Pochi giorni fa abbiamo avuto occasione di incontrare i Lady Greys, la band romana che è arrivata terza alla finale regionale di Emergenza Festival dello scorso anno, e che è stata scelta da un promoter inglese per un concerto in uno storico locale londinese.
Come, dove e quando sono nati i lady Greys?
Il gruppo è nato come tutte le college band del mondo. Io e Edoardo, compagni di classe al liceo, abbiamo deciso di iniziare a suonare insieme, ma solo dopo diversi tentativi siamo riusciti a trovare una giusta armonia che ci soddisfacesse. Presentato da un amico comune, Lorenzo venne a fare una semplice prova da bassista. Rimase. Gabriele è l’ultimo entrato di noi, il più giovane, il più testardo, decisamente, il musicista più tecnico che i Lady Greys ostentano!
Insomma, nella formazione in cui ci vedete adesso, siamo nati nel settembre 2008.
Raccontateci come è stata l'esperienza di Emergenza. Dal primo turno allo zoobar fino ad arrivare a Stazione Birra?
Parlare di un contest per band emergenti senza cadere nel mirino delle malelingue e maldicenze non è semplice. Parlo a nome di tutti noi dicendo che un'importante percentuale di quello che siamo adesso la dobbiamo ad Emergenza ed al suo staff. Abbiamo partecipato all'edizione 2010/2011, e la partecipazione ci è servita come niente prima di allora.
Ad ogni modo, senza starla a tirar per le lunghe, abbiamo partecipato con l'obiettivo di arrivare in finale, eravamo motivati al massimo e ci eravamo promessi che avremmo messo tutto in questa esperienza. La finale di Emergenza è stata il nostro obiettivo stagionale ed eravamo decisi ad impiegare tutte le nostre forze per raggiungerlo. Ad essere sinceri, sebbene allo Zoobar siamo arrivati primi, non abbiamo iniziato bene. Fu il concerto che cambiò la nostra percezione dei live, sia a livello di presenza che di suoni; ci cambiò in generale, per dirla tutta. Il primo a farcelo notare fu Massimo Scialò con cui, già prima della performance, avevamo avuto la possibilità di scambiare qualche battuta, anche per raccontargli un po’ quelli che erano/sono i nostri obiettivi a lungo termine.
In ogni modo, passammo in semifinale, al Blackout. Gran bella serata: locale pieno, bel suono dal palco, buon soundcheck e umore a mille. Suonammo bene, fu uno dei concerti migliori che avessimo mai fatto, e sia il pubblico che lo staff del locale se ne accorsero. Ricevemmo moltissimi complimenti, ma sotto sotto eravamo un po’ preoccupati per l'esito finale visto che ci sembrò che fosse venuta meno gente rispetto alla volta precedente. Ci sbagliavamo. Siamo arrivati secondi, posizione comodissima per approdare in finale, a Stazione Birra. Ci sarebbe dispiaciuto molto non passare a causa delle alzate di mano, ma fortunatamente anche il pubblico che non era composto da nostri amici ci ha voluto dare una mano.
Stazione Birra fu il top. 29 maggio 2011, alla mezza notte avrei fatto 20 anni. Quale regalo migliore se non vincere la finale romana di Emergenza Festival?? Noi eravamo preparatissimi sia mentalmente che musicalmente, e i confronti importanti ci hanno sempre esaltato. Avevamo un grande seguito di pubblico solo tra i nostri amici, quindi il risultato sarebbe dipeso soltanto da noi. Fu una bella serata, conoscemmo diverse persone con cui adesso siamo amici e condividiamo i palchi di qua e di là. Il nostro orario era perfetto, tutto era perfetto. Sicuri di noi salimmo sul palco. Lo ammetto, l'ansia ci accompagnò per tutta la giornata, ma scomparve completamente una volta pronti a suonare. Sarebbe stata un'ottima occasione per metter su il nostro miglior show di sempre, ma il primo minuto fu tragico. Due errori ci preclusero la possibilità di andare a Milano per la finalissima nazionale. Arrivammo terzi, dispiaciuti e incazzati con noi stessi poiché il resto del concerto fu perfetto, e i giurati se ne accorsero. Il momento che abbiamo preferito di tutto il festival, è stato probabilmente quando ci arrivarono i verdetti dei giudici per e-mail. Avevamo impressionato esattamente chi volevamo e dovevamo impressionare e questo, per noi, è stato un traguardo impareggiabile.
A proposito di Emergenza in generale, è un concorso perfetto per chi ha davvero voglia di imparare, divertirsi, divertire e rendersi conto che per "arrivare" è necessario farsi un mazzo gigante, nella musica, come in qualsiasi altra cosa. Sicuramente, è IL concorso che ogni band arrivata ad un certo livello di esperienza deve fare per mettersi veramente in ballo.
Come è stato suonare nel cuore di Londra, Camden Town in un locale famoso come L'Enterprise?
Londra è splendida ed Emergenza ci ha aiutati a realizzare uno dei più grandi sogni che una band possa avere. Londra è la culla della musica, o per lo meno di quella che noi suoniamo ed ascoltiamo da quando siamo bambini e, Camden Town, è uno dei quartieri più rappresentativi della musica in città. Suonare a Londra, a Camden Town, in uno dei pub più famosi di Chalk Farm Road è stato incredibile. Veramente, è difficile persino da raccontarlo. Il locale, l'organizzazione, la gente, l'atmosfera, il calore, tutte cose che qui in Italia mancano purtroppo. E non faccio discorsi filo-esteri o anti-italiani, riporto semplicemente quello che è stato per noi e quello che ci si è rivelato davanti agli occhi. Soundcheck perfetti in 5 minuti, gente curiosa di ascoltare ogni sera musica diversa, livello medio delle band della zona ottimo.
Londra è tutto, e sicuramente, se ne avessimo l'opportunità, saremmo ben contenti di trasferirci e provare a far qualcosa di realmente serio e concreto. Per questa esperienza dobbiamo ringraziare senza ombra di dubbio Massimo Scialò, che ha creduto in noi ed in una nostra degna figura, ed Alex McHorton della Glasswerk Promotion, che, come Massimo, ha deciso di darci un'opportunità nel cuore di Albione, dopo, ovviamente, averci sentito alla finale romana di Emergenza. Ci è voluto pochissimo per organizzare il tutto, e questo denota ancora di più la professionalità delle persone con cui abbiamo avuto fortunatamente a che fare. Per concludere: i rapporti con Alex vanno a gonfie vele, tanto che siamo tornati poco fa da una seconda data organizzata sempre dalla sua agenzia in un locale a King's Cross. Speriamo di riuscire a risalire presto, magari con un bel minitour attraverso l'Inghilterra.
So che avete appena finito di registrare il vostro EP, ci date qualche anteprima? Che esperienza è stata?
L'EP, il nostro primo lavoro ufficiale in studio, è stato registrato presso il Trafalgar Recording Studios a Roma da Giovanni Illuminati e Andrea Pintus. Sarà un cd contenente 3 pezzi, più una sorpresa per chi saprà aspettare. A buon intenditor poche parole! Abbiamo deciso di registrare le tracce in presa diretta, per dare l'effetto di un live, in quanto crediamo che la nostra musica possa arrivare molto meglio se in questa si capisce che dietro c'è un'intera band che la suona, non uno strumento per volta. Ci da l'idea che sia più vera e, come piace a noi, più sporca. Possiamo dirvi che abbiamo tutti i pezzi pronti, ma che mancano ancora le grafiche per il cd ed un titolo definitivo. Sicuramente, siamo contentissimi del lavoro che è uscito fuori.
Quest'estate, come dicevo prima, siamo stati a Londra per diversi motivi: lo show al Surya di King's Cross, le registrazioni di una demo contenente alcuni pezzi nuovi presso gli studi della SAE, e per concludere la "pratica EP". Convinti che le cose, quando si fanno, si devono far bene, siamo entrati in contatto con Geoff Pesche, famoso ingegnere degli Abbey Road Studios, con cui abbiamo avuto la fortuna di lavorare al mastering delle tracce, sicuramente la parte più importante. La nostra decisione è scaturita dal fatto che volevamo un prodotto internazionale ed internazionalmente valido. Quindi, chi meglio i tecnici che lavorano in uno degli studi più importanti al mondo poteva capire le nostre esigenze e poteva darci una mano a tirar fuori un suono finale degno di nota? E' inutile dire che è stata un'esperienza unica, incredibile e, speriamo ripetibile.
Quali sono i vostri prossimi progetti, avete concerti in programma?
Suoneremo il 14 Settembre a Stazione Birra, su invito degli organizzatori di una delle numerose "Brit Night" della capitale. Dopo di ciò, molto probabilmente saremo fermi fino alla serata di lancio dell'EP che, se tutto va secondo i piani, dovrebbe essere verso fine Ottobre. Continuiamo a rimanere in contatto con Londra e nel frattempo ci diamo da fare per trovare un'etichetta che ci dia una mano con un futuro album, un'agenzia di booking e tutto il resto annesso. Questo dell'etichetta è, adesso, un obiettivo di fondamentale importanza per il nostro futuro.
Cosa consigliereste ad un gruppo che si iscrive ed inizia ora l'esperienza ad Emergenza Festival?
Consiglieremmo di dare tutto e di più per riuscire al meglio in un'esperienza formativa di rilevantissima importanza. Consiglieremmo di prestare estrema attenzione ai consigli dello staff. Consiglieremmo di essere umili ma allo stesso tempo convinti e forti delle proprie possibilità e capacità. Quello della musica, è un percorso difficilissimo che il più delle volte non porta dove si vuole arrivare. Ma questo non vuol dire che non ci si debba provare in tutti i modi possibili immaginabili!
In bocca al lupo a tutti i futuri partecipanti.