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iMusicianDigital: un passo oltre il futuro

Intervista con Shigs Amemiya, Ceo di iMusician



Shigs Amemiya e Tobi Wirz, due giovani svizzeri, hanno fondato iMusicianDigital qualche anno fa. Di cosa si tratta? Anzitutto, di una distribuzione digitale in crescita vertiginosa. Poi, di un’etichetta elettronica. Infine, di un’eccitante possibilità per tante band ed etichette. Qualcosa di nuovo – e, allo stesso tempo, assolutamente essenziale in questo specifico momento storico – nell’industria musicale. Qualcosa, addirittura, di rivoluzionario? Forse. Da poco, Emergenza ci sta dentro. Ecco una sintesi della mia lunga ed interessante conversazione col Ceo e fondatore di iMusician. Per iniziare, mi piacerebbe una rapida introduzione alla storia di iMusician: qual era l’idea dietro la compagnia, quando e perché l’avete fondata? "Abbiamo iniziato come una tipica società a metà strada fra etichetta-edizioni e management, con un taglio indie e con un po’ di attività di booking. Ma col vistoso calo (anche -20, 30%) nella vendita dei cd, i nostri affari hanno cominciato a soffrirne molto e davvero non c’è nulla di cui vergognarsi nell’ammetterlo… Infatti non c’è una sola etichetta che non viva le stesse situazioni. Abbiamo così deciso di volgerci al digitale circa tre anni fa, lavorando per trovare il giusto approccio". Dimmi perché avete scelto quest’area particolare (distribuzione musicale digitale): pensate sia un ambito artstico ed economico in rapida crescita o cos’altro? "Non crediamo che i cd possano scomparire nel corso della nostra vita o comunque a breve, ma per quanto possano continuare a vendere, crediamo fortemente che "L’etichetta" debba mutare da un modello economico cd-centrico (col digitale a lato) ad un modello digi-centrico (con i cd di fianco). A questo proposito, quando l’industria digitale sarà cresciuta ancora un po’, iMusicianDigital ha in programma di supportare i musicisti con assistenza e consulenza intorno alla produzione del cd, così recuperare anche il vecchio approccio di una label tradizionale". Quali specifici obiettivi avete per iMusician? A me pare una eccitante, piccola rivoluzione nell’industria musicale: parte dal magico "do it youself". E cioè non aspettare una classica distribuzione, peraltro in via d’estinzione, ma confrontati immediatamente col mercato digitale. Vediamo cosa riesci a fare, e noi ti aiuteremo a farlo. Sbaglio? "No, per nulla. Qualche snodo essenziale del genere d’altronde è da sempre nella nostra filosofia. I musicisti devono "prendersi cura" di loro stessi sempre di più, perché è difficile trovare là fuori una label con risorse sufficienti a costruire immagine e musica di un musicista. Dopo alcuni anni di giungla e di autoproduzione, molti musicisti hanno realizzato, infatti, che c’è davvero molto che possono fare da soli ed arrivare quasi a non aver più bisogno di un contratto canonicamente inteso. iMusician Digital è parte di un mercato in rapida evoluzione che tre anni fa, semplicemente, non esisteva". Band e musicisti stanno rispondendo bene alle vostre offerte? Quante band avete già coinvolto? "Abbiamo avuto una magnifica risposta, proprio perché è la soluzione che molti musicisti stavano aspettando. In Svizzera abbiamo testato il modello e le procedure, e abbiamo firmato oltre 300 album in quasi 6 mesi. Che è tutt’altro che un cattivo risultato, considerando le dimensioni del mercato". Riguardo i servizi: spiegaci in quale modo iMusicianDigital gestisce la distribuzione presso i più importanti negozi musicali online come iTunes, Napster, eMusic o Yahoo e agli altri. Ma, soprattutto, dicci dei vantaggi nell’aprire un account su imusiciandigital.com. Le cose sembrano piuttosto semplici. "Al momento ci sono solo tre compagnie "serie" che danno agli artisti accesso diretto ai negozi musicali digitali: CD Baby (distribuzione fisica e digitale), Tunecore (solo digitale) in America, e noi in Europa. Essendo americani, Cd Baby e Tunecore fo