Il loro nome, HUXLEY, rende omaggio ad uno scienziato ed intellettuale. E loro, gli Huxley, già con questa piccola premessa ci fanno capire di essere non solo dei giovani appassionati di musica, ma anche e soprattutto persone di spessore e di cultura. Sono questi i ragazzi che piacciono a noi di Emergenza: talentuosi e ricchi di spirito! Il prossimo 2 novembre saliranno sul palco dello ZooBar, inaugurando al loro lunga e, speriamo, fortunata esperienza con Emergenza Festival!
ALLORA RAGAZZI, DITECI: CHE COSA SIGNIFICA HUXLEY? CHI LO HA SCELTO E SOPRATTUTTO PERCHE’?
Abbiamo scelto questo nome per rendere omaggio al grande scrittore, scienziato, intellettuale Aldous Huxley, che stimiamo incredibilmente per ciò che ha fatto e ha detto nella sua vita, per la sua idea di mondo, di vita e per il suo grande impegno umanitario. E’ stato proposto dalla cantante Marika dopo aver letto “Le porte della percezione” e “Il mondo nuovo”, e ovviamente è stato poi approvato da tutti gli altri componenti con grande entusiasmo, proprio perché gli esperimenti da lui trattati nel saggio e la visione di questo mondo “futuro”, un po’ catastrofico e apocalittico ma molto appropriato, hanno suscitato in noi grande interesse.
PRESENTATEVI A NOI: COME E QUANDO NASCONO GLI HUXLEY?
Gli Huxley nascono nell’ottobre del 2010, da un’idea del chitarrista Luca, della bassista Marina e del batterista Dante, alla quale si aggiungono poi la cantante Marika, già loro conoscente, il secondo chitarrista Edoardo, conosciuto per puro caso ad un concerto del Teatro degli Orrori a Roma, e il tastierista Claudio, amico di Edoardo. L’idea diventa vero e proprio progetto attivo a partire dal giugno dell’anno seguente, e giorno dopo giorno si evolve sempre di più, fino ad avere un grande obiettivo: incidere un album con il quale tentare di emergere nell’ambiente musicale romano, e poi, si spera, anche oltre!
QUANTO TEMPO FA AVETE INIZIATO A SVILUPPARE QUESTA PASSION EPER LA MUSICA?
La passione per la musica c’è sempre stata per tutti i componenti che, in un modo o nell’altro, la praticavano anche prima per interesse personale o in altri piccoli progetti. Questo infatti ci ha permesso di sperimentare anche altre posizioni e di non rimanere ancorati al proprio strumento, così da essere in grado di dilettarsi anche in altri modi, dalla chitarra, al basso, alla batteria, al pianoforte e di stimolarsi sempre a vicenda durante la composizione dei nostri pezzi!
E COME RIUSCITE A CONCILIARE QUESTA PASSIONE CON I VOSTRI IMPEGNI QUOTIDIANI?
Effettivamente, essendo tutti studenti, l’impegno delle prove e di tutto ciò che concerne l’avere un gruppo con certi progetti e ambizioni si scontra un po’ con tutti gli affari quotidiani, che delle volte ci portano anche a rinunciare a certe cose, ma è proprio quanto crediamo nel gruppo che ci porta ad andare sempre avanti e a non rinunciare.
SE DOVESTE IMMAGINARE UN GIORNO DI APRIRE UN GRANDE CONCERTO, QUALE SAREBBE L’ARTISTA O IL GRUPPO MUSICALE CON IL QUALE VORRESTE SUONARE?
Per quanto riguarda la musica italiana, quasi sicuramente il Teatro degli Orrori, proprio perché è probabilmente l’unico gruppo che accomuna i gusti di tutti e sei per le melodie e i testi, e perché se non ci fossero stati loro non avremmo mai conosciuto il chitarrista e il tastierista! Poi a livello internazionale paradossalmente la maggior parte dei gruppi che ci ascoltiamo di più sono quasi tutti di un’altra epoca (gli intoccabili Beatles, Led Zeppelin, Pink Floyd eccetera!), e di quelli moderni invece probabilmente i Pearl Jam, i System of a Down… sempre perché sognare non costa nulla!
SE RIUSCISTE AD ARRIVARE ALLA FINE DI QUESTA COMPETIZIONE, VOI SAPETE CHE IN QUEL CASO RAPPRESENTEERSTE L’ITALIA IN GERMANIA. VE LA SENTIRESTE DI SUONARE DI FRONTE AD UN PUBBLICO VASTISSIMO?
Bhe è proprio quello a cui puntiamo, per noi sarebbe un’emozione immensa ma al tempo stesso anche la più grande soddisfazione..sapere che tanta fatica è valsa a qualcosa (e in quel caso sarebbe un “qualcosa” di davvero importante!) è esattamente ciò a cui credo che tutti i gruppi tendono. Certo, per noi sarebbe un passo importantissimo anche farci conoscere al centro di Roma, suonare ai grandi locali romani come appunto lo Zoobar, il Blackout o Stazione Birra (dove abbiamo già suonato per il festival contro le mafie di Libera) per uscire dal contesto provinciale da cui proveniamo, ma è ovvio che l’obiettivo finale è quello di emergere definitivamente, di non fermarci!
CON CHE SPIRITO VIVETE LA COMPETIZIONE CON LE ALTRE BAND? VI SPAVENTA? VI DA LA CARICA?
Certo, la competizione ovviamente ci da una carica non indifferente, perché sappiamo sicuramente che ci sono moltissimi gruppi incredibilmente bravi e interessanti, ma sappiamo anche che questo ci stimola moltissimo, e ci porta a dare il meglio di noi stessi.
COSA SAPETE VOI DI EMERGENZA FESTIVAL E COSA VI HA SPINTI A PARTECIPARE?
Abbiamo deciso di partecipare ad Emergenza festival sfruttando un annuncio online, ma già la conoscevamo per il famoso “passaparola” tra i vari gruppi. E’ per noi sicuramente una grande occasione, proprio perché ci permette di uscire dal solito ambiente protettivo (fin troppo) e leggermente ripetitivo della nostra provincia, e di metterci, per una volta, seriamente in gioco, con la possibilità che questo smetta di essere solo un bel sogno e diventi finalmente un vero progetto!
QUALI CREDETE SIANO LE VOSTRE CARTE VINCENTI?
Probabilmente la spontaneità e la semplicità che cerchiamo di portare sul palco durante i concerti, perché quello che scriviamo e suoniamo è quello che siamo veramente: sei giovani ragazzi che amano la musica in sé, che si divertono sul palco e cercano di far divertire, con le loro idee e le loro proposte.
QUALI SONO I VOSTRI PROGETTI FUTURI INDIPENDENTEMENTE DA EMERGENZA?
Vorremmo finire di registrare i nostri pezzi per incidere il primo album, per poi farlo conoscere a più gente e locali possibili, sempre per non limitarci solo alla nostra zona circostante, e poi ovviamente suonare suonare suonare, e continuare a comporre!
Grazie mille!
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28
2013ottobre