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Baraonda Alcolica

Milano, 20 dicembre 2005



E'' la frase esatta per descrivere questa serata ricca di imprevisti e sorprese all''Indian Saloon atta ad inaugurare le nuove spine tirate a lucido e la buona birra. Ma anche una dimostrazione di calore e sostegno reciproco tra le band in esibizione, non dovuta alla vicinanza con il Natale, ma esclusivamente all''umiltà delle medesime e alla vera passione di fare musica, accompagnata dalla voglia di divertirsi e condividere al meglio questa esperienza che indubbiamente dà tanto. Un Babbo Natale è appeso al palco per dare un tocco di dolcezza al club e, ovviamente, viene preso subito di mira dal cantante dei Manara, un vero e proprio animale da palcoscenico il quale sprigiona tutta la foga che solo il buon sanguigno hard-rock-n''roll and Jack Daniels possono alimentare. Ovviamente anche la provenienza da Brescia (chiedo scusa ai Bergamaschi, ma,dovevo sdebitarmi dopo una serata passata a presentarli come tali) marca questa formazione finalmente matura che ne ha passate di tutti i colori(e anche in bianco e nero) con trascorsi burrascosi e blasfemi. Non è da meno nemmeno l''intervento dei medesimi durante il break che vede il bassista degli Asylum sudare sette camicie per cambiare una corda spezzata (meno male che ci sono i gadget di Ernie Ball) in fretta e furia per poi riprendere con “ I hate somebody “ dei Korn, interpretati alla grande specialmente dalla voce femminile che non sfigura assolutamente rispetto a quella di Jonathan Davis né per l''aggressività,ne per l''estensione. I Jet Lag col loro punk rock tengono vivo l''entusiasmo del pubblico il quale, man mano che la serata prosegue, cresce a vista d''occhio. Il locale è infatti gremito e lo spirito è tra i più allegri; a saperlo sarebbe stata la serata giusta per i No Water. Siamo fiduciosi, comunque, di vederli in qualche prossima serata. Piccolo spazio,pubblicità! Riprendono possesso del palco gli Oncetime ed ecco che l''essenza del grunge prende il sopravvento come una ventata d''aria autunnale atta a rispolverare i ricordi di questo movimento musicale e non solo che invase le orecchie di tutti noi negli anni ''90. Grazie alla band per aver restituito queste nostalgiche melodie le quali hanno fatto sognare tutti i presenti, poi risvegliati un po'' bruscamente dagli Amytis e la loro fibra possente di crossover, ottimamente gestita dal cantante autenticamente vigoroso. Complimenti. Infine Scavenger prendono posizione ostentando un death core che faccio fatica a descrivere per mancanza di conoscenza sul genere, ma molto simile a quello delle band alle quali si ispirano, affiancandosi così ad esse senza esserne da meno. Lo show è terminato ma i festeggiamenti vanno per le lunghe in particolare con Manara, Asylum, Jet Lag e Oncetime che passano la serata. Immagino che la curiosità di chi sta leggendo sia forte. Volete sapere cosa succede durante gli after-show? Veniteci a trovare!