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Recensioni e risultati Finale regionale Hiroshima Mon Amour a Torino

Tutto ciò che è successo alla finale regionale piemontese



Siamo giunti alla fase finale di Emergenza Festival con un percorso che ha regalato grandi emozioni per le selezioni del Piemonte. Sul palco dell'Hiroshima mon amour sono salite 23 band dall'indiscusso talento artistico e dal grande entusiasmo rendendo due serate di musica un grande evento unico ed irripetibile nel proprio genere.

PRIMA SERATA - 31 MAGGIO 2013

Antinomia

Iniziamo le finali torinesi di Emergenza Festival con un tuffo nella memoria. Già, perché il timbro vocale del leader degli Antinomia è fortemente ispirato a quel Piero Pelù dei pezzi grintosi e carichi di venature rock come El Diablo. Ma questo è solo un anticipo, quasi un biglietto da visita dato al momento della stretta di mano, perché lo spettacolo deve ancora cominciare! Grande grinta unita ad una presenza scenica generale molto matura portano questa band sicuramente su un gradino molto alto di gradimento. 


Entity

Sull'onda lasciata dal rock italiano d'autore gli Entity mantengono alto il livello adrenalinico scatenandosi sin dalle presentazioni e sferzando grandi colpi di rock granitico che suona come un incontro di pschedelia pinkfloydiana, crossover anni '90 e hard rock con reminescenze di Hugh Burns (soprattuto certe linee vocali). Se mi avessero chiesto di capire ad occhi chiusi il numero dei componenti avrei sicuramente sbagliato: sono un trio ma il sound risulta in alcuni momenti così compatto da farli sembrare in 6. Arrangiamenti studiatissimi per eliminare qualsiasi tipo di vuoto sonoro e grande coinvolgimento sono di sicuro il loro pane e stasera la gente che li acclama a gran voce non rimarrà a digiuno.


Marie and the sun

"E ora qualcosa di completamente diverso" avrebbero detto i Monty Python. Mary and the Sun infatti sono un duo acustico voce e chitarra che propone brani delicati e sofisticati, abbastanza inconsueto nel contesto cordoso e distorto del festival. Nonostante l'ovvia discrepanza sonora con le band precedenti i ragazzi impavidi reggono in maniera praticamente magistrale il palco diffondendo il loro buon umore e raffinatezza con grande semplicità, di spirito oltre che d'esecuzione. Encore!


Reality Escape

All'insegna di nuovi suoni arrivano I Reality Escape, quintetto di sbarbati che nonostante la poca esperienza tira fuori dal cilindro qualcosa di molto fresco unendo senza vergogna sonorità techno e pop senza rinunciare a una sana dose di rock pesante, stemperando il tutto con la voce possente e personale della cantante. A tratti linee vocali un po' monocorde e suono in alcuni momenti slegato, sicuramente colpa della loro tenera età media, se l'età si può in qualche modo definire un limite. Sono sicuro che li rivedremo tra qualche anno e potremo solo dargli ragione.


Jelly Planets

Abbassiamo ancora un po' l'età ma non il volume con i Jelly Planets che fanno scatenare la platea con un imprecisato sound contente in varie misure, ma non sempre ben amalgamato Zappa, reminescenze dei primi Japan, sprazzi reggae punk alla Clash, obbligati alla Dream Theater e intenzione berlinese Chk Chk Chk. Si potrebbe definire un sound coi baffi, accordandoci anche al loro look, che mostra una buona idea e dovrà prendere una direzione più precisa col passare del tempo.

Crossing Belt

Movimentano la serata con un sound carico e testosteronico i Crossing Belt, gruppo giovane ma già esperto nel far muovere la testa su e giù a tutta la platea. Si sente subito che i ragazzi sono cresciuti con la musica in testa di tutta quell'ondata di crossover e nu metal  che ha invaso le classifiche per quasi un decennio, in particolare dei Nickelback e Seether. In generale un buon show senza particolari guizzi, ci sentiamo di dare un consiglio in particolare al frontman, spesso un po' calante, e alla band per quanto riguarda il sound e i brani, troppo simili ai loro beniamini. Con le giuste direttive sono sicuro che il gruppo potrebbe spiccare il volo.

 

Ordinary People

Dopo l'uscita del nuovo album dei Daft Punk sembra esserci uno spiraglio per la musica suonata dopo anni di spadroneggiamento del ritmo di plastica in battere. Ma gli Ordinary People sono di quelli che ci credono da molto tempo, sicuramente da tempi non sospetti, e con grande padronanza e sicumera ci ricordano da dove arriviamo e probabilemte dove andrà di nuovo la musica da oggi in poi. Ritmi serratissimi, tiro da vendere, padronanza della scena e uno show magico. Tutto questo in pochi minuti di live. Che dire d'altro? Divertiamoci e ammiriamoli.


Monkey's Army

Suonare dopo uno scrosciare di mani e un pubblico così caloroso per l'esibizione precedente è un'impresa.

Ma i Monkey's Army la mettono sul ridere e senza farsi problemi portano a casa uno show all'insegna del divertimento, nonostante troppe lacune in campo tecnico, grazie a un punk rock schizofrenico alternato a momenti di calma apparente.


Rebel Plaza

Doppietta di rock italiano con i Rebel Plaza che ci propongono brani originali che rimandano in modo fulmineo, soprattutto l'arrangiamento vocale, ai mitici anni '90, quando Irene Grandi spadroneggiava dal vivo con del sano rock'n'roll e a sua volta omaggiava a suo modo la Nannini nazionale. Il loro show, nonostante gli arrangiamenti strumentali piuttosto azzeccati, potrebbe essere ancora più godibile se rivedessero alcuni momenti nelle strofe forse troppo lunghi in termini di tempo. Ottime le doppie voci. Nel complesso si denota una grande maturità sonora smorzata solamente dalla troppo poca interazione col pubblico.


Way Outta Babylon

E verso fine serata si riconosce la vera anima musicale Torinese che come è risaputo è impregnata di una tradizione reggae, stasera rappresentata in modo appropriato dai Way Outta Babylon. Nonostante le temperature esterne non siano ancora delle migliori il loro sound fa crescere le palme in tutto il locale e in un attimo ci troviamo su una spiaggia caraibica con un buon Mojito in mano! 


BSM

Finiamo con il bum bum cha questa entusiasmante finale di Emergenza festival con la BSM crew. Come da programma, che è tutto scritto nel loro nome, la loro arte è del sano hip hop old school... forse un po' troppo Old. Dopo un primo brano bomba, esasperato da una base azzeccatissima rubata da Smells like teen spirit, lo show cala notevolmente d'impatto preferendo brani con flow e rime di vecchio stampo su basi altrettanto agée. Un consiglio che mi sento di dare alla crew è di dosare meglio le voci e il numero di cantanti per ogni pezzo poiché spesso risultano un po' ingombranti come presenza.

SECONDA SERATA - 1 GIUGNO

The Tunch

Ed eccoci arrivati infine all'ultima serata delle finali di Emergenza Festival Torino e a scaldare l'ambiente tocca al rock di vecchia scuola dei The Tunch. Assistendo allo spettacolo di questo quartetto di ragazzini sembra di tornare per qualche minuto indietro di una quarantina d'anni, nell'epoca in cui la facevano da padroni i Led Zeppelin, i Rush e i Pink Floyd più carichi. Pur riconoscendo in loro le più buone intenzioni di riportare in voga questo genere di musica, come già molti gruppi contemporanei più o meno famosi hanno tentato, il traguardo risulta ancora un po' lontano: manca l'amalgama perfetto tra gli strumenti e c'è bisogno di un aggiustata allo stile dell'accompagnamento ritmico, troppo arzigogolato durante le parti cantate.


Esperia

Ora è il turno dei giovani Esperia, una delle rivelazioni di questa edizione del festival per quanto riguarda la scrittura originale, forse i migliori di quest'anno. Fin dai primi accordi ci si accorge del grande distacco che danno alla maggior parte delle band in concorso: stile personale già ben definito, grande tecnica, gestione del palco da professionisti come fosse per loro qualcosa di naturale o innato. Da notare anche alcuni particolari disposizioni sul palco tra cui una batteria super essenziale senza toms e 2 synth che abbracciano la loro scena. Non c'è che dire: piccoli fenomeni cresceranno, speriamo sempre così.


Hidalgo

Passiamo a un sound di grande pathos e intensità con gli Hidalgo, gruppo di estrazione non dichiarata ma spudorata dei Queen anni '90. In altre occasioni questo tipo di operazione potrebbe risultare un po' di finta e manieristica all'eccesso, non questa volta però: la band sembra molto a suo agio nell'esprimere il proprio suono derivativo e lo fa con grande gusto e tanta energia, in particolare il cantante-chitarrista che deve essere cresciuto con un peluche di Freddie Mercury sul comodino. Canzoni dal sapore intimista colorate da grandi archi e synth che rendono l'atmosfera magica e maestosa.


Revolving Bullet

Ritorniamo per un po' sui suoni  grezzi della vita on the road con un altro gruppo molto giovane, i Revolving Bullet. Ci propongono brani di chiara ispirazione hard rock alla AC/DC e il pubblico pare gradire ogni singola nota uscita dai loro amplificatori! Grandi urla e poghi spontanei si accendono in un attimo e non accennano a smettere. Sicuramente questo tipo di eventi e di interazioni sono il punto di maggiore forza della band che, musicalmente parlando, non aggiunge nulla al genere suonato e che in alcuni momenti non brilla di tecnica.


Clice

È il momento dei Clice, gruppo di cinque elementi di cui due voci femminili, accomunati da un sound fortemente funky rock riconducibile al modo di suonare di moda negli anni '90 di cui esponenti di spicco erano i Red Hot. Iniziano con qualche problema tecnico ma si riprendono subito facendoci assaporare i loro ritmi sincopatissimi che però stentano a prendere il volo, come se nei brani mancasse sempre la scintilla che fa accendere il motore. Scintilla che finalmente scocca nel loro brano finale che strizza l'occhio a un crossover più attuale, genere con cui a nostro parere si trovano molto più a loro agio. Da tenere presente per future composizioni.


Witness

Scarica di rock granitico con i Witness, giovane quartetto che come molte band coetanee predilige un sound molto vintage ma di sicuro impatto e di grande coinvolgimento. Il loro hard rock infatti, pur rimanendo nei rassicuranti schemi hard rock di fine anni 70 senza fronzoli, fa breccia nel cuore del pubblico creando una forte interazione tra palco e pubblico. Il loro show scorre liscio come l'olio e portano a casa un risultato di tutto rispetto.


Alchemy of Vengeance

Come sempre accade quando attaccano gli Alchemy of Vengeance tutto quello che si è ascoltato prima viene cancellato da uno Tsunami di frequenze senza mezze misure: o si amano o si odiano. Il fatto è che il loro metalcore è sicuramente di buona fattura.


X-ile

Il leit motif delle voci hardcore e della distorsione pesante continua con gli X-ile. Rispetto alla precedente band il compatto sestetto presenta uno show più ritmato e alternato da momenti in cui la tensione viene caricata come una molla per liberare nei ritornelli tutta la rabbia e l'energia, come i migliori gruppi Nu-Metal sanno fare. E loro sono sicuramente all'altezza e anche con qualcosa di più che riesce a dare il DJ che rende meno prevedibili gli arrangiamenti. Una pecca che mi sento di far presente per migliorare le loro prestazioni è quella di rivedere i suoni degli strumenti a corde, basso incluso, troppo trascurati nelle frequenze basse e nel timbro un po' scarico delle distorsioni. Perfetta la presenza scenica, con i componenti che coprono perfettamente ogni spazio del palco con un movimento coordinato e potente che lascia il pubblico senza respiro.


Ant

Di sicuro questa è la serata in cui il sound predominante è la distorsione e la riproposizione di vecchi stilemi, e gli Ant non sono da meno. I loro brani ricordano quell'ondata di crossover di fine anni '90 inizio 2000 capitanata da Hoobastank, Staind e probabilmente ispiratori anche del loro nome gli Alien Ant Farm. 


Flevs

Di difficile interpretazione, ecco che fanno capolino sul palco i Flevs, un trio classico che cerca di proporre un repertorio di pezzi dal piglio molto grunge ma senza nervo e con un imprecisato sound rumoroso che potrebbe ricordare alla lontana la garage music o gruppi come i Pavement o Fugazi. 


Mr Sandman

E dato che siamo in dirittura d'arrivo ecco i Mr. Sandman che ci fanno distendere virtualmente su campi erbosi e ci accompagnano verso il buio della sera con le loro canzoni dal sapore folk moderno e con gli strampalati rifacimenti di canzoni ultra pop in chiave soviet-balcanica ("Bad Romance" per darvi un'idea).

Con garbo e alcuni sketch tra un brano e l'altro il duo acustico ottiene un buon risultato di consenso di pubblico.


Rustfield

La notte è ancora giovane e i Rustfield ci tengono ancora svegli grazie al loro repertorio costruito su solide basi Prog Metal degne di vecchie glorie come Angra e Queensryche. Lodevole il loro coraggio nel proporre in mezzo alla scaletta ben due brani dalle atmosfere sognanti con ritmiche dolci e armonie eteree, abbracciate dalle sonorità classiche del contrabbasso. Concludono la serata facendoci sobbalzare ancora per un attimo dopo un ennesimo cambio di strumenti tra i componenti e dimostrando ancora di saper giostrare qualsiasi tipo di dinamica.

Rain (ospiti di Genova)
...A giudicare dalla loro impostazione sul palco ci si accorge fin da subito di una certa esperienza e del loro stile smaccatamente rock and roll melodico di stampo americano (si sentono echi di gruppi vecchia scuola come Savatage e in alcuni momenti più contemporanei come Nickelback) suonato davvero con disinvoltura e trasporto. E il pubblico, di sicuro non dalla loro parte, sembra gradire notevolmente e li applaude come li avesse ascoltati da sempre.
Rock'n'roll ragazzi!

Nomination per la band più votata dal pubblico - Registrazione di un singolo al DrP Studio
Crossing Belt, X-ile

Nomination per band più votata dalla giuria - Partecipazione alla finale nazionale Emergenza Festival all'Alcatraz di Milano
Ordinary People, Hidalgo

Si aggiudicano lo studio di regitrazione X-ile, mentre gli Ordinary People rappresenteranno il Piemonte alla finale nazionale.

VOTI GIURIA
Gianluca Benvenuti, Diego Mariani, Paolo Calzavara, Paola Cuniberti

ordinary people 262
marie and the sun 245
hesperia 244
hidalgo 220
rustfield 196
x-ile 191
mr sandman 189
way outta babylon 187
jelly planets 177
clice 176
witness 171
bsm 168
reality escape 167
antinomia 158
entity 157
rebel plaza 149
ant 132
the tunch 131
revolving bullet 125
crossing belt 124
monkey's army 113
alchemy of vengeance 100
flevs 99