PREMESSA
Gli Arcano 16, band che ha il compito di aprire la quarta eliminatoria di Emergenza Festival per la città di Torino è un progetto di brani originali in italiano e si avvale della presenza di diversi professionisti dietro agli strumenti che compongono il progetto. Il tutto è formato da batteria, basso, una chitarra elettrica, tastiere e una chitarra acustica suonata dal cantante quando serve.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
La prima cosa che ci colpisce è l'energia che ha questa band, in ogni nota si sente l'esperienza e la conoscenza del proprio strumento. I brani però non decollano, anzi si perdono in arrangiamenti tecnicamente ineccepibili, ma troppo faziosi che fanno perdere efficacia al pezzo più che dare valore aggiunto. Le linee vocali tendono anche a ripetersi nello stesso schema. Intendiamoci, il concerto è suonato egregiamente, ma le aspettative sulla stesura dei brani erano più alte visto le loro capacità.
TECNICA
I musicisti degli Arcano 16 sono tutti bravi, su questo non c'è nessun dubbio. Il risultato è uno schiaffo in faccia di grandissima potenza, dato anche da un ottimo interplay. È il cantante che però non sta al loro passo e la differenza si sente. La voce principale è piuttosto espressiva, è vero, ma non regge il confronto con la parte musicale.
CARISMA LOOK
Look studiatissimo per loro che si presentano sul palco tutti con la stessa camicia nera alla coreana con XVI ricamato sul colletto. Scelta che funziona, il colpo d'occhio c'è.
ATTITUDINE E SHOW
Già da come gli Arcano 16 attaccano il concerto sappiamo che andremo incontro ad uno show degno di nota. Loro sanno come si fa il mestiere, sanno stare sul palco e guardarli è un piacere. Tutto il live è ben studiato, non ci sono pause tra un brano e l'altro così da non perdere mai il tiro e l'energia che traspare è davvero tangibile.
CONCLUSIONI:
Piacciono, non convincono del tutto, ma possono ancora sperare nel ripescaggio per poter passare alla fase semifinale del contest internazionale.
PREMESSA
La seconda band della serata è formata da trio batteria, basso chitarra con voce maschile. Alcuni dei componenti li conosciamo già per aver calcato i nostri palchi con altre formazioni.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Il progetto è un po' particolare poiché sono sia un tributo, ma anche compositori di brani originali che si rifanno alla band britannica degli anni 60 a cui è dedicato il progetto, i Cream. La cosa funziona perché la composizione originale non stona all'interno di un progetto di cover. Siamo curiosi di sentirli in un concerto interamente originale per capire al meglio la loro capacità autoriale che seppur con buone basi, rimane ancora un po' anonima all'interno del genere che suonano dove invece serve una nota distintiva.
TECNICA
Sono tutti tecnicamente molto preparati, hanno un ottimo interplay, suonano incollati, in un miscuglio di amore per ciò che si va e voglia di mostrarlo agli altri. Anche il timbro della voce è promosso a pieni voti con quel tono un po' roco che gli dà il tocco di personalità.
CARISMA LOOK
Il look è particolare, non è pensato per la band, ma singolarmente e ha comunque qualcosa che attira l'occhio. Sarà per il chitarrista non più di primo pelo, che sfoggia camicia a fantasia aperta su una t-shirt e cappellino, sarà per la camicia a quadri modaiola del bassista o della maglietta con foto del bambino del batterista, sta di fatto che seppur potrebbe essere pensato meglio almeno nel coordinare i colori, nella sua stranezza si fa notare.
ATTITUDINE E SHOW
Si divertono un casino e questo in parte è trasmesso. Ridono, si guardano, interagiscono, godono in quello che fanno. Deve essere però un live più votato al pubblico, devono coinvolgerli e non escluderli dalla musica come se il pubblico stesso solo spiando le loro prove.
CONCLUSIONI:
Ottengono un secondo posto che li porta diretti sul palco dello Spazio 211 per le semifinali piemontesi di Emergenza Festival e siamo curiosi di vedere cosa faranno nella prossima fase.
Possono essere orgogliosi del loro secondo posto che li porta direttamente sul palco di Spazio 211 per le semifinali.
PREMESSA
Eujenia è una bionda stilosissima solista che sa il fatto suo e sale sul palco dell'Hiroshima mon amour accompagnata dalla sua band milanese.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
E' un progetto piuttosto interessante, sicuramente attuale e commerciabile. La sua scaletta prevede un mix tra brani originali e cover tutte sullo stile del pop r'n'b. La scrittura può ancora maturare per raggiungere un livello di personalità che sia l'impronta digitale inconfondibile dell'artista, ma siamo già ad un ottima base di partenza.
TECNICA
Sono tutti bravi, l'insieme è solido e anche Eujenia vocalmente tiene botta. Bel sound e buona anche la capacità tecnica di gestire il loro live con il sapiente utilizzo della loro strumentazione.
CARISMA LOOK
Il look è centrato in pieno, basta guardarli per capire che cosa andremo ad ascoltare. Lei, si presenta con una lunghissima coda di cavallo, occhiali da sole e bomberino. La band, in linea con la proposta musicale di Eujenia, sfodera un total balck sia per colore che per attitudine, se per black intendiamo la musica d'oltreoceano.
ATTITUDINE E SHOW
Eujenia è una frontgirl, si muove bene, balla, usa espressioni facciali, è grintosa e i musicisti hanno una carica esplosiva quasi come se non fossero una backing band. La cantante ogni tanto risulta un po' distaccata dal pubblico, vuoi per impostazione o per remora, ma ci piacerebbe vederla un po' più naturale e sciolta in alcuni aspetti.
CONCLUSIONI:
Per un soffio non raggiungono il podio che li avrebbe portati in semifinale, con il quarto posto devono sperare nel ripescaggio per poter accedere alla fase successiva e farci vedere cosa sono in grado di fare sul palco di Spazio 211.
PREMESSA
I Cobalto sono una band di Biella formata da batteria, basso, una chitarra elettrica, tastiere e voce maschile, il tutto è supportato da sequenze e cori.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
I Cobalto portano sul palco un assaggio della musica indipendente che tanto ora spopola nel nostro paese, con brani pensati molto bene che funzionano, scritti con sonorità e schemi stilistici ancorati all'indie italiano, forse anche troppo. Si cerca in qualche modo il pelo nell'uomo perché è ovvio che la band sappia il fatto suo, scrivono e arrangiano brani che già hanno tutte le carte in regola per essere radiofonici, ma proprio per il loro valore non vogliamo perderli in un oceano anonimo di copia e incolla.
TECNICA
Sono bravi, ordinati precisi, il lavoro di squadra è il loro forte. Ottime anche le armonizzazioni. Sono tecnicamente preparati singolarmente, ma insieme acquistano ancora più valore perché ricordiamolo che la tecnica non è solo meramente fisica, ma soprattutto gusto.
CARISMA LOOK
Li guadi e vedi già che sono una band. Sono stilisticamente coerenti con il genere, sia per outfit (giacca a fiori, cappello e hanno anche quasi tutti le scarpe uguali) che per fisionomia. (dal taglio di capelli a barba e baffi). Sicuramente un look azzeccato anche se non troppo originale.
ATTITUDINE E SHOW
Dal vivo la loro dimensione è resa perfettamente, si godono il palco e sanno come conquistare il pubblico presente in sala, sicuramente ne hanno bisogno di più, se lo meritano. Per rendere il concerto più completo, un buon contatto e scambio con il pubblico non può che dargli quel valore aggiunto
CONCLUSIONI:
Le condizioni sono dalla loro parte. Un parimerito al primo posto gli permette di aggiudicarsi il gradino più basso del podio, ma tanto basta per andare diretti in semifinale dove li aspettiamo sul palco di Spazio 211.
PREMESSA
Sono un quartetto formato da basso, chitarra elettrica, tastiere con elettronica che sostituisce la batteria e voce femminile.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Gli Howside portano sul palco dell'Hiroshima mon amour di Torino un repertorio originale di dance pop di stano 90's. Sappiamo che ogni 30 anni la moda torna e questo strizzare l'occhio al passato ci piace, seppur dovrebbe essere attualizzato per darci l'idea che il loro genere sia solo un omaggio e dare qualche indizio in più per far pensare che sia stato concepito nel 2019. I pezzi sono interessanti, con ottimi ritornelli, ma la svolta potrebbe darla (almeno dal vivo) una batteria acustica che aiuterebbe sicuramente sul fattore "tiro".
TECNICA
Suonano tutti bene e la cantante vocalmente ha il suo perché. Ci spiace il timbro e l'intonazione anche se manca il mordente. C'è un uso eccessivo degli effetti voce che tolgono un po' di corpo alla linea vocale, gli effetti devono migliorare la performance, non nasconderla.
CARISMA LOOK
L'outfit ci lascia un po' perplessi, i ragazzi del progetto sfoderano quel look zarro quanto basta per farci entrare nella loro dimensione, ma è tutto un po' troppo classico, per una dance del genere ci aspettavamo almeno un tocco di colore.
ATTITUDINE E SHOW
Dovrebbe essere un live tutto da ballare, ma questa cosa non succede. Questo è perché anche sul palco non accade niente. Non c'è particolare movimento, il pubblico sembra disorientato nel sentire un genere che istintivamente ti fa battere il piede per terra, ma sentirsi intimoriti nel farlo.
CONCLUSIONI:
E' un progetto che ha ampio margine di miglioramento, ci sono ottime idee, ma ancora da sviluppare nel migliore dei modi.
Purtroppo non accedono direttamente alla fase semifinale del contest, ma possono ancora sperare in un ripescaggio.
PREMESSA
I Disagiadas sono una band di quattro elementi: batteria, basso, una chitarra elettrica e una voce principale femminile sostenuta da un coro.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
Difficile poter giudicare la capacità di scrittura e arrangiamento della band visto la proposta di cover. Degno di nota è il fatto che per lo più siano brani di uomini e che siano nelle corde dei quattro musicisti sul palco.
TECNICA
Lei, la cantante è la cosa che ti stupisce di più. Ha un timbro personale, roco, quello che non ti aspetti a priva vista e questa è sicuramente una caratteristica positiva. Per i musicisti un monito ad essere più preparati sui brani e raggiungere maggiore sicurezza.
CARISMA LOOK
Manca completamente un outfit pensato per il gruppo, non c'è colpo d'occhio coerenza cromatica, salire sul palco o andare in sala prove è la stessa cosa, ma ricordiamoci che in uno spettacolo anche l'occhio vuole la sua parte.
ATTITUDINE E SHOW
Hanno tanto entusiasmo si divertono e fanno divertire, ci credono e quella nota fuori posto viene perdonata da una buona dose di carattere. Il pubblico li segue caloroso e rendono il concerto uno scambio tra artisti sul palco e ascoltatori. ottimi presupposti per una buona crescita.
CONCLUSIONI:
Si classificano primi a pari merito, passano quindi alla fase semifinale e speriamo di sentirli anche con qualche composizione originale sul palco di Spazio 211.
PREMESSA
Con l'ultimo progetto della scaletta, chiudiamo la quarta eliminatoria di emergenza festival a Torino, in quella che è stata una serata a predominanza di voci femminili e di pop dalle varie sfumature. I Lindimixo non sono da meno. Pop dance inglese formato da dj, chitarra acustica all'occorrenza e vocalist.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTI
I brani ci riportano echi dei primi anni del 2000, anche se i suoi ci riportano un po' di più ai tempi moderni. Come nelle migliori canzoni dance ci sono ritornelli creati da una sola frase che ti entra nel cervello e non ti abbandonano più. Ad essere sinceri non abbiamo ben capito come fosse contestualizzato il brano con la chitarra acustica, ma il resto scorre abbastanza liscio.
TECNICA
La cantante, fulcro del progetto per ciò che riguarda l'aspetto della tecnica, ha ottime capacità vocali e una preparazione solida per poter mettere in scena i brani nel modo più efficace possibile. Brava.
CARISMA LOOK
Il look è ben gestito, i due ragazzi sul palco (dj e chitarrista/secondo vocalist e -se non ci sbagliamo- autore dei brani) hanno una t-shirt con il nome del progetto l'una il negativo dell'altra giocando su bianco e nero. La frontwoman è sensuale e non volgare, elegante, ma non classica. Rispecchia la sua voce e la sua raffinatezza grintosa.
ATTITUDINE E SHOW
Il live è strapensato. Sembra che il duo di producer più la vocalist, siano ben abituati ai live senza sosta, dove l'interruzione tra un brano e l'altro spezza solo il ritmo. Loro infatti prendono fiato all'inizio del loro live per poi tornare a galla per respirare solo dopo 25 minuti ininterrotti. Hanno un buon pubblico che vorremmo vedere ballare (ci è mancato proprio poco), ma il trio è perfettamente in grado di portarlo nella loro dimensione facendogli battere le mani a tempo.
CONCLUSIONI:
Conquistano il primo posto che li spedisce diretti in semifinale e in più potranno scegliere un'altra città italiana per andare a suonare in qualità di ospiti grazie all'Emergenza Road Tour (così come i Disagiadas). Allo Spazio 211, sede del secondo step torinese di Emergenza Festival, voglio vedere il pubblico ballare ;-)