Penultimo atto del primo turno eliminatorio delle selezioni bolognesi di Emergenza Festival.
Ecco le recensioni dei concerti allo Spazio Eco.
THE SOUND OF PERSEVERANCE
PREMESSA
Primo a calcare il palco è un quartetto modenese (voce+chitarra, basso, chitarra, batteria) con un nome che è probabilmente un omaggio al compianto Chuck Schuldiner dei Death.
Nonostante il monicker, la proposta non vira verso il metal, attestandosi piuttosto su coordinate rock/hard rock/grunge.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Songwriting molto solido di chiaro stampo hard rock, con le chitarre a farla da padrone e melodie vocali importanti, di chiara ispirazione grunge. Lo stile vocale di Vedder in “Ten” è il punto di riferimento più forte. Tutto ben arrangiato, funzionale alla proposta.
TECNICA
Tecnicamente i T.S.O.P. sono molto preparati, attenti alle dinamiche e a mettersi al servizio della canzone.
Molto bella e precisa la voce del frontman, scura e graffiante. Colpiscono anche le scelte stilistiche e armoniche, in particolar modo per quanto riguarda la chitarra solista.
LOOK E CARISMA
Look inusuale per una band di questo genere: completo nero, camicia bianca e cravatta nera: un riferimento ai Tin Machine del Bowie più rock? Sicuramente una scelta del genere è sinonimo di personalità.
ATTITUDINE E SHOW
Approccio professionale e deciso: sanno stare sul palco con la giusta attitudine.
Un concerto fatto soprattutto di power ballads, con brani che si lasciano ascoltare, molto godibili e ben eseguiti.
CONCLUSIONI
Sono i terzi classificati della serata e si guadagnano l’accesso diretto in semifinale.
PREMESSA
Trio rap capitanato da Malfer e accompagnato da Sorre e, alla consolle, da DJ Dotti.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Basi musicali prodotte bene da DJ Dotti, su cui Malfer si muove agevolmente con le sue rime in italiano, per un flow preciso, ritmato e di livello.
I testi hanno messaggi d'impatto e parlano di attualità, toccando anche temi controversi, ma con gusto e senza scadere nel banale. Un esempio: “Futurofobia”, dedicata alla paura del futuro delle nuove generazioni.
TECNICA
Il trio sul palco sa il fatto suo, sia a livello di produzione che di esecuzione.
Niente è lasciato al caso: si intuisce un lavoro importante e un’attenta ricerca musicale.
LOOK E CARISMA
Si presentano con delle maglie da calcio ispirate alla squadra del Manchester City, modificate con un logo personalizzato. Una scelta originale e azzeccata.
ATTITUDINE E SHOW
Malfer e soci hanno una grande esperienza di palco, nonostante la giovane età. Si vede da come approcciano il concerto, con un ingresso “d’effetto”, e da come tengono la scena con energia e personalità.
Dal punto di vista vocale è forse un po’ troppo timida l’interpretazione di Sorre: ci vuole un po’ di convinzione in più.
CONCLUSIONI
Un progetto che in prospettiva ha molto da dire. Non ottengono i voti per accedere direttamente in semifinale, sono in lista ripescaggio.
PREMESSA
I Bummers sono in quattro, voce più power trio, e presentano un progetto molto originale, con influenze soprattutto rock’n’roll, funky, blues.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Proposta musicale dalle mille sfaccettature, con sugli scudi un funky cangiante e spigoloso.
La band spicca soprattutto per la creatività nella scrittura: stilisticamente la scaletta non ha un brano simile all'altro, ognuno immerso in un mondo diverso, ma sempre coerente.
Nonostante la varietà, si sente l’impronta personale della band e una direzione piuttosto definita, anche se forse non ancora del tutto a fuoco.
TECNICA
Buona tecnica generale: ogni componente fa il suo dovere, al servizio dei brani, senza strafare.
LOOK E CARISMA
I musicisti scelgono un look semplice, con jeans e t shirt.
Il loro understatement è funzionale a far spiccare ancora di più l’abbigliamento del frontman: accappatoio, bermuda e ciabatte con annesso calzino! Una scelta divertente e adeguata all’eccentricità del personaggio.
ATTITUDINE E SHOW
Concerto divertente, energico e variegato, guidato dal carismatico cantante.
Il pubblico dello Spazio Eco rimane incollato al palco durante tutta l’esibizione e dimostra di apprezzare particolarmente la proposta della band.
CONCLUSIONI
Sono i vincitori della serata: accesso diretto in semifinale e premio Emergenza Road Tour.
PREMESSA
Combo progressive rock formato da voce+chitarra, chitarra, basso e batteria.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Il progetto dei Cafè Osè si distingue per la capacità di scrittura, con brani dal sapore Seventies, tra prog, hard rock e psichedelia.
Lunghe parti strumentali, chitarre spesso distorte e acide, strutture ritmiche ben studiate, con scambi e stacchi continui e una vocalità interessante, con più di un riferimento al classico Canterbury sound.
TECNICA
A differenza di molte prog band, qui la tecnica non è mai fine a se stessa, operando scelte sempre molto musicali e non banali.
L’unico neo,è il sound generale, da migliorare specie per quanto riguarda le chitarre, a volte un po' troppo acide e poco a fuoco.
LOOK E CARISMA
Look molto studiato anche in questo caso: camicia bianca e papillon. Una scelta originale e personale.
ATTITUDINE E SHOW
L’ensemble si dimostra a suo agio sul palco, con piglio, energia e un buon interplay. Una performance credibile e convincente.
CONCLUSIONI
Band di valore, che però non ottiene i voti per il passaggio diretto. Sono in lista per il ripescaggio.
PREMESSA
Rock pop melodico, eseguito da una band formata da voce+chitarra, basso, chitarra e batteria.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
I Piano B hanno alle spalle una produzione professionale, e si sente. Sono molto strutturati, con melodie e impronta generale tipicamente pop e un’attitudine rock.
Le caratteristiche principali dei loro brani sono il fascino, l'eleganza e le atmosfere sognanti. Belle anche le sequenze in sottofondo, mai invasive, in grado di aggiungere colori alle canzoni senza risultare troppo presenti.
TECNICA
Ottima tecnica generale. L'esecuzione è davvero molto buona, con un bel sound, solido e dinamico allo stesso tempo.
LOOK E CARISMA
Si presentano con un abbigliamento street rock elegante e adeguato alla proposta musicale. Attuali.
ATTITUDINE E SHOW
L’approccio al palco è da band navigata. Durante tutta la performance riescono a offrire intensità, serietà e la giusta dose di energia. Buono l’interplay.
Nota di merito al front man, che porta a casa il concerto nonostante un improvviso abbassamento di voce e un problema tecnico alla chitarra, dimostrando che un approccio consapevole sul palco riesce a far fronte anche agli imprevisti.
CONCLUSIONI
Progetto piacevole e riflessivo, dedicato a chi preferisce ascoltare anziché scatenarsi. Non passano il turno, ma rimangono in attesa di ripescaggio.
PREMESSA
Due voci che si alternano alla chitarra acustica, all'ukulele e al basso. Per l’occasione si presentano in acustico con una formazione ridotta.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Proposta attualissima che si muove tra l'indie pop e il folk. Melodie vocali non banali, testi ricercati e intelligenti, musicalità generale raffinata e delicata, che attinge a vari artisti di riferimento.
Alternano brani originali e cover, con una versione interessante di “Mess is mine” di Vance Coy e un curioso mash-up tra Bob Dylan e Levante.
TECNICA
Suonano tutti con molta precisione, dando spazio soprattutto alla ritmica, col bassista sempre di grande supporto che compensa la mancanza della batteria.
Molto bella la voce squillante, potente e intonata della cantante, tra Joan Baez e Dolores O’Riordan. In alcuni dei brani originali sono apprezzabili anche alcune scelte vocali che ricordano la splendida Cristina Donà di “Tregua”.
LOOK E CARISMA
Semplici, attuali, totalmente in linea con il genere proposto.
ATTITUDINE E SHOW
Il concerto delle Zampe di Zoe non è una mera esecuzione dei brani: si lanciano in divertenti intermezzi, con cui fanno sorridere e divertire i presenti, quasi cabaret, ma sempre con classe e gusto.
Per il resto, la loro performance è davvero molto buona e - nota di merito - non risente della mancanza degli altri strumenti.
CONCLUSIONI
Non passano il turno, sono in attesa di evenutale ripescaggio.
PREMESSA
Proposta funky, formata da voce, chitarra, basso, sax e batteria. Le influenze variano dai Red Hot Chili Peppers di “Mother’s Milk” al primo gangsta rap americano.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Groove e scelte musicali molto tecniche di stampo funky sono il marchio di fabbrica della band. Un cantato prettamente rap, con un flow perfetto, ritmico e a fuoco. Inserti di sax interessanti, a colorare.
Un difetto? I riferimenti musicali sono molto forti, quindi i brani non risultano particolarmente originali.
TECNICA
Ottimi musicisti, tecnici e precisi. Non sbagliano un colpo, offrendo un sound solido e ricco di groove.
LOOK E CARISMA
Look perfetto tipicamente hip hop style, perfetti per il genere.
ATTITUDINE E SHOW
Affrontano il palco con piglio da band internazionale, hanno una presenza scenica incredibile, fatta di interplay continuo e movenze sicure.
La scaletta è fatta di brani di qualità e hanno un bel sound, equilibrato, a fuoco. Manca forse il brano vincente, il classico colpo da k.o., ma il concerto è praticamente impeccabile, e cattura l'attenzione degli ascoltatori dello Spazio Eco.
CONCLUSIONI
Ottima band, a cui si può consigliare di alzare l'asticella, cercando un sound e una produzione più personale.
Con i voti ricevuti, si aggiudicano il secondo posto e il passaggio diretto alla semifinale.
PREMESSA
Duo acustico + batteria/cajon per una proposta folk pop con forti riferimenti al mondo dei cantautori italiani degli anni ‘70, ma aggiornata a una sensibilità contemporanea più indie.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Suonano una serie di cover rivisitate in chiave acustica, non giudicabili dal punto di vista della scrittura. I brani originali proposti non si discostano dalla chiave di lettura di riferimento.
TECNICA
Tecnica di base buona. Niente fronzoli, gli strumenti si limitano ad accompagnare, con un approccio molto cantautorale.
Ogni tanto qualche sbavatura nell'esecuzione. Attenzione alla coesione tra gli strumenti.
LOOK E CARISMA
Look semplice, casual, adatto al progetto. Si esibiscono seduti, scelta giusta per la dimensione musicale proposta, piuttosto intima.
ATTITUDINE E SHOW
L’approccio sul palco è un po’ timido. Si scaldano brano dopo brano e via via si sciolgono, sia a livello musicale che di cantato.
I brani funzionano, ma si fa preferire la parte di concerto accompagnata con il cajon. La batteria, quando presente, tende infatti a sovrastare le chitarre acustiche.
CONCLUSIONI
Una band che ha soprattutto bisogno di trovare un'identità più precisa. Forse sarebbe meglio sviluppare nuove idee con altri strumenti, in grado di aggiungere colori diversi e giocare su più livelli, sia armonici che melodici.
Non passano in semifinale, ma restano in lista per il ripescaggio.
Prossimo appuntamento il 31 Marzo per l'ultima eliminatoria del primo turno!
Emergenza è in collaborazione con Marshall, Mapex, Ufip e iMusician Digital.