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Terza Eliminatoria a Firenze per Emergenza Festival

Le recensioni degli artisti in gara al Viper per il contest internazionale per band emergenti più grande del mondo



Proseguono al Viper di Firenze le selezioni del primo turno di Emergenza Festival, ecco le recensioni dei concerti:

OLD BOILERS

PREMESSA

Power trio blues di grande esperienza, formato da basso, chitarra e batteria, riuniti per l'occasione dopo un lungo periodo di inattività.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

Non giudicabile la scrittura, visto che fanno cover. Repertorio di brani tutti “in stile”, che spazia da Los Lobos ed Elmore James fino a Eric Clapton con George Harrison. Arrangiamenti sobri, eleganti e attenti alle dinamiche.

TECNICA

Buona tecnica di base, senza fronzoli. Suonano in modo molto lineare, funzionale ai brani proposti. Bella ed espressiva la timbrica vocale un po’ rauca del cantante, in linea con l’atmosfera generale.

LOOK E CARISMA

Look semplice, casual, tutto in nero. Potrebbero pensare a un impatto scenico più studiato, per dare maggior risalto alla band. Dal punto di vista della presenza scenica, sono piuttosto timidi: nessuna interazione col pubblico e pochissimo interplay. Da migliorare.

ATTITUDINE E SHOW

Tornano insieme dopo essere stati fermi per anni, e comprensibilmente sentono l'emozione del momento. All’inizio sono un po’ impallati, si lasciano andare brano dopo brano migliorando sia il sound che l’approccio generale.

Un concerto godibile, con suoni caldi, atmosfere polverose e desertiche molto “all American”. Per amatori del genere.

CONCLUSIONI

Siamo felici che abbiano scelto Emergenza per la propria reunion e siamo certi che col tempo ritroveranno un’attitudine più “sciolta”.

Non ottengono i voti per accedere al turno successivo, grazie per il concerto e speriamo di rivedervi alla prossima edizione.

P.O.R.R.O. 2.0


PREMESSA


Quartetto della provincia di Firenze, voce, basso, chitarra e batteria, i P.O.R.R.O. 2.0 (il nome sta per “Purtroppo Ormai Rimarremo Rinoceronti Obesi”!) propongono un punk totalmente old school.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

Dal punto di vista della scrittura, alternano cover di culto di numi tutelari del punk come Bad Religion, Ramones e Iggy Pop (tra cui una bella versione selvaggia di “Real Wild Child”) con brani originali, suonati naturalmente in stile 100% punk con testi in italiano, brillanti e irriverenti.

Dal punto di vista dell’arrangiamento, poco da dire: avanti a tutta birra (nel caso del cantante, letteralmente, visto che ogni tanto si ferma per aggiungere “carburante”!)

TECNICA

Decisamente sporchi, violentissimi nell'esecuzione, mantengono una certa solidità soprattutto grazie a una sezione ritmica molto efficace. Perfetti per il genere proposto.

LOOK E CARISMA

Belle le magliette con il logo della band, in più bassista e chitarrista sfoggiano due splendidi kilt scozzesi. Belli da vedere sul palco: una scelta originale e azzeccata.

ATTITUDINE E SHOW

Un concerto tipicamente punk, tiratissimo, pestato dall'inizio alla fine.

Hanno una grande presenza scenica, in particolare il frontman, un autentico animale da palcoscenico, sempre ironico e provocatorio.

Ottimo interplay e coinvolgimento costante del pubblico per una performance che si rivela energica e divertente.

CONCLUSIONI

Il pubblico apprezza questi punkettoni “da quarant’anni devoti al cazzeggio”, come recita uno dei loro brani, che chiaramente si divertono un sacco sul palco.

Sono secondi classificati e ottengono l’accesso diretto in semifinale.

DAP

PREMESSA

Combo formato da voce, chitarra, basso e batteria, suonano un alt rock molto influenzato dalla musica anni ‘90 e inizio anni Zero.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

Brani rock ricchi di influenze e contaminazioni, con arrangiamenti curati e studiati, potenti, ma anche dalle belle atmosfere.

Si distingue il chitarrista per la ricerca di partiture raffinate e di suoni non banali. Basso pulsante e profondo, molto preciso.

Testi ricercati e incisivi, cantati in italiano da una voce graffiante, sempre alla ricerca di melodie non scontate. Timbricamente e come composizione, l’influenza degli Afterhours è forse un po’ troppo evidente.

TECNICA

Tecnicamente molto preparati. Ognuno svolge il suo lavoro a dovere, creando un bel sound potente, equilibrato e sempre a fuoco.

Nota di merito per il batterista, molto belle le scelte ritmiche, che ricordano quelle di Taylor Hawkins dei Foo Fighters (dagli anni ‘10 in poi).

LOOK E CARISMA

Total black, semplice e perfetto per la proposta musicale.

ATTITUDINE E SHOW

Approccio deciso e professionale al palco. Band che dà la sensazione di controllare ogni momento della performance. Il livello è alto, sempre concentrati, sul pezzo, non sbagliano un colpo.

CONCLUSIONI

Apprezzati dalla giuria popolare, sono premiati con il terzo posto (a pari merito) e con l’accesso diretto alla semifinale.

LED KAYAL

PREMESSA

Led Kayal (voce e chitarra) è il deus ex machina di questo progetto affascinante, e si presenta accompagnato da una super band: chitarra, basso, tastiera, batteria e percussioni.

Le radici del suono affondano nella black music, tra soul, funky e ritmiche world, ma con un occhio anche a un certo pop-blues mediterraneo.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

Si sente una passione smisurata e una grande conoscenza musicale. I brani, sia in inglese che in italiano, sono molto contaminati, variegati, con echi di tantissime esperienze sonore importanti.

Tra i musicisti di riferimento Lenny Kravitz, Jamiroquai, Peter Gabriel, Matt Bianco, Lionel Ritchie, Pino Daniele e addirittura l’Enzo Avitabile di “Soul Express”.
Musicalmente i brani sono arrangiati molto bene, con un cantato peculiare e versatile.

TECNICA

Led Kayal è un cantante molto bravo e dimostra di sapersi muovere agevolmente a livello vocale, pur andando ogni tanto leggermente in sofferenza sui registri alti (forse si potrebbe pensare ad abbassare di mezzo tono uno o due brani).

La band di supporto non si discute: un gruppo di professionisti ottimi, preparati e molto tecnici.

Il sound generale infatti è di alto livello, così come il groove e il tiro (sezione ritmica perfetta).


LOOK E CARISMA

Look curato, coerente. Ogni componente ha la sua personalità pur mantenendo una scelta stilistica condivisa di stampo etno/folk.

Nota di merito per il bassista, dall’approccio di palco sornione ed elegante, un po’ alla Max Gazzé.

ATTITUDINE E SHOW

Approccio al palco estremamente professionale. L'ensemble è molto esperto, si sente e si vede da come stanno sul palco, con grande personalità e senza strafare. Buon interplay, divertito e mai eccessivo.

Un concerto che, per qualità e varietà di brani, non annoia mai: ti tiene incollato e ti fa venire voglia di ballare. Performance davvero eccellente.

CONCLUSIONI

Conquistano i presenti in sala: sono giustamente i vincitori della serata, vanno diretti in semifinale e vincono il premio Emergenza Road Tour.

NIENTE DA FARE

PREMESSA

Sono in 5: voce, due chitarre, basso e batteria. Proposta molto anni ‘90, costantemente in bilico tra pop e hard rock.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

Songwriting interessante, specialmente per la scelta apprezzabile di cantare in italiano.

Le melodie sono decisamente pop, in contrasto con arrangiamenti potenti di stampo hard rock/new wave.

TECNICA

Tecnicamente preparati: si nota un buon lavoro di ricerca, con scelte musicali coraggiose, sia armoniche che ritmiche.

La chitarra solista segue itinerari goth-shoegaze, mentre le ritmiche tendono spesso al funky.

Tanta carne al fuoco, ma forse da definire meglio, specie per quanto riguarda la scelta dei suoni. Attenzione alle dinamiche, talvolta fuori fuoco, e alla coesione, non sempre perfetta.


LOOK E CARISMA

Impatto visuale tipicamente rock, tutti in nero a parte il chitarrista che sfoggia una camicia bianca. Scelta stilistica consona e credibile.

ATTITUDINE E SHOW

Grande piglio, e ottima attitudine nell'approccio al palco.

Presenza scenica, entusiasmo, energia e intensità per tutta la durata del concerto. Bella prova.

CONCLUSIONI

I NDF sono molto giovani e hanno tutte le carte in regola, a patto di limare alcune imperfezioni e definire meglio la propria identità.

Si classificano terzi a pari merito con i Dap: appuntamento in semifinale.

CRAZY ROOSTERS

PREMESSA

Quintetto rock con voce femminile, propongono un repertorio di cover italiane e straniere dagli anni ‘60 a oggi.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

La scrittura ovviamente non è valutabile. Anche per quanto riguarda gli arrangiamenti si dimostrano piuttosto fedeli agli originali.

TECNICA

Band navigata ed esperta. L'esecuzione dei brani è buona in generale, anche se con qualche sporcatura di troppo.

Vocalmente ci troviamo di fronte a una cantante di livello che, grazie a una voce potente, grintosa e versatile, si adatta senza problemi alla scaletta presentata.

In particolare, ci hanno colpito le sue versioni di “Ragazzo di strada” e di “Piece of my heart” di Janis Joplin.

LOOK E CARISMA

Semplici, rock, tutti in nero. Coerenti. Si distingue tra tutti per presenza scenica l’attempato, simpaticissimo bassista.

ATTITUDINE E SHOW

Un concerto molto energico e intenso dall'inizio alla fine. Partono subito col piede sull’acceleratore, proponendo un vero e proprio viaggio nella storia del rock.

Tutta la band si muove alla grande sul palco, con esperienza e personalità. L’energia contagiosa della cantante fa il resto, catturando l’attenzione del pubblico.

CONCLUSIONI

Benché ottengono l'approvazione dei presenti al Viper, non ottengono i voti per il passaggio diretto, ma vengono ripescati, ci vediamo in semifinale!

GOLDEN SALT

PREMESSA

La serata al Viper si chiude con un duo molto particolare di musica strumentale.

I Golden Salt sono formati da una chitarrista e una violinista, con un repertorio di cover riarrangiate alla ricerca di un crossover tra musica classica e contemporanea.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTO

Trattandosi di cover, possiamo valutare solamente l’arrangiamento. Abbiamo trovato molto interessante l’idea di fondere le sonorità di violino e chitarra elettrica, con scelte studiate, tra cui alcuni mash-up sorprendenti.

I brani scelti passano senza soluzione di continuità dal pop al rock al metal, toccando, tra gli altri, Metallica, Lady Gaga, AC/DC e Madonna.

TECNICA

Dal punto di vista tecnico non ci sono discussioni che tengano: sono musiciste eccellenti, in grado di fondersi insieme a meraviglia sia dal punto di vista delle partiture che delle sonorità.

Si nota un bel lavoro di ricerca e uno studio attento delle dinamiche. Il sound infatti è perfetto ed equilibrato, cosa non scontata per una combinazione di strumenti del genere, caratterizzato da fraseggi di violino raffinati e da un chitarrismo possente e solido.

LOOK E CARISMA

Anche le Golden Salt si presentano tutte in nero, con piglio aggressivo perfetto per la proposta.

Le due musiciste hanno carisma da vendere, ognuna con la sua personalità.

ATTITUDINE E SHOW

Affrontano il palco con estrema disinvoltura. Sono solo in due, ma non si sente affatto il bisogno di altri componenti: questo significa che il progetto è ben concepito: un viaggio musicale molto suggestivo, di qualità sorprendente.

Interessante anche la scelta visuale, con luci d’atmosfera differenti in base ai vari brani proposti.

Il concerto è davvero godibile, le due musiciste hanno una forte presenza scenica e riescono a coinvolgere il pubblico dall'inizio alla fine.

CONCLUSIONI

Una performance convincente, accedono alle semifinali come ripescate!

Chiudono la serata i BLOCCO 24, ospiti fuori concorso da Roma e vincitori del premio Emergenza Road Tour.

Emergenza è in collaborazione con Marshall, Mapex, Ufip e iMusician Digital.