Seconda eliminatoria genovese dell'edizione 2019 di Emergenza Festival. Il palco è sempre La Claque, sette proposte musicali.
Seguono le recensioni dei concerti:
ELENA MAZZULLO
PREMESSA
La prima ad esibirsi è Elena Mazzullo, solista che si accompagna con alcune basi e due arpe celtiche, una grande e una piccola. La proposta musicale è chiaramente ispirata alla musica celtica e tradizionale irlandese.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Due brani tradizionali (tra cui la classica, ammaliante
Scarborough Fair, portata a suo tempo al successo da Simon &
Garfunkel) e due brani originali.
La vocalità segue i canoni del
genere, ispirandosi al canone irish folk con venature “ambient”
portato al successo da nomi quali Enya e Clannad.
Le melodie e le armonie richiamano ovviamente il mondo celtico,
con l’arpa a dominare l’arrangiamento e le basi a fare da
sottofondo in modo non particolarmente incisivo. Sarebbe interessante
vedere Elena alla prova con un ensemble di più strumenti, specie
considerata la poca consistenza delle basi scelte.
TECNICA
Arpista tecnicamente valida, inserisce bene i suoi fraseggi musicali con le melodie vocali in modo accurato e mai
banale.
Bella voce, delicata ma dalla buona estensione, paga forse
un po' l'emozione, soprattutto nelle parti più alte.
LOOK E CARISMA
Abito lungo, verde, etereo, dal sapore fantasy. Vengono in mente
subito elfi e fate. Una scelta che denota una personalità ben
definita e coerente con la proposta.
Sul palco le due arpe, specie la tipica irish harp a terra, sono
bellissime da vedere, oltre che da ascoltare.
ATTITUDINE E SHOW
Lo show di Elena è particolarmente intimista: lei seduta
all'arpa, le basi delicate in sottofondo. Riesce ad attirare e
catturare fin dalle prime note le persone in sala, portandole
attraverso un viaggio fantastico nelle brughiere del Connemara.
L’atmosfera è tutto, in uno show del genere, e da questo punto
di vista Elena riesce sicuramente nell’intento. Il pubblico si è
subito affollato sotto il palco e in molti si sono messi a sedere in
terra per concentrarsi al meglio e farsi trasportare lontano da
queste melodie dal sapore antico.
CONCLUSIONI
Elena Mazzullo ci mette tutta la sua passione, e si sente. L’amore
per l’Irlanda è innegabile e sincero.
Non era facile esordire
su un palco come quello del La Claque, specialmente per lei, abituata
ad altri contesti live. Prova superata, ma nonostante l'apprezzamento
del pubblico, al momento resta il lista ripescaggio.
PREMESSA
Difficile immaginare un contrasto più netto tra due proposte
entrambe caratterizzate da una voce femminile.
Gli Orange Cream, voce+sax, due chitarre, basso e batteria,
aggrediscono il palco con grande “tiro”, proponendo un hard rock
contaminato con soul, blues e grunge.
SCRITTURA E
ARRANGIAMENTO
Le idee degli Orange Cream sono interessanti, messe in scena con
coraggio. I riferimenti sono molteplici (segno di ascolti variegati) si sente la volontà di dare un'impronta personale.
La scelta di un rock piuttosto classico non va a danno
dell’originalità, grazie a brani ben articolati con chitarre e
sezione ritmica a sostenere l’ottima voce rock della brava cantante.
TECNICA
Buona tecnica di base, pur con qualche sbavatura ogni tanto: c’è
ancora da migliorare sui versanti della coesione tra gli elementi
della band e della qualità dell’esecuzione.
Niente da dire sulla voce, potente e decisa, che si colloca
stilisticamente tra Joan Jett e Tina Turner, con qualche sporcatura
alla Courtney Love.
LOOK E CARISMA
Veramente azzeccata la scelta dell'abbigliamento “orange&black”. Un look semplice quanto studiato bene e bello da vedere. La sensazione è di avere davanti una band con un’immagine forte e personale.
ATTITUDINE E SHOW
Non ci sono tempi morti: la band ci mette tantissima energia fin
dal primo istante. Bell'impatto, approccio sfrontato e disinvolto, con interplay
continuo e buon coinvolgimento del pubblico. L'attitudine rock è
perfetta, sono decisamente credibili.
CONCLUSIONI
Gli Orange Cream hanno stile, personalità, potenziale enorme e ampi margini di crescita.
Il pubblico in sala riconosce e premia tutto questo: terzi classificati (a parimerito) e dritti in semifinale!
REBELS UNDER RAIN
PREMESSA
Terzi in gara sono i Rebels Under Rain, formazione classica con
voce, due chitarre, basso e batteria.
Si tratta di una vecchia conoscenza di Emergenza Festival, due volte finalisti nelle precedenti edizioni. La loro proposta è un heavy metal dalle sporcature “street” con una forte attitudine rock’n’roll.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Rispetto al passato la band dimostra di avere le idee sempre più
chiare, forte di una produzione importante, fatta di brani tosti,
grintosi ed energici.
Le strutture compositive sono lineari ed efficaci, senza
fronzoli, pienamente in stile e impreziosite dal suono decisamente
“badass” e dai riff killer della chitarra.
TECNICA
Bel salto di qualità sotto l'aspetto tecnico: i ragazzi
hanno lavorato sodo alla ricerca di soluzioni per migliorare la
dinamica e la resa dell'esecuzione. La band è rinnovata quasi in toto, rispetto alle formazioni
precedenti, e si sente.
LOOK E CARISMA
Il look è da rocker senza compromessi, classici, aggressivi e
belli da vedere.
Il fulcro del progetto è naturalmente il frontman, che - tanto per
mettere subito in chiaro le cose, sfoggia una maglietta dei
Motörhead - ha deciso di lasciare il
basso per dedicarsi solamente alla parte vocale: scelta rivelatasi particolarmente azzeccata ed efficace in sede live.
ATTITUDINE E SHOW
I RUR sono sinonimo di sound, volume ed energia. Affrontano il palco con piglio da super band internazionale,
mettendoci molta intensità, un pieno controllo dello show e una
fortissima e costante interazione con il pubblico. Credibili e davvero convincenti.
CONCLUSIONI
Fa piacere averli di nuovo con noi sul palco di Emergenza,
soprattutto perché li abbiamo ritrovati ancora più consapevoli dei
propri mezzi, cresciuti.
A dimostrazione che il lavoro e la passione portano sempre buoni
risultati, arrivano secondi e hanno l'accesso diretto alla
semifinale.
PREMESSA
Giovanissima band formata da voce, due chitarre, basso e batteria,
propongono un melodic metal dalle strutture complesse e ariose, con
un evidente amore per colossi del genere come i Queensryche e inserti
più crossover che ci hanno ricordato qualcosa dei System of a Down,
specie nell’uso dei cori.
Fatte le debite proporzioni la voce, potente, cristallina e
spostata sulle ottave alte, si attesta timbricamente dalle parti di
mostri sacri come Geoff Tate e Warrel Dane.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
La giovane età non deve tradire: siamo di fronte a una band
creativa, con moltissime idee, riferimenti musicali ad ampio raggio e
pezzi molto articolati e complessi.
C'è molta attenzione alle varie partiture dei singoli strumenti,
ma la protagonista è sempre la voce, con melodie e armonizzazioni
funzionali ed efficaci
TECNICA
Sorprende l'incredibile tecnica complessiva: suonano tutti in
maniera eccellente, dai chitarristi alla sezione ritmica, ognuno con
scelte stilistiche molto personali.
Completa il quadro il cantante, preciso nell'emissione, potente e
versatile. La sua voce pulita è perfetta per il genere
proposto.
LOOK E CARISMA
Si presentano con un look attuale, fresco e adeguato al genere. Come è naturale, il frontman deve acquisire un po' più di
leadership sul palco, ma sono dettagli, da risolvere semplicemente
col tempo e una maggiore esperienza on stage.
ATTITUDINE E SHOW
Affrontano il palco con una padronanza che non ti aspetti. Decisi
ed energici, si muovono alla grande, proponendo uno spettacolo molto
interessante anche dal punto di vista concettuale. Sempre avanti, senza pause, la scaletta inanella i brani uno dopo
l’altro senza intermezzi né presentazioni.
Attenzione: si tratta di una scelta coraggiosa e apprezzabile, ma forse è da rivedere in chiave contest, dove il tempo limitato penalizza questo tipo di approccio, dando la sensazione che il concerto non decolli.
CONCLUSIONI
I No Regret stanno lavorando a un progetto molto ambizioso, con
ampi margini di crescita. Una cosa è certa: sono nati per stare sul palco e hanno
un’incredibile capacità di coinvolgere il pubblico, che li acclama
a gran voce, specialmente la numerosa fan base presente.
Sono i primi classificati della serata, accedono in semifinale e vincono il
premio Emergenza Road tour.
LA SCIARMA
PREMESSA
Quartetto formato da voce,
chitarra, basso e batteria, che si autodefinisce “new wave senza
elettronica”.
Il loro amore per il sound italiano degli anni ‘80, specie per
la produzione Made in Italy, è trasparente e senza compromessi.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Proposta veramente di qualità, chiaramente fuori dai canoni
mainstream e prettamente indie, nel senso originale del termine.
Testi evocativi, suggestivi, visionari. Sonorità alternative, atmosfere cupe e ricercate, decisamente in
stile. Brani davvero ben arrangiati, con un sound caldo, potente ma
sempre dinamico. Gran bella produzione.
TECNICA
Musicalmente preparati, molto accurati nell'esecuzione, solidi e coesi. La scelta delle partiture è perfetta per il genere e realizzata con estremo gusto musicale.
L’uso delle chitarre e l’approccio ritmico, molto riferiti al
mondo Cult/Bauhaus/Siouxsie, sono un classico esempio di tecnica
messa completamente al servizio della canzone. Molto bravi.
La vocalità è prettamente “di genere”, con riferimenti
fortissimi a proposte come Moda, Diaframma e soprattutto
allo stile di Piero Pelù nel periodo “17 Re”. Efficace ma, inevitabilmente, non originalissima.
LOOK E
CARISMA
Il look è semplice, sui vari toni del nero, in linea con la
proposta musicale. La band ha carisma da vendere, con il front man in
prima linea a catalizzare lo spettacolo.
ATTITUDINE E SHOW
Tutto è curato: presenza scenica, sound, brani suonati alla
perfezione e una scaletta variegata, affascinante all'ascolto.
Il concerto intenso, con un approccio professionale e l'esperienza della band si sente, difficile trovare un
difetto.
CONCLUSIONI
La Sciarma ci prende per mano in un viaggio davvero emozionante,
ambientato in un mondo musicale che è quanto mai lontano dal tempo e
dalle mode del momento.
Una performance eccellente apprezzata anche dal pubblico in sala. Non passano al momento in semifinale, ma sono in piena lista ripescaggio.
PREMESSA
Gli Irydescent sono la penultima band della serata. Voce, chitarra, basso e batteria per una proposta hard rock con venature garage e un grande, esplicito amore per lo street rock made in L.A.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
I brani proposti hanno strutture semplici, lineari, in pieno stile hard rock, fatte di ritmi serrati, bei riff di chitarra e melodie di facile ascolto. Forse non originalissimi (il fantasma dei Guns’n’Roses incombe...) ma il tutto è suonato bene, con la giusta attenzione agli arrangiamenti.
TECNICA
Buona la tecnica generale, ogni componente fa il suo sporco lavoro
a dovere, proprio come ci si aspetta da una band di questo genere. Testa bassa e pedalare, un treno di puro rock'n' roll.
Bravo il cantante, versatile e dinamico nelle scelte vocali. Non
manca di coraggio, spingendosi talvolta in scream potenti, sempre ben
riusciti.
LOOK E CARISMA
Dal punto di vista del look abbiamo trovato singolare ma
apprezzabile la scelta del frontman di presentarsi in look casual ma
in giacca, con un’estetica apparentemente fuori contesto. Un contrasto forte ma non spiacevole con il look da rocker
stradaioli degli altri componenti.
ATTITUDINE E SHOW
Ancora una volta ci troviamo davanti a una band che approccia il
palco con grande energia e super intensità. C'è voglia di suonare,
passione e dedizione per la musica.
A proprio agio sul palco, hanno un ottimo interplay. Si fanno
notare in particolare chitarrista e bassista, molto scenografici
grazie anche al frequente headbanging.
CONCLUSIONI
Si tratta di una band che punta soprattutto sulla solidità e
sullo show, ma a nostro avviso dovrebbe lavorare di più sulla
propria identità musicale. C’è già quasi tutto: servirebbe solo un pizzico di personalità
e originalità in più per fare un autentico salto di qualità.
Anche perchè il concerto è una scarica di energia pura e viene apprezzato
molto dal pubblico de La Claque: passaggio in semifinale diretto, a parimerito con gli Orange Cream.
BEPPE MALIZIA & I RITAGLI ACUSTICI
PREMESSA
Chiudiamo con Beppe Malizia e i Ritagli Acustici. Un trio davvero
particolare formato da voce+synth/campionatori, basso e batteria. La scelta stilistica in questo caso è un crossover a cavallo di
rap, rock e hip hop.
SCRITTURA E ARRANGIAMENTO
Al centro della proposta ci sono senz’altro i testi:
intelligenti e ben scritti, affrontano tematiche più o meno
sensibili, usando la giusta dose d'ironia e lasciando un sapore un
po' agrodolce all'ascolto.
Il cantato è tipicamente hip hop/rap, con strizzate d’occhio ai
maestri italiani del genere, come Caparezza. Si fanno notare i ritornelli, molto orecchiabili, che entrano
subito in testa.
Gli arrangiamenti virano verso un rock semplice e lineare, ma
efficace, che punta all'essenzialità, con basso perennemente in
distorsione e una batteria solida e potente.
TECNICA
Si tratta di una band esperta, che suona in modo impeccabile delle
composizioni molto lineari, messe al servizio soprattutto del
messaggio.
LOOK E CARISMA
Non c’è che dire, la band si fa notare! Si presentano ognuno
vestiti con una tuta da meccanico di colore diverso e un approccio
ironico e dissacrante.
Beppe, in blu con tanto di cappello di lana munito di pon-pon, è
chiaramente il trascinatore del trio, ma anche il bassista, di rosso
vestito, dà il suo valido supporto scenico rivelandosi quasi un
secondo frontman. Sullo sfondo, ma sempre sul pezzo, il batterista,
in giallo brillante. Look azzeccatissimo.
ATTITUDINE E SHOW
Entrano sul palco simulando un finto “line check” e già
questo la dice lunga sulla personalità dei componenti.
L'esibizione è un concentrato di rime, suoni sintetici e
campioni, basso in distorsione e ritmi prettamente rock.
Aggiungiamoci la grandissima presenza scenica e il risultato è un
concerto energico e trascinante. Gran bella performance, niente da
dire.
CONCLUSIONI
Progetto di valore, proposto da musicisti eccellenti e
caratterizzato da una cura maniacale per ogni aspetto del live.
Anche loro riscuotono un bel successo di pubblico, ma non passano il turno. Rimangono in lista per il ripescaggio.
Appuntamento al 10 Marzo, per l'ultima eliminatoria, sempre a La Claque di Genova!
Emergenza è in collaborazione con Marshall, Ufip, Mapex e iMusician-Digital