ハイライト
Probabilmente né il luogo né il momento più appropriati per dichiararsi indebitati fino al collo con tizi quali James Ostenberg, Charles Michael Kitridge Thompson IV, Kurt Donald Cobain, Edward Louis Severson III e - persino - Gavin McGregor Rossdale.
Ma tant'è. Uno mica si sceglie i propri genitori. E abbiamo il sospetto che qualcosa del genere debba valere anche per la musica.
Detto questo, siamo in vendita. Non come saprebbero esserlo un dentifricio, un bilocale o i Finley. Ma, a modo nostro, qualcosa siamo pure disposti a concedere nell'irragionevole pulsione a sperimentare scampoli di esistenza da ex-rockstar.
I nostri limiti, ad esempio, che ci rendono sfrontati e puntigliosi al tempo stesso. La nostra integrità morale, che a volte passa per pudore o snobismo, e che ancora ci impedisce di intonare la canzone del sole ai falò sulla spiaggia. Il nostro contagioso humour ed il nostro dirompente sex-appeal. Questi teneteveli entrambi, non abbiamo mai veramente capito come usarli a nostro vantaggio.
Le nostre piccole cicatrici. Non sono poi molte, ma le cose migliori vengono tutte da lì. Happy with my ghost. Che significa: abbiamo scoperto di stare bene solo con ciò che non dovremmo o non vorremmo essere. Perché è ciò che ci rende più vivi e reali.
Il vecchio trucco punk di alzare al massimo volume e distorsione dovrebbe fare il resto.
In attesa che qualcosa o qualcuno ponga fine a questi stucchevoli anni ottanta di seconda mano,
affettuosamente Vostra
la Stirpe di Insetto
