Apriamo la seconda eliminatoria di Emergenza Festival per la città di Bergamo, con gli M3G2, una band di esperienza formata da 5 componenti, Batteria basso, una chitarra elettrica, voce maschile e un elemento jolly che si sposta dalla tastiera alla chitarra acustica dove serve.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Il quintetto porta sul palco del Druso un repertorio di brani originali dalla stesura un po’ retrò, ma comunque ben scritti. Gli arrangiamenti hanno una loro dimensione ben precisa e studiata, il sound d'insieme è compatto e di sicuro avere un componente che si sposta tra tastiera e chitarra acustico è un valore aggiunto che dà l'opportunità alla band di gestire la parte strumentale con uno strumento in più.
TECNICA
Sono tutti tecnicamente bravi, il compito lo portano a casa con una promozione sicura, ma manca il mordente, l'intensità e la convinzione della propria performance.
CARISMA LOOK
ATTITUDINE E SHOW
Lo show è un po' asettico, nonostante la band sembra abbia avere diversa esperienza di palchi. E' vero, non hanno un gran seguito e quindi fare un concerto a tutto tondo non è semplice, ma gli sguardi dei vari componenti dei M3G2 non sono mai rivolti verso i presenti in sala, bisogna in ogni occasione essere in grado di farlo.
CONCLUSIONI:
La seconda band della serata è un tributo a Bon Jovi, ma rivisitato in chiave personale che dà quel tocco in più, rendendo il progetto più un omaggio che un tributo.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
La scrittura ovviamente è affidata a Bon Jovi, quindi il progetto da questo punto di vista non è giudicabile, ma riarrangiarne alcune in chiave acustica è una buona idea soprattutto per diversificare il prodotto. Bisogna ammettere che sono pensate molto bene, perchè non sono semplicemente in tono più acustico, ma sono proprio riviste, al punto di sconfinare in altri generi e alcuni tormentoni della band americana assumono tutto un altro sapore.
TECNICA
Sono tutti tecnicamente bravi, sanno come far rendere i pezzi al meglio e il frontman ha una voce di grande potenza, somigliante stilisticamente a quella di Jon, ma ha comunque una nota personale.
CARISMA LOOK
Total black e pelle, il look che non stupisce, ma con cui non si sbaglia mai.
ATTITUDINE E SHOW
E' una band d’esperienza, hanno un ottimo interplay, sul palco si guardano, interagiscono tra loro, godono l'uno della musica dell'altro. Manca però l'interazione con il pubblico, compito facilitato dal fatto che i brani si conoscono e che il cantare con loro è subito dietro l'angolo. Da pensare per la semifinale.
CONCLUSIONI:
Piso è un solista che con l'ausilio delle sue basi, porta sul palco un pop elettronico in italiano di propria produzione.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Per ciò che riguarda l'aspetto di scrittura e arrangiamento abbiamo un conflitto interiore. I brani di Piso, infatti, sono anche piuttosto orecchiabili e arrivano all'orecchio dell'ascoltatore con grande facilità, dall'altra parte però rimangono rinchiusi in uno schema piuttosto elementare, che ad un certo punto il alcune parti sembra sfociare un villaggio vacanze di fine anni 80. Le basi sono ben prodotte, ma la scelta di alcuni suoni, di cui apprezziamo comunque l'elettronica, sembra ancorata a suoni appartenenti a qualche decennio fa.
Jeans strappati, maglietta bianca, occhiali da sole, per il genere avrei osato di più con almeno un tocco di colore flou, ma tutto sommato ha un suo perché.
ATTITUDINE E SHOW
Lo spettacolo scorre piuttosto veloce, segno che i brani ci scivolano addosso senza annoiarci. Pur essendo da solo, tiene bene lo stage. Spiega la genesi dei brani, ci racconta per chi non lo sapesse che sono tutte sue produzioni, spiega il tema dei pezzi e invita la gente a ballare, anche se nessuno si muove. Ci prova, apprezzatissimo il tentativo.
CONCLUSIONI:
Skies on fire
PREMESSA
Gli Skies on fire sono una band non più di primo pelo formata da batteria, basso e due chitarre elettriche di cui una alla voce principale.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Gli Skies on Fire hanno un repertorio interamente originale in lingua inglese. Alcuni brani sono decisamente più interessanti di altri. “Son of the stars” (se non ci sbagliamo) è sicuramente il loro pezzo migliore.
TECNICA
Iniziano il live un po' in sordina, hanno bisogno di un po' di riscaldamento prima di esprimersi al meglio. In effetti dopo qualche brano il concerto inizia a rotolare meglio e la band trova una propria dimensione.
CARISMA LOOK
Nero e rosso, sono i colori scelti dal quartetto. E' studiato e ci piace. Il papillon del cantante richiama le strisce sulla camicia sbracciata del bassista e il logo su quella dell’altro chitarrista, perfino la diavoletto è in tinta, tracolla compresa!
ATTITUDINE E SHOW
Si sciolgono mano a mano, e ci convincono di più con il trascorrere del live. Infatti vero la fine dello spettacolo non sono più impallati, hanno fatto il giro di rodaggio e iniziano a muoversi di più guardando giù dal palco. Indubbiamente un pubblico più numeroso li avrebbe decisamente aiutati nel fare un live più coinvolgente.
CONCLUSIONI:
Cambiamo genere con i Progetto zero, il trio ci porta infatti nel mondo del post punk all'italiana, con tematiche sociali e punti di riferimento tipo i Diaframma.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
I brani all'interno della loro dimensione hanno ragione di esistere. Il progetto è ovviamente tutto in italiano e tratta temi attuali, dalla politica (pur dichiarandosi non politicanti) alla socialità. E' tutto un live ad alto tasso adrenalinico, in effetti alla lunga per chi non è estimatore del genere è difficile poter riconoscere un brano dall'altro in quanto i pattern di batteria sono molto simili per struttura e bpm. (ogni tanto raddoppiano).
TECNICA
I progetto zero iniziano come un diesel, hanno bisogno di qualche minuto per ingranare al meglio. Ricordiamo comunque che anche il punk, per quanto sia un genere minimalista, ha bisogno di tecnica per essere eseguito e l'attenzione al dettaglio può sempre fare la differenza
CARISMA LOOK
Look total black, senza guizzi e senza sbagli.
ATTITUDINE E SHOW
Questi dovrebbero esseri i concerti in cui una folla poga sotto al palco, purtroppo questo aspetto è mancato tanto all'interno del loro show. I live di questo tipo dovrebbero essere sudati, che ti fanno trattenere il fiato per tutti i 25 minuti. A questo proposito ci sentiamo di bocciare la sedia a mo' di leggio per tenere i testi, stilisticamente rovina le loro radici.
CONCLUSIONI:
Non riescono a passare direttamente il turno direttamente, potrebbe essere il ripescaggio a portarli in semifinale, ma per saperlo dovremo attendere la fine di Marzo.
Element
PREMESSA
Sono due i solisti di questa serata, ora è il momento di Element. Anche lui si presenta sul palco con le sue basi per presentarci il suo progetto di brani originali.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
I brani sono ben pensati, sono in maggioranza in lingua italiana, arrivano dal mondo dell'hip hop per mescolarsi sapientemente alla black music, con punte di soul, fino a qualche spruzzata di jazz. Le produzioni sono ben fatte con ottima scelta di suoni.
TECNICA
Il risultato finale è più che interessante, attenzione ad articolare bene le parole, perché all'interno di questo genere spesso una delle caratteristiche più importanti è far capire bene ogni singola parte del testo.
CARISMA LOOK
ATTITUDINE E SHOW Se la cava bene sul palco o almeno cerca di fare il suo meglio. Non è facile essere da soli su un palco grande come quello del Druso, lo comprendiamo, ma se questa è la strada che si è scelta di intraprendere allora è da portare a termine con successo.
CONCLUSIONI: