Chi lo dice che solo i giovanissimi possono salire su un palco e spaccare tutto? Noi di Emergenza Festival, di sicuro no! E infatti il prossimo sabato 30 novembre sul palco dello ZooBar salirà una band certamente non di ventenni ma con grinta ed energia che, probabilmente, solo chi ha maturato negli anni la passione viscerale per la musica può avere. E’ questo il caso dei No Leader. Dunque, aspettando il prossimo week end, diamo ai nostri ragazzi un grande in bocca al lupo e ovviamente, leggiamo che ci hanno raccontato in questa intervista.
ALLORA RAGAZZI, DITECI: CHE COSA SIGNIFICA “NO LEADER”? CHE NON C’E’ NESSUN LEADER NELLA VOSTRA BAND? SIETE TUTTI UGUALMENTE IMPORTANTI?
Significa appunto questo: non c’è un leader! Siamo tutti ugualmente importanti…e come si sente in una delle nostre canzoni: “ No Leader, but Yourself!”
PRESENTATEVI A NOI: COME E QUANDO NASCE LA VOSTRA BAND?
Nel 2011 abbiamo cominciato a suonare insieme, ma con un altro nome e con un leader che poi se n’è andato…anche da questo nasce il nostro nome
QUANTO TEMPO FA AVETE INIZIATO A SVILUPPARE QUESTA PASSIONE PER LA MUSICA?
Alessandro(Batterista): Sin da bambino, avendo due fratelli maggiori ascoltavo molta musica dai Pink Floyd, Genesis, ai Police per passare nel tempo ad un genere jazz, fusion. Nonostante i miei fratelli suonassero la chitarra, la mia passione è' sempre stata la ritmica e dall' età di 6 anni non potendo avere una batteria in casa mi sfogavo rullando i ferri per fare maglie di lana di mia madre su tutti i mobili della camera, cuscini, fusti del detersivo e quant’altro si potesse sbattere! Da adolescente incominciai ad avere una mia cover band U2/Police facendo i miei primi concerti nei teatri delle parrocchie! La mia prima batteria per esercitarmi a casa fu la Octopad della Roland elettronica. Mi sembrava un sogno! L'indipendenza economica mi ha poi portato a soddisfare le mie esigenze musicali ed a sviluppare una maggiore autonomia e sicurezza nel rapporto con altri musicisti. La realizzazione di una famiglia e la nascita di due bambini mi obbliga ad un stop musicale con altri gruppi di circa 10 anni ma senza interruzioni sulle esercitazioni autonome dello strumento. Dal 2008 riprendo contatti con altri gruppi musicali variando dal genere rock /blues al pop/soul fino al pop/rock con i No Leader.
Ivana(Cantante): Io molto tardi verso i 35 anni
Marco(Bassista): Fin da piccolo mio padre m’ha cresciuto sentendo la musica dei Pink Floyd e dei Genesis, tanto quanto Guccini, De Gregori, Zucchero e gli altri grandi della vera musica leggera italiana. Lui stesso aveva una chitarra classica, appesa a casa di nonna…il mio sogno da sempre, finché non me la regalò e andai a scuola di chitarra…ma non capii l’importanza della musica nella mia vita fin quando non sono diventato maggiorenne dove mi son trovato ad essere il sesto chitarrista nel gruppo di amici(amicizia fortemente legata dalla musica ascoltata e praticata)…quindi mi diedi al basso(non sapevo dove potermi mettere una batteria)…e passando attraverso due anni di studio in solitaria con la canzone nelle cuffie, i fogli con i tab e un basso senza amplificazione, un gruppo all’interno della comitiva(sempre la stessa degli esordi) di cover della musica italiana delle mie(e penso di molti altri) origini, un periodo milanese in cui ho incontrato un musicista fenomenale che tanto mi ha insegnato, fino ad arrivare ai No Leader ed a questa intervista :)
VOI DI COSA VI OCCUPATE NELLA VITA, OLTRE AD ESSERE MUSICISTI, COSA FATE? STUDIATE? LAVORATE?
Alessandro: Sono un Geometra libero professionista da oltre 20 anni e sposato con due bambini. Purtroppo la musica è sempre stata un hobby che ho seguito con passione e dedizione. Con le band ho sempre mantenuto un impegno quasi professionistico dandogli la stessa importanza del mio principale lavoro.
Ivana: Io faccio l’ostetrica e mi occupo di seguire le donne nel percorso della maternità e nel parto a domicilio
Marco: sono un tecnico informatico da oltre 10 anni, in attesa di nuova occupazione
E SECONDO VOI, IN QUALI ASPETTI LA VOSTRA MUSICA E’ EVOLUTA MAGGIORMENTE DA QUANDO AVETE INIZIATO A SUONARE INSIEME?
Alessandro: La nostra musica si evolve ogni qual volta suoniamo insieme cercando sfumature e sonorità migliori. Ognuno di noi mette la sua esperienza cercando di inserire i propri gusti musicali con il proprio strumento dando così al brano quella giusta originalità mantenendo però il più possibile il genere musicale scelto dal gruppo.
Ivana: La capacità che non credevo di avere di scrivere testi
Marco: Questo è il gruppo che più mi ha donato, in fato di esperienza e crescita tecnica ed emozionale, nel mio rapporto con lo strumento e con la musica generabile da e con esso
COME SIETE ARRIVATI AD EMERGENZA FESTIVAL? COME LO AVETE SCOPERTO E COSA VI HA SPINTO A PARTECIPARE?
Alessandro: Dal momento che i No Leader hanno finito di comporre almeno una decina di propri brani, abbiamo deciso di metterci in gioco per far ascoltare ad un pubblico più numeroso la nostra musica, partecipando a più contest conosciuti tramite internet o tramite sale prove musicali frequentate.
Ivana: Me ne ha parlato marco
Marco: Conosco Emergenza fin da quando era Emergenza Rock e i gruppi suonavano il martedì o lunedì(non ricordo quale dei due giorni) al Jailbreak…mi pare che quell'anno vinsero i Mantica(miei cari amici peraltro). Sono anni che vorrei partecipare, ma non sapevo fosse diventato un contest addirittura mondiale. Appena ho sentito la riapertura delle iscrizioni, ne ho parlato subito col gruppo, ed eccoci qua!
PARLIAMO INVECE DELLA COMPETIZIONE CON LE ALTRE BAND. COME LA VIVETE? E’ UNA COSA CHE VI INTIMORISCE, OPPURE E’ L’ELEMENTO CHE VI DA LA CARICA PER FARE MEGLIO?
Alessandro: A prescindere della competizione con altre band, ogni concerto programmato davanti ad un pubblico comporta una grossa emozione e forte partecipazione del gruppo a fare meglio dando il massimo delle proprie capacità e cercando di dare le giuste sensazioni emotive.
Ivana: Non mi intimorisce anche se per me non è un aspetto importante
Marco: Suono per sentire e trasmettere l’energia che pochissime cose come il palco riescono a darmi! E’ una sensazione inebriante…e siccome il pubblico la vive passivamente, quando trovo un palco basso ne approfitto per scendere e suonare coinvolgendo il più possibile chi è venuto a godere della nostra musica!
QUALI SONO LE VOSTRE ASPETTATIVE RISPETTO ALLA SERATA DELLO ZOOBAR?
Alessandro: Nonostante si conoscano le regole del contest non mi trovo d'accordo sul fatto che la competizione sia regolata dal solo voto del pubblico per le prime due serate. In questo caso si sa che il voto viene dato solamente dal pubblico di tua conoscenza ed in questo caso passerà solamente chi n'è porterà di più e non perché si hanno capacità sonore od originalità di esecuzione. Sarebbe giusto avere l opportunità di passare il turno a prescindere dal pubblico sempre con la giuria tecnica.
Ivana: Di fare bene
Marco: Imparare da gruppi che non conosco e soprattutto suonare! E’ una sensazione di cui ho quasi bisogno…e diamine è Emergenza…vengo per vincere e passare alla fase successiva…almeno ci si prova!
SE RIUSCISTE AD ARRIVARE ALLA FINE DI QUESTA COMPETIZIONE, VOI SAPETE CHE IN QUEL CASO RAPPRESENTERESTE L’ITALIA IN GERMANIA. VE LA SENTIRESTE DI SUONARE DI FRONTE AD UN PUBBLICO VASTISSIMO?
Alessandro: Sarebbe il massimo. Penso sia l obbiettivo di qualunque musicista.
Ivana: Stranamente sì
Marco: Anche subito
QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI INDIPENDENTEMENTE DA EMERGENZA?
Alessandro: Quello di far conoscere al mondo i nostri brani tramite case discografiche od internet. Poi se da un hobby diventasse una professione proficua ben venga!
Ivana: Per me incidere il cd con i nostri pezzi e diventare più bravi dal vivo
Marco: Come detto da Ivana e Alessandro, vorremmo riuscire a registrare i nostri pezzi per farne finalmente ed ufficialmente un cd, e promuoverlo con valanghe di concerti! Personalmente, se potessi lavorare con la musica, metterei la firma anche ora.
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25
2013novembre