gruppi rock più tosti del panorama europeo. È capitato, non casualmente, ai livornesi No Radical Change, che il 15 novembre hanno aperto il live show dei Therapy? all’Auditorium Flog di Firenze. Diciamo non casualmente con orgoglio, perché i No Radical Change sono stati scoperti proprio da Emergenza. Iniziamo col fare i complimenti alla band, che già col brillante risultato della finale Internazionale del 2003 (terzo posto assieme agli spagnoli La Suite Mosquito) ha dimostrato di avere tutti i numeri per diventare una realtà di primissimo piano. Poi sono venute le tappe del B.E.S.T. in Italia, a Parigi e Barcellona, e quindi il grande evento fiorentino. Siamo curiosi di scoprire dalla voce di Orso, cantante dei No Radical Change, dove li ha portati (e li porterà) la grande avventura di Emergenza. Siete di ritorno ora da una lunga maratona di concerti, durante la quale avete vissuto alcune esperienze molto importanti professionalmente Praticamente non ci siamo più fermati: prima la Finale Internazionale al Taubertal, un vero e proprio sogno ad occhi aperti, poi le serate in Italia e in Europa con il B.E.S.T., che ci hanno dato l’opportunità di suonare di nuovo con i gruppi che avevamo conosciuto quest’estate in Germania e conoscerne altri che si erano distinti durante lo scorso anno …e naturalmente aprire il concerto dei Therapy? Raccontateci di più di questo concerto con i Therapy? Abbiamo presentato una scaletta “rodatissima” di 30 minuti, per la quale avevamo già lavorato tanto: infatti abbiamo suonato gli stessi brani portati al Taubertal, più un pezzo nuovo. E’ stata una serata emozionante e istruttiva per noi. Un gruppo che ha già all’attivo 10 album e un gran numero di concerti dal vivo può insegnarti molto sul modo di stare sul palco, di coinvolgere il pubblico e di relazionarsi con i propri fans. Da questo punto di vista siamo rimasti molto colpiti anche dal gruppo tedesco Emil Bulls, con il quale abbiamo suonato a Parigi durante il B.E.S.T. … è un gruppo che si merita tutto il successo che ha: sul palco ‘spaccano’ davvero! I No Radical Change nella formazione attuale sono un gruppo recente, ma vi si stanno presentando occasioni interessanti e fino a poco fa inaspettate. Quanto tutto questo sta incidendo sulla vostra maniera di fare musica? Nonostante ognuno di noi abbia suonato in passato in diversi progetti musicali, ci siamo formati come gruppo poco più di un anno fa e queste esperienze sicuramente ci hanno fatto maturare complessivamente. In realtà il nostro modo di comporre e lavorare non è cambiato. Suonando con gruppi come i Therapy? o gli Emil Bulls ci siamo resi conto sempre più che non c’è una sostanziale diversità fra gruppi che hanno firmato un contratto con una major e i gruppi che lavorano sodo per raggiungere lo stesso obiettivo. Certo… forse nei tempi di lavoro: noi non subiamo ora nessun tipo di pressione, anzi abbiamo accanto un produttore che riesce a tirare fuori il meglio da noi. Durante il B.E.S.T. c’è stata grande professionalità da parte sia di tutti i musicisti del Tour sia dell’organizzazione, che ha permesso a tutti i gruppi indistintamente di dare il meglio di sé. Qual è stato il momento più emozionante di tutta l’esperienza di Emergenza? Sicuramente la finale internazionale al Taubertal. Dopo aver vinto la finale di Firenze abbiamo passato due mesi interminabili di attesa. Arrivati in Germania, tutto era come ce l’eravamo aspettato: un posto immenso, un’organizzazione meticolosa, un pubblico che ogni musicista sogna di avere davanti (17.000 persone!!!) e tutti i gruppi di altissimo livello. L’adrenalina era a mille! L’importante era far vedere quello che eravamo capaci di fare. Abbiamo suonato con gruppi collaudatissimi, come La Suite Mosquito, che suona insieme da otto anni (e si vede!), i br