CERCA TRA LE BAND
WORLD
NEWS
Home  >  ARCHIVIO NEWS  >  News  >  News
NEWS

Anche i WHY NOT sulla soglia dello ZooBar e di Emergenza Festival!

I nostri 4 studenti romani per una sera abbandonano i libri e imbracciano i propri strumenti, per regalare emozione e divertimento al proprio pubblico!



Il primo step di Emergenza Festival, che come sempre ha luogo allo ZooBar, il prossimo sabato 2 novembre ci darà l’occasione di conoscere meglio anche i Why Not. Si tratta di 4 musicisti della capitale che avranno quindi il compito di convincere il giudice più difficile per un musicista ovvero il pubblico presente in sala per passare alla fase successiva del Balck Out. Noi di Emergenza li abbiamo conosciuti meglio e li presentiamo in questa breve intervista.

ALLORA, “WHY NOT”, VUOL DIRE “PERCHÉ’ NO”, VOLENDO SCHERZARE UN PO’ SUL VOSTRO NOME: “PERCHÉ’ SI’?”, INSOMMA PERCHÉ’ LO AVETE SCELTO? CHE SIGNIFICATO HA PER VOI?
Ci trovavamo a doverci preparare ad un concerto al quale avevamo deciso di partecipare all'ultimo momento. Eravamo abbastanza disorganizzati e non avevamo ancora provato mai con il nostro attuale batterista: ci siamo detti “proviamoci, perché no?” e da qui è venuto fuori il nostro nome..

QUALI ARTISTI O GRUPPI MUSICALI HANNO MAGGIORMENTE INFLUENZATO LA VOSTRA MUSICA?
Anche per i nostri gusti singoli Green Day, Oasis e Who.

A QUALE GENERE QUINDI SENTITE DI APPARTENERE?

Inizialmente eravamo su un punk/rock abbastanza deciso, con qualcosa di alternative, in seguito ci siamo spostati su un rock più melodico e con sonorità più “calde”.

QUANDO E COME NASCE LA VOSTRA BAND? RACCONTATECI QUALCOSA DI VOI!

Siamo quattro ragazzi che hanno fatto il liceo insieme. Matteo (bassista), Andrea e Simone (voci e chitarre) suonavano già insieme da qualche anno in un laboratorio rock gestito da una associazione culturale: verso la fine del quarto, per l’occasione di cui vi abbiamo parlato prima, Lorenzo (batteria) è intervenuto per la prima volta, e da lì siamo sempre rimasti noi quattro insieme. Dopo periodi nei quali si suona insieme poco e niente, sentiamo sempre un fortissimo bisogno di prenderci un paio d’ore e darci da fare, anche perché in realtà una gran parte del lavoro è fatto individualmente nella quotidianità.

CHI DI VOI SCRIVE I PEZZI E CHI CURA GLI ARRANGIAMENTI?

I testi e la parte strumentale fino ad ora composti, sono scritti da Andrea e Simone. Ci sono canzoni scritte per intero dall'uno o dall'altro, ed altre nelle quali la musica è composta da Simone ed il testo scritto da Andrea. La parte più importante però è quando ci chiudiamo nella saletta e montiamo i pezzi tutti e quattro: in quel momento ognuno mette qualcosa di suo, qualche particolare, qualche piccola invenzione o aggiustamento o consiglio, ed è questo che alla fine ci porta a dire che le canzoni sono di tutti, e non potrebbe essere diversamente.

ESISTE UN BRANO DEL VOSTRI REPERTORIO AL QUALE SIETE PARTICOLARMENTE LEGATI? SE SI’ QUALE E PERCHÉ’?

Credo che ci siano due pezzi che, seppur in modo diverso, abbiano un significato particolare per tutti. Il primo brano mai scritto ed eseguito dal vivo, “More than this”: non è un pezzo rivoluzionario, né di alto livello tecnico. Ma senza questo brano probabilmente non ci sarebbe stato nessuno degli altri. Il secondo pezzo che sentiamo particolarmente si intitola “The last time”. E’ una canzone un po’ triste, melodicamente dolce e malinconica, che alla fine, in ognuno di noi, suscita un significato segretamente particolare..

DESCRIVETEVI CON 3 SEMPLICI PAROLE.

Semplici, decisi, sognatori.

VOI DI COSA VI OCCUPATE NELLA VITA, OLTRE AD ESSERE MUSICISTI, COSA FATE? STUDIATE? LAVORATE?

Studiamo tutti e quattro. Matteo studia ingegneria civile a Tor Vergata, Simone è alla Sapienza a fare Medicina e Lorenzo ed Andrea studiano scienze politiche a Roma Tre.

COME AVETE SCOPERTO EMERGENZA E COSA VI HA SPINTO A PARTECIPARE?

Lorenzo ha trovato (fortunatamente) l’annuncio su internet e ci si è subito fiondato. In effetti se siamo iscritti ad Emergenza è in larga parte “merito” suo (ma non diteglielo, altrimenti si monta la testa).

COSA VI ASPETTATE DA QUESTA COMPETIZIONE?

Ci aspettiamo, dopo due anni di scrittura, prove e saltuarie esibizioni, di avere finalmente un giudizio esterno di un certo livello, e di dare prova, in un contesto impegnativo, di quello che possiamo fare e di comunicare cos’è per noi la musica.