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COSA SI PROVA A SUONARE A BERLINO?

Intervista ai God's Left hand, band emergente romana che grazie ad Emergenza Festival ha fatto un concerto in Germania.



I God's Left Hand hanno iniziato la loro avventura con Emergenza Festival qualche mese fa. Si sono qualificati per le semifinali e il pubblico gli ha permesso di entrare a far parte dell'Emergenza Italian Road tour. Loro hanno scelto Berlino, il cuore pulsante delle nuove tendenze musicali. Vogliamo sentire dalle loro parole dei ragazzi che esperienza, e grande prova, è stata per loro.

Ciao ragazzi, partiamo dall'inizio. Come mai avete deciso di partecipare ad Emergenza Festival?
Ciao Emergenza! Abbiamo deciso di partecipare ad Emergenza Festival in primis per la vetrina offertaci; l'opportunità di esibirci dal vivo, migliorare i rapporti tra membri del gruppo e pubblico è allettante per ogni gruppo che faccia musica. Non è stata poi una decisione eccessivamente ponderata: avevamo già sentito parlare di questo Festival e sapevamo all'incirca di cosa si trattava, ci riferiamo soprattutto all'appetitosa meta finale Europea, considerata un ottimo trampolino di lancio. 

Vi siete qualificati per alla fase di semifinale a Roma, dove il pubblico in sala vi ha permesso di vincere un concerto in una città europea, cosa avete provato quando lo avete saputo?
Beh...non ci sono parole attualmente in uso per descrivere come ci siamo sentiti, nel senso che, insomma, non capita a tutte le band l'occasione di esibirsi in una delle città più belle del mondo, soprattutto poi per quei tanti gruppi che come noi hanno iniziato a fare musica in una rimessa di porte e finestre. Quindi sì, ecco, ci siamo scomposti in maniera piuttosto chiassosa, come soltanto i nostri colleghi rockettari potrebbe fare...

Come è stato il viaggio Roma-Berlino?
La Nina la Pinta e la Santa Maria. Il viaggio è stato stancante. Eravamo 5 diciassettenni pieni di bagagli e di voglia di conquistare il mondo: noi, quattro custodie per gli strumenti, una valigia piena di cianfrusaglie e scarse conoscenze linguistiche. Un cocktail di gente piuttosto disparata, mai disperata però. Giochi di parole a parte, è stato anche meravigliosamente particolare e ci è servito molto per stringere i nostri rapporti. Anche tra di noi le sorprese sono state molte, per quanto mi riguarda ho visto bere più alcol che acqua da qualcuno insospettabile e potrei giurare di avere ancora un po' di etanolo in corpo. 

Quando siete arrivati al locale, come è stato l'approccio con le altre band, e come era il locale?
E' stato fantastico scoprire che dopotutto non siamo considerati soltanto per la Mafia all'estero! Dopo aver passato soltanto dieci minuti con le altre band sembrava di essere tutti migliori amici. I tedeschi sono un popolo davvero meraviglioso, sanno divertirsi e far divertire, per non parlare del loro senso civico.
E poi beh, ci siamo sentiti trattati come re! Il Backstage, oltre che essere al contempo una "smoking area" aveva a disposizioni per le band  tonnellate di birra e caffè. Abbiamo brindato insieme agli altri musicisti più o meno ad ogni cosa che possa essere brindata e, dopo aver raggiunto l'ebrezza sufficiente, abbiamo iniziato ad intonare canti italiani e tedeschi. Era una sorta di do ut des culturale: noi abbiamo insegnato loro i nostri canti popolari e loro ci hanno illuminato su quelli della loro tradizione. Ma ci sarebbero un sacco di cose da dire.. alcune forse è meglio tenersele come ricordo e basta.

E quando siete saliti sul palco, come è stato il concerto? Come ha reagito il pubblico?
Il pubblico ci ha acclamati con un grande applauso mentre montavamo il nostro materiale ed ha seguito tutto il concerto urlando, ballando    e divertendosi molto. E' stato molto motivante per noi, effettivamente, renderci conto secondo dopo secondo che la musica che facevamo per loro era gradita! Il pubblico tedesco poi è veramente particolare, sanno come divertirsi e farti divertire. Abbiamo bevuto più grazie alle birre che ci passavano da sotto il palco piuttosto che nel BackStage!

E dopo il concerto, siete andati a festeggiare?
Dopo il concerto abbiamo festeggiato alla nostra maniera. Il fatto di avere con noi ognuno il suo strumento, sommato alla stanchezza del viaggio non ci ha permesso di andare a "italianeggiare" un po' per la città, così abbiamo preferito tornare, posare la roba e dedicarci ad una alcolica serata tra amici di cui nessuno, com'è giusto che sia, ricorda niente...

Come è stato il ritorno a Roma? Felici, stanchi o ancora adrenalinici?
Il ritorno a Roma è stato piuttosto triste, ce ne stavamo andando via dal paese dei balocchi dopo tutto! Però insomma, nemo propheta in patria, e così, sentendoci profeti nella patria di qualcun'altro, abbiamo riportato trionfanti il nostro italico stendardo a casa. Eh sì, piuttosto adrenalinici ed emozionati soprattutto. E' stata veramente una bella esperienza.

E adesso tutte queste esperienze vi hanno fatto crescere come band?

Assolutamente sì. Ci siamo resi conto di non poter fare a meno gli uni degli altri. Anche le prove in saletta, le nostre modalità "avventura" e i sabati sera insieme contribuiscono a unirci, ma un'esperienza come questa ha gettato le fondamenta per costruire qualcosa di grande e magari chissà, lasciarne un po' anche a voi.
Ad ogni modo non importa, i God's Left Hand non vi vogliono bene, non illudetevi. Siete voi che non potete fare a meno di volercene! E che il male sia con voi! E con la Germania.

Complimenti ancora ai God's Left Hand. Il loro concerto a Berlino fa parte di un tour interamente dedicato ai gruppi emergenti e prodotto da Emergenza Festival. CLICCA QUI PER VEDERE LE PROSSIME DATE!