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I VOLTI NUOVI DELLA MUSIC INDUSTRY

Un ritratto di Laura Seri Molini, marketing director di Musicarte a Roma.



Un ufficio essenziale con una scrivania sulla quale trova spazio solo la tastiera ed il monitor di un computer. Affissa su una parete, la pianta del nuovo Auditorium romano di Renzo Piano, quello con gli edifici che ricordano un violino. Laura Seri Molini, marketing director e coordinatrice degli eventi speciali di Musicarte, ha il piglio manageriale e l’entusiasmo della persona alla quale piace il proprio lavoro. Una scelta meditata nel tempo: “Mio padre mi avrebbe voluto subito nell’azienda di famiglia, dopo aver studiato Economia e Commercio. Io mi sono iscritta a Lettere e mi sono laureata in Metodologia della critica del teatro e dello spettacolo, poi ho fatto uno stage in una società di consulenza e sono arrivata ad occupare questo ruolo”. Al di là della matura determinazione, Laura rivela un tratto modesto, “alla Luiss di Roma ho conseguito un master di marketing, ma forse è troppo definirlo così, perché fuori dalle formule astratte sono convinta che la conoscenza si guadagna sul campo”. Qui siamo nel campo della musica e su un mercato come quello di Roma, che non è per niente facile… “Già, anche per una azienda come Musicarte che essendo nata negli anni ’30 è un marchio storico in questo segmento commerciale. Mia nonna ha cominciato vendendo spartiti musicali e questo spiega il nome del negozio, poi siamo cresciuti vendendo gli strumenti musicali ed oggi anche hi-fi professionale e computer”. Come si è evoluto il mercato della musica? “La fortuna di Musicarte è di aver incrociato la grande stagione degli anni ‘50-’60, quella dei night club, poi la musica giovane che si faceva al Piper… Abbiamo lavorato con Patty Pravo e Claudio Baglioni. Poi con Gigi Proietti che agli esordi era prevalentemente un cantante. Anche Lucio Battisti era un nostro cliente e quarant’anni fa il backline del concerto romano dei Beatles al Teatro Adriano era di Musicarte”. Laura si perde nella memoria di un passato fatto di suoni e di artisti che hanno segnato un'epoca, ma si vede che ha premura del presente e del futuro che incombe. “Voglio lavorare ad un progetto di comunicazione nel quale rinnovare la filosofia dell’azienda. Musicarte deve trasmettere un'emozione. Nel nostro caso le risorse umane – noi impieghiamo 36 persone –, sono estremamente importanti. In un negozio di musica un commesso non è solo un commesso, è un musicista che magari la notte suona e poi lavora ancora con gli strumenti imparando a venderli. Se riusciamo a far percepire questo fatto facciamo un enorme passo avanti”. Laura racconta del suo rapporto con la musica, dello studio del pianoforte “quando ero piccola” e di una sua visita al Conservatorio di Terni, “insegnanti bravi ma di sessant’anni”, in un’atmosfera “troppo legata ad un vecchio modello. Intanto arriva la televisione ed oggi basta “Saranno famosi” perché il pubblico torni a scoprire la danza”. Qui riaffiora il percorso formativo universitario di Laura che s’innesta nella sua idea di azienda: “Abbiamo tanti clienti giovani ma li curiamo poco. Intendo invertire questo stato di cose e la collaborazione con Emergenza nasce per questo: non dobbiamo fermarci alla vendita dello strumento. Senza nulla togliere ai nostri clienti da trent’anni, i giovani sono i nostri clienti di domani. Mi piacerebbe fare di Musicarte il punto di incontro tra esperienze musicali, ricavare uno spazio da far condividere ai musicisti, incrementare la vendita dell’usato musicale anche con l’attenzione agli strumenti pittoreschi, ad esempio chitarre particolari; infine, creare una rete cittadina di sale prova convenzionate”. Questo nel breve periodo, ma qual è il sogno nel cassetto di Laura Seri Molini, marketing director di Musicarte? “Inaugurare una sala destinata alla musicoterapia. Ma ne riparliamo tra cinque anni…”. La missione che Laura Seri Molini si è assunta, è dunque quella di creare sinergie e rinnovare la filosofia dell’azienda. “Se allarghiamo il mercato, cresciamo tutti: i clienti, noi ed i nostri competitori e vis