NEWS
20
2005luglio
Nel segno della passione
Interviste ai vincitori
Ascoltare i concerti dell'Emergenza Live Festival forse non ti fa diventare un critico musicale, ma ti fa conoscere molti musicisti. Senza accorgertene, impari a leggere i segni della passione che le band emergenti sanno trasmettere. Dita che danzano sulle tastiere come falene attratte da una candela, una batteria in armonia con il battito del cuore di chi la sta suonando, microfoni afferrati stretti come un sogno che non si vuole abbandonare. Quando capisci tutto questo, allora puoi apprezzare davvero la più grande dote di queste band: mentre suonano, dimenticano il festival, il concorso e la competizione. Salgono sul palco e suonano. Questa è la cosa più bella che Emergenza ci ha saputo offrire in questi mesi: musiche nuove, volti sconosciuti ed una passione sincera e genuina.
Il livello musicale di questa finale è stato davvero molto alto. I 14 gruppi finalisti, provenienti da tutta Italia, ci hanno offerto un'ottima carrellata delle correnti musicali di oggi, intendendo quelle che scorrono lontane dall'ombra delle grandi major discografiche e che spesso sono costrette a muoversi nel sottobosco musicale.
Quest'anno hanno partecipato all''Emergenza Live circa 800 band in tutta Italia. Due di queste sono risultate vincitrici, e rappresenteranno la musica emergente italiana alla finale internazionale, che si svolgerà al Taubertal Openair Festival, a Rothemburg (Germania).
“Kill the Nice Guy” (nella foto) è una delle band che si è aggiudicata il prosieguo della propria avventura musicale. Composto da tre ragazzi di Firenze, Marianna Magni (voce e chitarra), Irene Bavecchi (basso) e Neri Pecchioli (batteria), è stato definito dalla giuria “un gruppo decisamente giovane dal punto di vista musicale, capace di creare un sound molto denso nonostante siano “solo” tre. I loro arrangiamenti sono semplici, diretti e originali. Una band genuina capace di padroneggiare abilmente il proprio genere”.
Il loro indie-rock ha conquistato giuria e pubblico, ponendosi subito come elemento unico all''interno della manifestazione. Li abbiamo incontrati subito dopo la notizia della loro vittoria.
Oggi vi siete confrontati con tredici delle migliori band emergenti in Italia, ed avete vinto. Come ve lo spiegate? Quali sono i vostri punti di forza, le caratteristiche della vostra band che vi hanno permesso di arrivare a questo risultato?
“Noi puntiamo molto sull'originalità dei nostri pezzi. Siamo una delle poche band ad essere composte da più ragazze che ragazzi, quindi è abbastanza avvertibile un certo tocco femminile nelle nostre canzoni, che proprio per questo si discostano da quello che producono gruppi a prevalenza maschile. Ci sono poche donne nella musica, purtroppo”
Oltre alla vittoria, vi è stato assegnato anche il premio per “The Best Song”. Da dove nascono i vostri testi? E perché affidare il vostro messaggio proprio all''indie-rock?
“I nostri testi sono molto intimi, parlano delle nostre esperienze e chi ci conosce bene, potrebbe interpretarli facilmente. Sono un po' come dei pezzi di noi che parlano di noi, raccontando attraverso l'indie-rock: è un genere istintivo, diretto, minimale, e si presta bene allo scopo”
Cosa significa il vostro nome “Kill the Nice Guy”?
(si guardano tra di loro e sorridono)
““Nice Guy”” spiega Marianna “potrebbe essere tradotto in italiano con “Bravo Ragazzo”. E'' un modo ironico di criticare una certa categoria, che non ci piace : i cosiddetti “Bravi Ragazzi”, appunto.
Cosa avete in programma per il futuro, oltre al Taubertal? Avete un album in preparazione?
“Siamo entrati nella compilation di Emergenza e di Arezzo Wave di quest''anno. Il nostro primo album dovrebbe uscire più o meno ad aprile dell''anno prossimo”
Un'ultima domanda un po' provocatoria: avete mai pensato di allargare il vostro gruppo, o volete restare in tre?
“L'indie-rock è un genere minimalista, e si porta benissimo in tre. Dopo un anno e mezzo che suoniamo assieme siamo molto<