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21
2007marzo
Mr Brown: the sky is the limit
Musica, storie e segreti di It's All Happening, tostissimo esordio della band tedesca
Un disco pieno di cose “giuste”. Ricco come un pranzo di Natale. Ma gustoso come una giornata al luna-park insieme ad una ragazza bionda con gli occhi verdi. A cui dedicare, poggiandole le cuffiette nelle orecchie e sussurrandole ”questa è per te”, “Love Songs” o “She”. Ma anche un disco pieno di lividi ed incazzature. Un lavoro che atterra trasversalmente fra generi, etichette, stantie definizioni. Un cubo di Rubik che funziona a meraviglia, pur mantenendo tutti e sei i lati pieni di tasselli diversamente colorati. Che dall’amore per le (azzeccatissime) strutture rock ‘n’ roll decolla verso infinite iniezioni: tirate punk, suites post-rock, refrain irresistibili, ballate Sixties. Loro sono i Mr Brown. Vengono da Amburgo. Sono nei negozi in questi giorni con il disco d’esordio, “It’ All Happening”. E, molto semplicemente, spaccano. Risponde alle mie domande Daniel Brown, front-man del gruppo tedesco.
Partiamo subito con le aspettative: primo disco dopo l’Ep del 2004, tredici diversissimi pezzi dentro, una produzione di altissimo livello. E’ una grande scommessa: cosa vi attendete da “It’s All Happening”?
Anzitutto: è un piacere discutere con te del nostro debutto. Riguardo alle aspettative: siamo davvero dei sognatori. Intendo che, per me, "the sky is the limit"! Se saremo fortunati, con questo disco conquisteremo il mondo. Ma certo: dobbiamo essere fra i fortunati. Ed è abbastanza dura, al giorno d’oggi, per le giovani band.
Facciamo un passo indietro: come vi presentereste, in poche righe, a chi non conosce la vostra musica? Non parlo di etichette o cose del genere, che pure mi interessano. La domanda è: di che pasta sono fatti i Mr Brown?
I Mr Brown sono una rock ‘n’ roll gang composta da quattro strambi ragazzi che amano soprattutto intrattenere la folla. In tour ci sentiamo davvero invincibili, la nostra dimensione è decisamente quella live. Quando sento il pubblico cantare una canzone come “Better End” mi convinco davvero che la musica possa salvare il mondo. Non temiamo le belle melodie e i nostri pezzi sono tutti molto tosti.
Torniamo al disco in uscita. Dammi un’idea di com’è stato lavorare col produttore svedese Ronald Bood già al lavoro con Mando Diao, Shout Out Louds e Sugarplum Fairy? Cosa ha messo nel disco che forse mancava ai Mr Brown?
Ronald è una persona meravigliosa. Siamo così felici di aver avuto l’opportunità di lavorare con lui. Ci ha aiutato a fare delle nostra canzoni qualcosa di ancora più potente. Ci ha spinto, insomma, a dare il massimo. Personalmente, mi ha mostrato fiducia e rispetto mentre incidevo le parti vocali del disco ed è nato un feeling molto bello fra noi. L’ho poi incontrato più tardi a Stoccolma per il missaggio finale ed ho così potuto conoscerlo meglio. E’ davvero un produttore fantastico!
Ho letto da qualche parte che hai affermato molto chiaramente: “Our music is about Rock''n''Roll”. Ma che cos’è, oggi nel 2007, il rock ‘n’ roll per una giovane band che se ne dichiara paladina? E’ rimasto, come molti dicono, una semplice attitudine musicale. O c’è ancora della rabbia che deve uscire da quelle chitarre che imbracciate sul palco e il rock ‘n’ roll – in barba alla “musica” dei dj - non morirà mai?
Per me il rock ‘n’ roll va davvero oltre l’atteggiamento che le band possono sfoderare sul palco. Certo, la gente vuole poter adorare le proprie rock ‘n’ roll star preferite. Che peraltro vivono in un mondo precluso alla gente comune. Ma rock ‘n’ roll significa anche enorme sacrificio: provarle tutte per l’unica cosa che conta e in cui credi. E significa anche ragazze! Non bisogna mai dimenticarle: sono loro che ci permettono di andare avanti.
La vostra musica si muove con sorprendente abilità fra registri piuttosto diversi: dagli incantevoli riff rock ‘n’ roll di “Shivers” o “Wonderful Day” alle scalmanate tirate semi-punk di “Ego” passando per le spiazzanti cavalcat