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2006gennaio
Il momento è catartico!
a Milano quasi concluse le eliminatorie
Martedì 24 Gennaio
I Kontrasto aprono la serata e lasciano a bocca aperta il pubblico presente grazie all’esecuzione davvero raffinata di una canzone dei Fugees, “Killing me Softly”,sostenuta dalla toccante voce della cantante e dalla scioltezza dei due membri che accompagnavano i cori.
I John Smith impugnano i loro strumenti con sicurezza incalzando ritmicamente cori a due eritornelli orecchiabili; complimenti anche al bassista davvero fantasioso e molto sciolto.
I Social Disturb propongono un funky che richiama quello dei Red Hot Chily Peppers in modo disinvolto.
I Viscera, invece, si impossessano del palco con il loro extreme metal che si avvicina molto allo stile dei Napalm Death ma, a differenza di questi, i ragazzi risultano musicalmente interessanti grazie ai passaggi, alle ritmiche sostenute e ai toccanti meddle strumentali; peccato non siano riusciti a passare.
E mentre il locale si riempie si passa all’esibizione dei Puttaska che, come fa intuire il nome, suonano ska, completando la formazione come una vera band del genere sa fare e cioè con trombe e altri strumenti a fiato.
Gli imprevisti della diretta sono sempre presenti, ma questo è il bello del rock’n roll che non si ferma davanti a niente,anzi,alimenta la voglia di suonare e, come direbbe un comico dello Zelig “il momento è catartico”! Ma i Nasty Love dimostrano di essere una vera band che sa fare il suo spettacolo e rendere preziosa la propria performance attirando l’interesse dei presenti con il loro old stile pur essendo youth stile.
Si chiude con l’emo dei My Fortune Fades anche se trovo difficile racchiudere la loro musica in questo genere.
Passano la serata John Smith, Social Disturb, Nasty Love.
THE FINAL COUNTDOWN
Mercoledì 25 Gennaio
Comincia il conto alla rovescia per le serate eliminatorie del Festival, per passare ai quarti che si svolgeranno al Rainbow.
Si apre il sipario virtuale e appaiono i 13 Passi che con passione squassano il palco con il loro marchio musicale molto forte, tirato e suonano… suonano davvero incalzando ritmiche sperimentali puntellate dal preparato batterista e dal cantato in italiano. Molto interessanti.
C’è anche qualcuno che ha “some problems with a fucking pop music” e sono gli Evilmaycry con un tastierista stiloso sia dal punto di vista artistico che scenico; pezzi per la maggiore tirati e tonalità canore che ricordano Scott Weiland degli Stone Temple Pilots.
Tocca ai Veba e al loro grunge proseguire l’esibizione, anche se il termine è riduttivo per una band così raffinata ed elegante; peccato non vederli al Rainbow.
Allwaysaut spiazzano con il loro emo da brivido ed è un turbine di emozioni che coinvolgono tutti rigenerando l’atmosfera della serata.
Etika, senza un chitarrista, non si scoraggiano e dimostrano quanto la bravura, se presente, la si può cogliere anche davanti a certi inconvenienti. Suonano hard rock, ma con sentimento e passione.
Esdra li seguono con il loro rock semplice e cantato in italiano, sfoggiando anche un brano nuovo che forse,andava provato di più in sala prove e passano la serata insieme agli Allwaysaut e ai Venus’ Comb che chiudono la serata con il loro NuRock che per definizione non esiste ma nel loro caso calza a pennello visto lo stile così personale e pieno di influenze da non riuscire nemmeno ad elencarle; ci vorrebbe una recensione solo per loro.
E alla fine di questo mi sento di condividere con tutti voi lettori una riflessione che ho elaborato al termine della serata in base alla mia esperienza decennale come dj di radio e di club, organizzatrice, recensora e persona: c’è chi è artista e c’è chi porta gente, ma un vero artista non si sente mai superiore ad un altro.
La musica è un bene di tutti e, come strumento di comunicazione, è giusto che ognuno lo usi come preferisce. Picasso fu un grande pittore sebbene incompreso durante il suo cammino artistico,poi reso icona una volta morto. Essere meno focalizzati su se stessi aiuterebbe a capire ed ascoltare p