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Tutto è possibile: i Finley ad Emergenza 2003/2004

Cronaca dal (recente) passato: per scoprire chi è passato da qui



No, dai. Tranquilli. Non è che uno voglia per forza farvi piacere tutto. Anzi: De gustibus. Non siamo qui per questo. Però, insomma, ci gusta andare a ripescare aneddoti, nomi, fatti ed eventi dalle nostre polverose soffitte cibernetiche, a studiarci i nostri Annales, per così dire. A puntare l’attenzione sulla nostra Storia, visto che ormai siamo in pista da tanti anni e, dunque, ne abbiamo una di tutto rispetto. Od anche a ripescare band che sono passate attraverso Emergenza quando ancora erano il nulla (o quasi). A dimostrazione del fatto che possiamo ben dirci “padrini” (o chiocce, fate voi, se vi risulta più politically correct) di vagonate di gruppi che anche grazie ai palchi di Emergenza in tutto in Nord America ed in Europa hanno affinato i propri talenti rodando le corde delle loro chitarre, dei loro bassi, sfasciando le pelli delle batterie, scardinando i tasti dei loro synth. E allora, scartabellando, ricercando come ostinati ed occhialuti filologi del rock fra i voluminosi incunaboli delle passate edizioni (ma ai nostri tour managers qualcosa ronzava in testa) sono saltati fuori nientemeno che i nuovi beniamini delle adolescenti (e non solo, magari pure delle mamme) nostrane: i Finley. Si, proprio loro: la giovanissima band che nell’ultimo anno ha spopolato col primo disco “Tutto è Possibile” (noi di Emergenza lo sappiamo, che tutto è possibile). Che sul loro sito dicono che “iniziano quindi la loro gavetta come tutti i nuovi gruppi: sala prove, concorsi, supporter, feste…”. Ecco, in quel periodo, quasi tre anni fa tondi tondi, il gruppo milanese affrontava il 1st step di Emergenza Festival nella città meneghina. Ka, Dani, Pedro e Ste ottenevano un terzo posto che avrebbe però permesso loro di passare al 2nd step, dove invece avrebbero vinto guadagnandosi di diritto la semifinale al Rolling Stone. E lì sarebbero esplosi, registrando un votatissimo secondo posto ed approdando così alla finale del 27 giugno 2004 con un sesto posto comunque dignitoso. E’ il periodo immediatamente precedente l’esplosione, poi sapientemente coordinata dal buon Claudio Cecchetto, che li avrebbe presi sotto la sua giurisdizione portandoli ad incidere l''album d''esordio per Capitol/EMI. E’ il periodo, appunto, in cui le band “che hanno i numeri” affilano le unghie: suonano, suonano e sudano. “Nel 2004 – continua il sito - registrano il demo di "Make up your own mind" e un video low budget”. Fra una registrazione e l’altra, il quartetto punk sarebbe dunque salito ben cinque volte sui palchi di Emergenza. Ora. Non è che ci si tiri l’acqua al proprio mulino. Non siamo qui, come si diceva poco sopra, per questo. Nulla di tutto ciò. Molto, molto più semplicemente ci piace ricordare come Emergenza Festival sia F-A-T-T-I. E non chiacchiere. Emergenza è fatta di concerti – chi è bravo ne fa tanti e arriva in fondo -, esibizioni, showcases e soprattutto sudore ed esperienza con professionalità. Tutto qui. Per poi, magari, tornare a dare uno sguardo alle orme lasciate nei locali, nelle hall e nelle sale da concerto di mezzo mondo. E scoprire – col sorriso - che quel sudore e quella esperienza accumulati anche sui nostri palchi sono tornato utili a tanti gruppi. Molto utili.