L'orgoglio della comunità che partecipa al rito può essere rappresentato da una serie di stati d'animo che, come cerchi concentrici, coinvolgono i diversi livelli e le diverse "periferie" della mappa sociale complessiva della società locale. A partire dai "fedeli" più rigorosi, attraverso gli aderenti dell'ultima ora, transitando per i partecipanti più freddi sino ai gruppi che non si riconoscono affatto nell'evento, l'elemento catalizzatore della celebrazione espande il suo magnetismo in modo inversamente proporzionale alla dimensione della comunità ospitante. Se, infatti, come abbiamo visto, i testimoni della rappresentazione, moltiplicano la forza collettiva attraverso l'esperienza condivisa della cerimonia, non può sfuggire allora che il riverbero di questa nuova dignità rappresenti un elemento in grado di produrre il senso della centralità ovvero dell'importanza e quindi, in definitiva della "supremazia morale" di chi è membro costitutivo, non solo della massa presente, ma dell'intera area ospitante.
Abbiamo già accennato a come le dinamiche psicologiche dell'evento di massa siano legate in modo caratteristico tanto ad un potente elemento difensivo quanto alla matrice della diversità del gruppo e fatalmente alla sua sostanziale tendenza a considerarsi eletto. Queste due componenti valicano il confine fisico predisposto a contenere la cerimonia e, a diversi livelli di consapevolezza, influenzano il modo nel quale l'intera comunità prende coscienza del suo essere locale.
In definitiva la vulnerabilità psicologica della provincia è strettamente congiunta al suo sentirsi altra, alla sostanziale incapacità, cioè, di concepire se stessa come fulcro di eventi di grande portata ed, in ultima analisi alla dolorosa percezione che tutto ciò che è storico, centrale ed attraente gravita fatalmente lontano dai confini locali. Ora, quando una specifica area territoriale conquista un'improvvisa visibilità a causa di un grande evento di folla, ogni appartenente alla società dell'area, persino quelli che non hanno direttamente preso parte alla cerimonia, vivono l'avvenimento come una sorta di riconoscimento della loro identità ed in definitiva della propria superiorità.
NEWS
16
2012novembre