Seconda eliminatoria a Livorno, il palco è quello del The Cage di Livorno.
Sei progetti musicali in gara, ecco le recensioni dei concerti.
PREMESSA
Si parte con il “Gruppo di Matisse” (riferimento importante!) formato da
ben sette membri: voce+chitarra acustica e armonica, chitarra, basso,
tastiere, batteria, violino e corista.
Propongono un pop melodico in chiave cantautoriale con spunti
folk.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Scelgono di presentare dei loro brani originali, cantati in
italiano, con testi semplici inerenti a tematiche importanti come la
vita degli artisti di strada di New Orleans e la strage di Viareggio,
con arrangiamenti molto lineari in stile.
Se la semplicità è spesso un pregio, in questo caso sarebbe
necessario sviluppare maggiormente la produzione, magari valorizzando
alcuni spunti interessanti, come gli inserti di violino e armonica.
Oltre ai pezzi propri eseguono una cover piuttosto fedele del
classico "E' stata tua la colpa" di Bennato
TECNICA
Basilare, sufficiente per il genere scelto. Si fa notare, dal
punto di vista vocale la bassista, che ai cori sfodera una voce soul
potente e inaspettata.
LOOK E CARISMA
Servirebbe attenzione maggiore al look della band, non c'è
uniformità né la sensazione di un progetto estetico condiviso. E'
un aspetto importante, su cui sarebbe meglio lavorare, per dare
un'impronta anche visiva al progetto.
ATTITUDINE E SHOW
Suonare sul palco del The Cage non è certo facile, si nota
infatti un approccio timido sul palco: si limitano a presentare i
brani e suonarli, senza creare una particolare interazione col
pubblico.
CONCLUSIONI
La band ha goduto dell’esperienza di un palco importante e ha
fatto ascoltare ciò che aveva da dire. In particolare, ha colpito
l’emozione palpabile durante l’esecuzione del brano su Viareggio,
che li toccava visibilmente. Non passano il turno, in lista
ripescaggio.
PREMESSA
Le “Convergenze parallele” (nome preso dal politichese della
Prima Repubblica) sono voce+chitarra, basso, tastiere e batteria.
Ancora in scena una proposta cantautoriale, stavolta virata di pop
rock.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
La chiave della loro produzione sono i testi in italiano,
impegnati e dedicati a temi importanti come la storia di Peppino
Impastato e la Palestina.
Dal punto di vista musicale l’arrangiamento mette in risalto la
tastiera, con una scelta di suoni molto anni ‘90 confermata dalla
voce, che ricorda un po’ Bianconi dei Baustelle.
TECNICA
Buona tecnica generale, meno bene la coesione. Specialmente dal
punto di vista ritmico li abbiamo trovati talvolta un po’ slegati.
Consigliabile trovare soluzioni musicali che diano più solidità ed
equilibrio all'esecuzione.
LOOK E CARISMA
Esteticamente unitari, con giubbotti di pelle, t-shirt e jeans.
Apprezzabile la scelta di un look aggressivo, in contrasto un po’
con la proposta musicale, ma ci sta tutto.
ATTITUDINE E SHOW
Buon affiatamento tra i vari componenti, che approcciano il
concerto con la giusta attitudine, carichi , concentrati e
professionali.
Buono anche l'interplay, mentre potrebbe sicuramente migliorare il
coinvolgimento del pubblico, a volte infatti la performance sembra un
po' troppo distaccata.
CONCLUSIONI
Un progetto che punta molto sulla melodia e sull’impegno dei testi, che risultano sempre di qualità.
La loro performance viene apprezzata da tutto il pubblico,
compresa la numerosa fan base che li ha sostenuti con forza. Arrivano
secondi e vanno dritti in semifinale.
PREMESSA
Formazione rock classica, voce, due chitarre basso e batteria.
Già semifinalisti nella scorsa edizione, si presentano con un
nuovo cantante. La loro proposta ha decise coordinate hard
rock-stoner, con rimandi agli anni ‘70.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
I brani dei Tusken Riders sono tipicamente in stile, suonati e
arrangiati molto bene.
Caratterisitche principali dei loro brani: chitarre potenti con un
ottimo wall of sound, sezione ritmica sempre sul pezzo e voce
graffiante e versatile del nuovo frontman.
TECNICA
Molto bravi tecnicamente, preparati e sicuri di sé, eseguono le
partiture dei brani con grande perizia, efficacia e solidità.
LOOK E CARISMA
Il look “street” è semplice e adeguato alla proposta.
Unico appunto, ma importante: il cantante ha mantenuto una
presenza scenica a nostro parere un po’ troppo dimessa. Sarebbe
bello vederlo più consapevole nel ruolo di leader, a mostrare la
sfrontatezza e personalità necessaria per un progetto musicale di
questo tipo.
ATTITUDINE E SHOW
Concerto ben suonato, con un volume impressionante, solidi e
quadrati, bella sezione ritmica di supporto alle canzoni.
L'approccio e l'intensità della performance sono andate in
crescendo pezzo dopo pezzo, mantenendo sempre un’alta qualità
musicale.
CONCLUSIONI
Bentornati! È sempre un piacere ritrovare i Tusken Riders sui
nostri palchi, e anche il pubblico ha apprezzato, regalandogli la
terza posizione ed il biglietto per la semifinale.
PREMESSA
Al giro di boa troviamo i Brokenblack, quartetto senza compromessi
dedito alla causa del rock di scuola americana, grunge e post grunge
e formato da voce+chitarra, basso, chitarra e batteria.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Brani davvero ben scritti e arrangiati, con sonorità calde,
potenti, ma dinamiche. Il sound è sempre bene a fuoco, nitido ed
equilibrato nelle dinamiche.
Se ci aggiungiamo anche delle belle melodie vocali, che rimangono
in testa, ne viene fuori una produzione musicale davvero eccellente.
Si sente il grande amore per un mondo alla Pearl Jam/Soundgarden,
soprattutto per quanto riguarda l’impostazione vocale “vedderiana”.
TECNICA
Ottimi musicisti, solidi, precisissimi, non sbagliano un colpo.
Nota di merito al batterista, sempre sugli scudi, che si distingue
per una performance incredibile,eccellente per qualità, suono e
portamento delle ritmiche.
LOOK E CARISMA
Look tipicamente rock. Tutti i componenti denotano una certa
personalità, mantenendo però una coerenza estetica “di genere”,
come è giusto che accada in una vera band.
ATTITUDINE E SHOW
Il concerto è visibilmente il risultato di un lungo lavoro di
palco e sala prove. Alta qualità musicale, approccio super
professionale, grande intensità fin dall’inizio, ottima presenza
scenica e un controllo totale dell'esibizione.
CONCLUSIONI
I Brokenblack ci hanno intrattenuto con un concerto veramente ben
suonato, godibile e piacevole. Nonostante i voti del pubblico, non
ottengono il passaggio diretto in semifinale, ma restano in piena
lista per il ripescaggio.
PREMESSA
Un nome piuttosto divertente per un gruppo formato da voce+tastiere, basso, chitarra, seconda tastiera e batteria.
Il mondo di riferimento è l’indie italiano anni ‘90 con echi
del cantautorato classico.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Hanno il merito di proporre brani originali, cantati in italiano,
con testi molto ricercati e “pensati” e un’ispirazione che va
da De Gregori a Silvestri.
Come spesso accade quando l’attenzione è molto centrata sui
testi, gli arrangiamenti della band sono efficaci ma molto
essenziali, in modo da valorizzare le parole, con un posto di rilievo
per le tastiere.
TECNICA
Buona tecnica generale, un suono nitido, lineare e molto pulito.
Manca forse qualche soluzione più particolare, un po’ di ricerca
in più, per dare maggior profondità musicale alla proposta.
LOOK E CARISMA
Migliorabile, non c'è un filo conduttore nella scelta del look
sul palco. Lavorare sulla parte visiva della performance è
fondamentale.
ATTITUDINE E SHOW
Sono molto emozionati e si vede, all’inizio sono un po’
“impallati”, ma di minuto in minuto si sciolgono e migliorano decisamente l'esibizione.
Ricordiamo che è molto importante come si “aggredisce il palco”
fin da subito e l'intensità che si mette per tutta la durata
dell'esibizione.
CONCLUSIONI
Un progetto molto particolare e interessante, che fonde influenze
e stili variegati. Alcuni aspetti, sia musicali che visuali, sono
ancora da assestare. Non accedono direttamente alla semifinale, ma restano in attesa di
eventuale ripescaggio.
PREMESSA
A chiudere la serata livornese ci pensano i giovanissimi Cubi
Rossi, un quartetto pieno d’energia, cresciuto a pane e pop rock e
formato da voce, chitarra, basso e batteria.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
La scelta dei ragazzi è una scaletta di cover dal mondo pop
italiano e internazionale (da Mengoni a Elisa, da Le Vibrazioni a
Lady Gaga) non valutabili quindi dal punto di vista della scrittura,
ma riarrangiate con gusto e personalità.
L'unico brano originale proposto è sempre in stile, fatto di
armonie e melodie forti, ritornello di facile presa e un ottimo
arrangiamento. C'è dietro un'ottimo lavoro di produzione, si sente e
ci ha lasciato la curiosità di sentire altri pezzi originali.
TECNICA
Come abbiamo detto sono molto giovani, ma già tecnicamente molto
bravi e preparati.
L'esecuzione è pressoché impeccabile da parte di tutti i
componenti, il sound è molto equilibrato. Fa la differenza la bellissima voce della cantante, potente, a
fuoco e dalla grande estensione.
LOOK E CARISMA
Look fresco e attuale, casual ma elegante, perfetti per il genere. Una band dall'immagine forte e personale.
ATTITUDINE E SHOW
La cantante si muove sul palco da vera professionista, mostrando
fin dalle prime battute una personalità fortissima sia dal punto di
vista musicale che di approccio al concerto e interazione col pubblico.
La band non è da meno e offre un vero e proprio show fatto di
sicurezza, presenza scenica, sfrontatezza, intensità e qualità. Nessun timore reverenziale per un palco come il The Cage che ha
visto suonare fior di artisti internazionali: complimenti!
CONCLUSIONI
Una band con le idee chiare, ambiziosa e con una forte produzione alle spalle, che può davvero fare molta strada.
Il pubblico ha particolarmente apprezzato il loro concerto, sono
infatti i vincitori della serata. Oltre all'accesso diretto in
semifinale, vincono una tappa dell'Emergenza Road tour!
Prossimo
appuntamento il 15 Marzo sempre al The Cage, per l'ultima
eliminatoria!
Emergenza Festival è in collaborazione con
Marshall, Mapex, Ufip e iMusician