RECHERCHE DE GROUPES
WORLD
Dernière mise à jour:

15 novembre 2014

i Profugy
Musiciens
3JOUE LIVE!
2CONFIRME LA DATE DE TON CONCERT
1INSCRIS TOI AU FESTIVAL
MEDIAS RÉCENTS
  • VIDÉO
  • AUDIO
  • PHOTO
24/02/2025 16:35:17

Thalia

11/02/2025 14:43:52

KYÖKU







PROCHAINS CONCERTS
Pays

Ville

    PROCHAINEMENT SUR SCÈNE
    se sont inscrits le 17 avril 2025 à 03:00

    Witchkiller

    Metal
    Canada
    se sont inscrits le 25 février 2025 à 20:32

    Yellowait

    Folk rock
    Canada
    se sont inscrits le 27 janvier 2025 à 05:37

    Tradivarius

    Folk rock
    Canada
    Prochains dans le monde
    se sont inscrits le 21 mai 2025 à 22:34

    Daniel Soul

    Rock '80
    Autriche
    se sont inscrits le 14 mai 2025 à 20:23

    Aimel & keziah

    Rap
    France
    À LA UNE
    Massimiliano Lauritano   15 novembre 2014 01:38
    Massimiliano Lauritano   15 novembre 2014 01:37
    Un piccolo estratto della traccia "Teneva ragione mammà", dal live acustico de i Profugy a "La Festa Dei Folli", venerdì 31 Ottobre 2014.

    Massimiliano Lauritano   15 novembre 2014 01:36
    QUESTO E' IL TUO PAESE
    È lo stato d’animo di un uomo che ha assistito ad un reato, è stato complice di un’ ingiustizia.
    Racconta il momento in cui la sua disperazione, i suoi sensi di colpa sono talmente forti da pensare al suicidio, ma tutto d’un tratto capisce che l’unico modo per redimersi e stare bene con se stesso, è denunciare il crimine a cui ha contribuito.
    Carolina è il carnefice, ma è anche la società ,che in qualche modo riesce a mascherare le prepotenze, gli abusi, i torti, l’inaccettabile.
    La società siamo noi con i nostri occhi saldamente chiusi a non voler vedere, perché ci conviene.
    Cosi ci ritroviamo ad essere tutti un po’ Carolina, “carnefici”.
    Sappiamo che in ogni angolo del nostro paese c’è del marcio ma non muoviamo un dito perché in fondo siamo vigliacchi, egoisti e tremendamente indifferenti.

    Massimiliano Lauritano   15 novembre 2014 01:35
    Non siamo sbarcati a Lampedusa ma viviamo in Italia(non sappiamo se sia meglio o peggio).
    A differenza dei profughi, costretti a scappare dalla loro terra, noi possiamo, per il momento, restare qua, lo vogliamo.
    Il nostro è un fuggire interiore, la nostra musica è la chiave per aprire quella porta chiusa, è la nostra guerra contro le imposizioni, contro l'indifferenza,contro le barriere costruite da una società che ogni giorno che passa alza il muro, non ci fa guardare oltre.
    La nostra musica è la speranza di un profugo.
    Perchè in fin dei conti siamo un po tutti profughi, in cerca, per tutta la vita, della nostra terra felice.
    Massimiliano Lauritano   15 novembre 2014 01:32