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2007luglio
PARK AVENUE: IN GERMANIA PER SOGNARE
Intervista ai vincitori nazionali. In volo verso Rothenburg
Lo scorso 28 giugno hanno sbancato il mitico Alcatraz di Milano. Oltre che spiazzato tutte le band meneghine – e quella romana - giunte in finale. I novaresi Park Avenue – che arrivavano dritti dritti dall’ultimo round torinese - rappresenteranno l’Italia alla finale internazionale di Emergenza i prossimi 10, 11 e 12 agosto al Taubertal Festival di Rothenburg. Se la vedranno con le altre sedici band – tenetevi aggiornati qui – qualificate da mezzo mondo. Quattro chiacchiere per conoscere meglio il quartetto indie-rock.
Da quanto e come si sono formati i Park Avenue? Cosa hanno prodotto? Una sintesi della vostra "esistenza artistica".
"I Park Avenue esistono dalla fine del 2005... quindi una band relativamente giovane. Ma abbiamo tenuto circa una cinquantina di date nell’ultimo anno (senza aiuti!). Dopo pochi mesi abbiamo inciso un demo con 6 pezzi intitolato "Not a Marionette", per farci conoscere nei "dopo concerti". Ed ora stiamo lavorando ad altri pezzi, ci sono molte idee in ballo".
Cominciamo a farvi conoscere dal pubblico: come definireste la vostra musica – qual è cioè la vostra cifra, l’aspetto che vi contraddistingue dal marasma circostante? Insomma: perché dovrebbero visitare il vostro MySpace?
"Sinceramente se lo sapessimo faremmo i managers e non i musicisti (ridono)... a parte gli scherzi, dovrebbero perché crediamo in quel che facciamo. Senza imitare, stiamo cercando di trovare una dimensione che ci possa distinguere, pur senza rinnegare le nostre influenze. Credo che comunque questo aspetto del nostro sound venga messo in risalto dai live, non tanto dalle registrazioni".
Come e perché avete deciso di prendere parte ad Emergenza International Festival?
"Per provare a metterci in gioco. Per sentire il mal di pancia prima di suonare dopo gruppi che magari erano e sono migliori di noi sotto certi aspetti. Per farci venire la "fame" di voler arrivare da qualche parte. Crediamo che la musica non dovrebbe esser messa ad un livello di competizione. Crediamo che esista musica bella o brutta, a prescindere dai generi. Crediamo nella rabbia e nella convinzione che un gruppo può dimostrare sul palco e nelle emozioni che possono suscitare le note... anche se semplici ma ben fatte. Siamo comunque contenti della scelta fatta, direi proprio di si".
Vi sareste mai aspettati di riuscire a vincere la finale nazionale lo scorso 28 giugno all''Alcatraz di Milano? E a che punto del vostro cammino nel Festival vi siete resi conto che, come dire, si poteva cominciare a crederci di brutto?
"Ci siamo iscritti per esigenza. Per un gruppo che propone musica propria è difficile avere spazio. I concorsi invece te lo danno... anche se non molto, ma è fondamentale. Se suoni bene in una serata di un concorso magari arrivi ultimo per qualche motivo però riesci a strappare un ingaggio, se sei piaciuto al gestore del locale. Per noi di Novara (dove non c’è nulla) era importante arrivare a Torino. Ed ora andremo in Germania: è splendido. Ci abbiamo creduto solo dopo aver vinto a Torino: non abbiamo mai sperato in niente, ma è andata bene. Comunque il livello delle band torinesi era davvero ottimo...".
Cosa ha significato l’esperienza con Emergenza per i Park Avenue, e soprattutto pensate che il festival possa avere inciso in qualche modo nella vostra scena locale?
"Si... ma dipenderà sempre da noi. E’ stata una grande idea iscriversi".
Solo un posto, un mese ed un numero: Taubertal open-Air Festival, il prossimo Agosto, 30mila persone. Mika e Pink tanto per fare due nomi. Che vi passa per la testa?
"Che stiamo crescendo. Abbiamo superato tanti step e "battuto" altre band che nonostante il risultato stimiamo molto. Suoneremo anche per loro e cercheremo di far vedere all’estero che in Italia esiste buona musica, e che c’è fame di venire fuori. Non ci interessa quanta gente ci sarà<