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Terza eliminatoria all'Hiroshima mon amour per Emergenza Music Contest

Continuano a Torino le selezioni del Piemonte per il contest internazionale



La Canaglia e Il Gentiluomo

PREMESSA 

Ad aprire la terza eliminatoria per Emergenza Festival all'Hiroshima mon amour di Torino è una band giovane che proviene da Asti e porta sul palco un proprio folk con inserti interessanti di groove grazie ad elementi di elettronica. Hanno una formazione interessante anche perché la voce principale varia dal chitarrista acustico al batterista.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

La canaglia e il gentiluomo presentano un repertorio di tutti brani originali sia in lingua italiana che inglese. Giocano molto bene sulle dinamiche rendendo i brani estremamente espressivi ed interessanti soprattutto nel loro brano "Elephant man" ti tengono incollato al palco con dei crescendo di grande intensità. Ottimo il tocco in più del violino. 

TECNICA 

L'insieme è assolutamente interessante, ci piace che il batterista suoni in piedi nel momento in cui è lui la voce principale della band (plauso per la sua voce, sia timbricamente che tecnicamente). Bisogna però fare sempre attenzione all’accordatura e ad essere il più ordinati e precisi possibili, quando ci sono tanti strumenti sul palco, avere ognuno le proprie parti ben definite ad incastro con gli altri è fondamentale. 

CARISMA LOOK

Si presentano sul palco con un look "campagnolo" decisamente azzeccato per la loro proposta musicale.

ATTITUDINE E SHOW

La canaglia e gentiluomo sono forti di un bel pubblico, che già in apertura di serata sono accalcati di fronte al palco pronti a sostenere la band e a cantare i loro brani. Il live scorre veloce, il cambio dei ruoli all'interno della band lo rende anche particolarmente vario ed è un elemento di curiosità per chi non li conosce. Possono spingere ancora un po' sull'acceleratore per una presenza scenica più sicura sul palco, ma nell'insieme il live è portato a casa egregiamente.

CONCLUSIONI:
Con un concerto piacevole, anche se con margine di miglioramento ottengono un secondo posto che gli dà l'accesso diretto alla semifinale sul palco di Spazio 211. Bravi!

Bloody Creeps

PREMESSA 

Cambiamo completamente genere, atmosfera e set con i Bloody creeps, un duo acustico di recente formazione, composto da 2 chitarre acustica e voce.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

le idee ci sono, è un cantautorato un po’ sofferto con una voce particolarmente espressiva. E' necessario però un lavoro più accurato per ciò che riguarda la parte strumentale e l'arrangiamento. Avendo due chitarre sicuramente è importante studiare al meglio le parti in modo da rendere al meglio. Anche la scrittura è in fase embrionale e deve essere sviluppata con più maturità, mancano gli incisi e una struttura ben definita.


TECNICA 

Innanzitutto bisogna dar loro merito del fatto che hanno gestito un problema tecnico mettendo in pratica al meglio la filosofia del "the show must go on". Per ciò che riguarda la parte strumentale è necessario fare attenzione all'accordatura delle chitarre che non era precisa mentre un plauso alla voce che seppur tecnicamente non sembra essere educata, ha un timbro espressivo e coinvolgente.

CARISMA LOOK

Guardandoli sul palco si notano subito, sono due personaggi estremamente particolari. Spicca subito l'essersi coordinati con outfit a righe, supercapelloni dai ciuffi importanti, in linea con la loro proposta musicale.

ATTITUDINE E SHOW

Lo show non è particolarmente votato al pubblico anzi ci lascia perplessi il fatta che un artista sia di fronte mentre l'altro è praticamente stato di profilo per tutta la durata del concerto. Essendo un genere piuttosto intimista, con voci e chitarre deve avere un trasporto maggiore, metterci un po' più di anima per permettere anche al pubblico di entrare nel loro mondo 


CONCLUSIONI:
Purtroppo i Bloody Creeps non riescono ad ottenere il passaggio del turno diretto non essendosi classificati tra le prime tre posizioni della serata. Possono sperare nel ripescaggio per poter accedere alla semifinale. In bocca al lupo!

Minimal Regrets
PREMESSA 

I Minimal Regrets è un quartetto proveniente da Asti già nota ai palchi di Emergenza Festival. Hanno infatti già partecipato nella scorsa edizione arrivando fino alle semifinali. Si ripresentano quest'anno con una formazione semirinnovata e anche con delle variazioni sul loro genere, diciamoci la verità, ci hanno stupito perché avendo la fortuna di averli ascoltati anche lo scorso anno possiamo dire che hanno avuto una crescita esponenziale.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

La scrittura è matura, i brani sono davvero interessanti e nel loro cross-over nu-metal funzionano. Hanno arrangiamenti ricercati, i suoni ci rimandano ad echi di chi è cresciuto a pane e Tool. Hanno le idee chiare e sono perfettamente al servizio della canzone.

TECNICA 

I Minimal Regrets sono tutti bravi singolarmente, ma ciò che fa ancora di più la loro forma è l'ottima botta d’insieme che hanno, caratterizzato da un sound solido e un'intelligentissima scelta dei suoni. Inoltre hanno un'ottima sezione ritmica e a corredo di tutto, come ciliegina sulla torta un cantante con tutte le carte in regola, sia tecniche che sceniche per rendere al meglio nel loro genere.


CARISMA LOOK

Sul palco i componenti della band sfoggiano un prevedibile total black, ma indicato per la loro proposta artistica.


ATTITUDINE E SHOW

E' un piacere vederli. E' evidente che per loro il palco è un ambiente in cui si trovano particolarmente a loro agio. Hanno un ottimo interplay, si caricano a vicenda, suonano tra di loro, ma suonano anche in modo particolare per il pubblico, andando proprio sulla ribalta senza aver paura di niente. Ottimo live. 

CONCLUSIONI:

Grazie ad un parimerito si classificano terzi aggiudicandosi così lo storico palco di Spazio 211 per la semifinale

Beerbanti

PREMESSA 

I Beerbanti sono una band non più giovanissima, ma che sale sul palco con un entusiasmo adolescenziale davvero travolgente.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Il loro è un progetto a tratti goliardico, propongono infatti un repertorio di cover mainstream derivanti per lo più dal pop, ma rivisti tutti con arrangiamenti rock e indubbiamente spiazzano nel riproporre pezzi che non ti aspetteresti di risentire in una chiave totalmente rivisitata. Gli arrangiamenti sono impreziositi da elementi di elettronica in sequenza che modernizzano il tutto. 


TECNICA 

Per quello che riguarda la tecnica ci sono alcune accortezze da rivedere. Per prima cosa è da far attenzione non chiudere la capsula del microfono con le mani mentre si canta. Inoltre è necessario essere più precisi, il live in alcuni tratti è disordinato e sconclusionato. Dalla loro parte c'è una grande energia che comunque conferisce ai pezzi il giusto tiro per uno show.


CARISMA LOOK

I look dei Beerbanti ci piace, è studiato, è cucito addosso alle loro personalità rubando a piene mani dal glam anni 80, il batterista diventa subito un gran personaggio grazie alla sua barba davvero importante e le maglie strappate un marchio distintivo.


ATTITUDINE E SHOW

Lo show scorre senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Quando succede questo significa che il divertimento ha preso pieno possesso di questi venticinque minuti di musica. Loro sul palco si muovono molto bene e sono esperti nel giocarli al meglio l’attenzione del pubblico 


CONCLUSIONI:
Con il terzo posto a parimerito con i Minimal Regrets, passano la prima fase eliminatoria per vedersi catapultati così sul palco di Spazio 211 per le semifinali piemontesi del contest internazionale.


Hammer To Fall
PREMESSA 

Gli hammer to fall, così come può già suggerire il nome, sono un tributo ai Queen che arrivano, pronti e carichi con al seguito oltre batteria, basso, chitarra, tastiera e voce principale anche tre coriste
 

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Alla base non c'è un'idea di riarrangiare i grandi successi della band inglese (come è giusto che sia) ma il concetto è quello di riproporre i brani così come gli orginali. Ed è a questo punto che nascono un sacco di interrogativi perché se è vero che non ci aspettiamo la parte corale di Bohemian Rhapsody, almeno la parte di piano, praticamente il tema principale del brano, quello si. Ci sono troppe parti che differiscono dagli originali e sembra quasi una scelta per semplificare il lavoro che non per altri motivi.


TECNICA 

Affrontare brani di una band che ha fatto così tanto parte del nostro mondo musicale indubbiamente non è facile. Se affronti un progetto del genere non puoi non sapere che il pubblico sotto di te si aspetta la perfezione. Il cantante si porta a casa il compito decorosamente. Modula la linea vocali in alcune parti dove il suo strumento non gli permette (ancora) di arrivare, ma è una scelta più intelligente rispetto che farlo male. Ottima anche la chitarra, sia per la scelta dei suoni che per le parti suonate.  Le tre coriste dovrebbero essere il valore aggiunto, ma le armonizzazioni sono minime e anche i cori non sono fedeli agli originali. Non è un aspetto da sottovalutare, perché sicuramente un rinforzo vocale serve. E' evidente che le tre voci femminili abbiamo la capacità di armonizzare, quindi all'opera.

CARISMA LOOK

Per ciò che riguarda il look, il frontman della band è ovviamente ad immagine e somiglianza dell'intramontabile Freddy, Jeans attillati, canotta bianca, bracciale al bicipite. Le coriste sono invece eleganti. Sembra non esserci un pensiero invece rispetto all'outfit del resto della band, peccato.


ATTITUDINE E SHOW

Gli hammer to fall sono forti di un frontman che sa come si calca un palco, anche le coriste accennano qualche movimento che se studiati bene e coordinati, sarebbero davvero un'idea vincente. Il live è preparato davvero benissimo, in un susseguirsi di brani, uno dopo l'altro praticamente senza interruzione, quasi non avessero nemmeno bisogno di prendere fiato. Questo non spezza il ritmo del live e ci tiene comunque incollati al palco, che lo vogliamo o no. 

CONCLUSIONI:

Purtroppo i 23 voti presi non bastano a classificarsi tra i primi 3 della serata per poter così passare direttamente alla fase successiva. Per poter andare in semifinale devono attendere il ripescaggio.

Insidious Lane

PREMESSA 

Sono giovani, sono tanti (ben sette componenti) e hanno una gran voglia di spaccare con il loro metal salendo sul palco dell'Hiroshima mon amour di Torino.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Salgono sul palco e già in qualche modo ne sono innamorati. Fanno metal (con tutte le sfumature dei vari sottogeneri del caso) e di band metal dobbiamo ammetterlo, ne sentiamo ancora tante. A loro va il merito di attualizzare il tutto con il tocco delle tastiere, modernizzando così un genere che ha già dato il suo meglio qualche decade fa. Devono lavorare su questo, nel cercare di dare sempre maggiormente una loro impronta personale con una bella targa 2019 stampata a caratteri cubitali sulla loro musica. Trovando così la loro dimensione hanno sicuramente un gran margine per crescere.


TECNICA 

Gli Insidious Lane hanno dei brani che rendono più di altri (ad esempio Hell takes it all è uno dei loro pezzi migliori), ma il pregio maggiore di questa band è quello di funzionare bene insieme. I due cantanti si alternano intelligentemente e sono entrambi catalizzatori di attenzione. La voce femminile, è un piccolo gioiello all'interno della formazione. E' carismatica, personaggio eccentrica e tecnicamente molto preparata.e

CARISMA LOOK

Per quanto riguarda il look la band non ci delude. La voce femminile è carica di stile e carisma, rossetto blu, lunghi rasta che le scorrono sulla schiena, bella da vedere, brava da ascoltare. La band non è affatto da meno. Sono stilisticamente appropriati per ciò che fanno, super stilosi, con maglie lunghe, strappi e una buona immagine d'insieme.


ATTITUDINE E SHOW

Gli Insidious lane non si risparmiano, ci dimostrano che ci sanno fare dando tutta l’anima e frese anche qualcosa di più. I  live è preparato con tanta attenzione, presentano i brani senza lasciare silenzi e introducendo così il brano già sulla prima parte strumentale, tenendo il pubblico sempre sul pezzo. La gente in sala non può staccarsi da davanti il palco, non ne avrebbe il tempo e forse nemmeno la voglia. 


CONCLUSIONI:
Piacciono a noi e piacciono al pubblico. Vengono premiati con il gradino più alto del podio che li porterà diretti in semifinale da Spazio 211 e anche su un altro palco italiano di Emergenza festival a loro scelta grazie all'Emergenza Road Tour. Che dire? Non vediamo l'ora di vederli su palchi più grandi.

RDF Klan
PREMESSA 

Gli RDF Klan sono un collettivo multiculturale che proviene da estrazioni sociali diverse, sia per ciò che riguarda l'etnia e il genere musicale a loro più vicino.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Propongono un repertorio interamente originale suggellando il patto di multiculturalità e meltin pot grazie anche al cantato in lingue diverse. Il loro rap/trap è un'ottima mescolanza tra la cultura musicale italiana e quella africana.


TECNICA 

RDF Klan sono un gruppo in gamba, hanno infarto scelto dei suoni freschi e attuali per la loro proposta. Bravi nel rap, tutti con una personalità ben distinta, ma sempre sul beat e in grado di articolare la bocca abbastanza da far capire tutte le parole dei loro testi.

CARISMA LOOK

Un progetto del genere ci aspettiamo che salga sul palco con maglie larghe e felpe con cappuccio. Ed è esattamente così che si presentano in scena. Non ci stupiscono, ma di certo non ci deludono. In fondo è tutto coerente con la musica che propongono.


ATTITUDINE E SHOW

Sanno come si sta sul palco, si vede che sono abituati ad interagire con la gente, inoltre una ballerina impreziosisce la loro esibizione anche se questo aspetto potrebbe essere studiato con più cura.


CONCLUSIONI:

Per un soffio si posizionano al quarto posto, perdendo così l'occasione di passare direttamente alla fase semifinale del contest, ma il loro punteggio li fa ben sperare per un ripescaggio.