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I Leila khan, un'interessante novità nella musica emergente italiana

L’ intervista ai Leila Khan in attesa dell’uscita del loro EP prodotto da Emergenza Festival nello splendido studio Larione10



Prossima l’uscita del nuovo ep dei Leila Khan, gruppo Rock Alternativo di Roma già attivo sulla scena musicale internazionale con il nome Junkie Storm.
La band nasce a Roma nel 2007 da Luca Pascali e Lorenzo Benassi, rispettivamente cantante e chitarrista, ci vuole tempo ma arriva la definitiva line-up, nel 2009, con l’ arrivo di Alessio Lucchesi alla chitarra, Paolo De Angelis al basso e Antonio Carosella alla batteria. 
Leila Khan sono un “mix” di Rock, Alternative ma anche Roots americano, inglese e italiano.
Il nuovo album è un passaggio fondamentale per il sound della band emergente, nuovi suoni e un nuovo approccio rispetto al precedente ep “Junkie Storm” (pubblicato da Artetech records).

Perchè avete scelto di fare Il concorso Emergenza Festival? Cosa cercavate?


Onestamente tutto è nato per caso, un articolo sul web al riguardo e da li a poco l’ iscrizione. 
Non cercavamo qualcosa in particolare, ci spingeva la voglia di metterci alla prova e suonare dal vivo. (Luca)

Dopo il primo incontro con lo staff del festival avete avuto la sensazione di essere nel posto giusto? 


Onestamente non sapevamo molto del concorso per band emergenti, eravamo spinti dalla voglia di suonare, molto e alle condizioni migliori per noi, il primo incontro ci è servito per capire meglio quali opportunità potevamo avere con il festival. (Paolo)

Dopo le prime due serate siete arrivati alla finalissima di Roma

E' stato incredibile vedere quanto seguito riuscivamo ad avere, il pubblico ci ha portato in finale, la giuria ce la ha consegnata! 
Era una Finale e anche un’ occasione importante, quella di suonare all’ Alcatraz a Milano per la finale italiana, insieme alle altre band della penisola, la vittoria ci ha aperto una grandissima possibilità. (Luca)

Arrivati all' Alcatraz per la finale, prime sensazioni…….

Parliamo di uno dei locali di musica live più importanti d’ Europa, ad una band emergente non capita facilmente di suonarci. Il palco era bello e molto bene organizzato. (Paolo)

Finita la finale all' Alcatraz non avate vinto!!! Cosa è successo come lo avete vissuto?

Siamo abituati a condividere i successi e gli insuccessi, tra di noi non c’è stato nessun problema. Ovvio che abbiamo riflettuto sulla cosa perchè alla fine del concerto c’ era la sensazione che non avevamo dato quanto volevamo e potevamo. (Antonio)

Non tutto così male però, cosa è successo poi?

Francesco Frilli e Massimo Scialo, rispettivamente il produttore con il quale abbiamo realizzato l’ep e il direttore di Emergenza Festival, ci confermano il loro interesse, ci propongono una produzione.
Tutte le spese saranno del festival, lo studio sarà il Larione10 di Firenze.
Abbiamo accettato senza esitazioni e la cosa ci ha dato grandissime motivazioni, l’ idea di costruire qualcosa di nuovo, l’idea di fare grandi cose. È stata una buona esperienza e sono cambiate molte cose prima di entrare in studio e dopo, adesso siamo i Leila Khan. (Lorenzo)

Avevate mai lavorato in pre-produzione?

No, mai, all’inizio non è facile e richiede tempo, tutto nelle canzoni può essere rivisto e ribaltato ma è un passaggio fondamentale prima della sessione di registrazione.
Entri nel dettaglio, lavori sulla canzone e nel sound, a volte basta pochissimo a volte no. Dopo lo studio abbiamo fatto diventare la pre produzione una nostra abitudine nel creare canzoni e rivederle, anche i live cambiano prospettiva. (Antonio)

Primo giorno al Larione10.

Lo studio è incredibilmente accogliente, la sua storia parla da sola, tecnicamente trovi tutto il migliore equipaggiamento. (Alessio)

Finita la prima sessione di registrazione comincia la produzione.

Lo studio a questi livelli diventa un “overdose” di suono, di frequenze, sound e arrangiamento devono essere sinergici, vuoi che la canzone ti esalti, finché questo non accade non esci di li. (Luca)

Si torna in studio per gli overdub e cambiano gli arrangiamenti, muri di chitarra sostituiti dai banjo, più riff, meno power chord, percussioni, insomma molte novità!

Fuzz al posto dei soliti distorsori, i suoni più asciutti e qualche peripezia con il banjo e le trombe....
Questa produzione è stata importante proprio perchè ha rinnovato il sound della band, eravamo abituati ad un'approccio più live nella composizione, in studio sono venute fuori idee e alcune di queste sono finite nel disco.
E' stato un bel confronto. (Lorenzo)

Cosa sta succedendo dopo il lavoro in studio, progetti?

Abbiamo conosciuto Massimiliano Ionta della Yorpikus Sound (Bud Spencer Blues Explotion), adesso stiamo lavorando con lui per ultimare il prodotto, programmare l'uscita e la sua promozione. (Alessio)

Siete quindi prossimi all' uscita dell'ep, vi piace? E' stato recensito?

E' saltato fuori un prodotto quasi inaspettato, talmente cambiato nei giorni di produzione che stentiamo a credere siano le stesse canzoni composte mesi prima in garage, ci piace. Per le recensioni stiamo tenendo tutto fermo, attendiamo la presentazione del disco ovviamente. (Luca)

Chi siete come band? Quale è il vostro punto di arrivo? Raccontatevi in breve.

Artisticamente siamo in continua evoluzione, di base possiamo considerarci un band Rock ma siamo aperti a tutte le soluzioni, abbiamo un nostro sound, ci piace molto la dimensione live così come quella in studio. 
Punti di arrivo? Non ce ne sono, andiamo avanti finché ci piace quello che stiamo facendo. (Lorenzo)

Noi vi ringraziamo e vi diamo appuntamento per un' altra intervista a breve scadenza, c'è la sensazione che la vostra musica stia sorprendendo positivamente!!! Che ne dite?

Come no, grazie a voi! (Leila Khan)