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26 September 2014

Freschi Lazzi e Spilli
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avete mai flirtato con una principessa di una favola?

Gianmarco Giosa   26 September 2014 06:58
freschi non vuole, ma noi ci piace suonare fiuscion!!!

Gianmarco Giosa   26 September 2014 06:53
...e se non fosse proprio una donna???

Gianmarco Giosa   26 September 2014 06:52
Una volta abbiamo suonato a Matera. Il pubblico aspettava il gruppo che suonava dopo di noi, e nessuno ci conosceva, e allora tutti ci fischiavano e dicevano “buu”, oppure stavano girati di spalle al palco (e pensavano “buu”). Però è stato bello, perché abbiamo finito di suonare, e mentre alcuni continuavano a fare “buu” e alcuni continuavano a darci le spalle, qualcun altro ci sorrideva, e allora ne è valsa la pena. Qualche volta abbiamo suonato a Roma, c’era un locale che mancava l’aria pieno pieno, ma la gente non usciva, non si schiodava nemmeno per la pipì, miseria, ne è valsa la pena, e al Circolo degli Artisti, che avevamo paura del vuoto, poi nel camerino c’erano le birre (e i sughi di frutta) e poi esci fuori e sta pieno. A Napoli era zeppo zeppo di amici, ed è diventata una festa, e ci hanno buttato i limoni marci addosso perché a fine serata parlavamo troppo fuori al locale e noi qua dobbiamo lavorare, che bella serata, come quando dici ne è valsa la pena. Ne è valsa la pena pure a Melfi, che fai fai, e poi siamo finiti a suonare per mamma e papà, e a Mazzano Romano, che il sindaco ci dice di fare gli auguri a quelle due signore, e un’altra dice “ce l’avete Mia Martini?”, Nicolò Fabi che passa ma non resta, però ha il cd. A Genzano abbiamo chiesto a un bimbo di darci una sedia, e quello:“te l’aggia ‘nghianà?” e poi le vecchiarelle che si sono fatte tutto il concerto sulle sedie di plastica, la gente affacciata al balcone, poi dopo ci offrono da bere il limoncello. al Pollino affollatissimo stavamo davanti al campo deserto, troppo presto, però suonare sul tetto del bus della RedBull, e vuoi dire che non ne vale la pena? E poi tutti gli altri posti, e poi tutte le volte a Potenza, i locali, le feste di diciotto, i capodanni (o capidanno?), tante cose belle, tante davvero. Belle davvero. Ci abbiamo provato tante volte a presentarci, a scrivere qualche battuta per farci conoscere. Abbiamo detto chi siamo, oppure che cosa raccontiamo, siamo strani, siamo divertenti, facciamo ballare, facciamo divertire, e suoniamo il pezzo giusto al momento giusto, così ti baci con la tipa. Ecco, forse andavamo un po’ fuori traccia, forse non è questo quel che conta. Questa volta non è il caso di farci pubblicità, che se siamo divertenti e facciamo ballare lo dovete dire voi, l’autocertificazione non vale. Facciamo così, ricominciamo da capo, presentiamoci da zero, due parole due due, così sapete quanto basta.
Gianmarco Giosa   26 September 2014 06:50