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Prima Eliminatoria Emergenza Festival Livorno

Ripartono le selezioni livornesi del più grande contest per band e artisti emergenti del mondo.



Emergenza Festival inaugura la stagione dei concerti edizione 2019 anche al The Cage Theatre di Livorno, che troviamo rinnovato e ancora più spettacolare della scorsa edizione.

Si riparte con 6 progetti musicali, ecco le recensioni della serata.

CRIMSON THUNDER

PREMESSA

Il “tuono cremisi” viene da Piombino e ha il compito di aprire la serata. Formazione classica a quattro, voce+chitarra, basso, chitarra e batteria. 

Il genere scelto è un classic power metal, con varie contaminazioni e influenze.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI


Brani tipicamente in stile (stacchi, scambi, doppia cassa, atmosfere ariose). Si sentono echi dei migliori Helloween, periodo “Keeper of the seven keys”.

Denotano capacità sia di scrittura che di arrangiamento: partiture e strutture articolate, brani ben strutturati. Inevitabilmente non originalissimi, ma il risultato è potente e ben suonato.

Forse influenzati dal nome, ma ricordano anche i vecchi e misconosciuti Crimson Glory.

TECNICA


Buona la tecnica complessiva, che ricrea le sonorità classiche del genere.

Hanno un suono molto guitar oriented, con riff, power chords e bei soli ricercati e melodici, mai fini a sé stessi. 

A guidare il quartetto c'è il frontman con la sua vocalità perfetta per il genere; dimostra un discreto range, spingendosi quando serve fino a uno scream potente e pulito, alla Michael Kiske.

In generale un'esecuzione apprezzabile, senza grosse sbavature.

CARISMA E LOOK

Bella la presenza scenica: sono vestiti bene, con gusto e senza eccessi, in stile prettamente rock.

ATTITUDINE E SHOW


Musicalmente ci siamo, i Crimson Thunder sono preparati e si sente.

Forse un po' troppo “imballati” all'inizio del concerto, troppo concentrati e attenti all’esecuzione.

Hanno bisogno di qualche minuto per scaldarsi e lasciarsi andare, infatti lo show migliora brano dopo brano anche nell'interazione con il pubblico.

E' consigliabile fare più attenzione a questo aspetto: partire “in quarta” mettendo da subito intensità nel concerto è fondamentale.

CONCLUSIONI

Buoni musicisti, con un progetto musicale rispettoso della storia del genere proposto.

Dovrebbero credere di più nei propri mezzi e acquisire mordente, specialmente in sede live, per fare il salto di qualità.

Non hanno accesso diretto in semifinale, sono in lista per il ripescaggio.

LETIZIA CRINCOLI

PREMESSA


Giovane cantante solista, armata solo di voce e chitarra acustica, è all'esordio assoluto su un palco. Partire dal The Cage di Livorno è un ottimo modo per debuttare!

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

I brani originali proposti, cantati in italiano e inglese, sono di chiaro stampo pop, con strutture semplici e lineari, così come le linee melodiche scelte.


Varie le influenze, tra tutte Elisa e, per l’attitudine, Carmen Consoli.

Le idee ci sono, forse ancora un po' acerbe dal punto di vista della scrittura e dell'arrangiamento in questo caso in chiave acustica. Sarebbe interessante svilupparle con una band.

TECNICA

Se la tecnica alla sei corde è piuttosto basica, è dal punto di vista vocale che Letizia mostra tutte le sue doti con una voce sorprendente, morbida, espressiva ma potente all'occorrenza, con una notevole estensione.

La vocalità è al momento l’assoluta protagonista della sua produzione, anche se a volte insiste troppo su un registro “urlato”.

I margini di crescita e di affinamento tecnico ci sono, c'è solo bisogno di “farsi un po' le ossa”.

CARISMA E LOOK

Look singolare, con un vestito corto a quadretti bianchi e neri e Doc Martens bianche che contrastano in parte (in modo non spiacevole) con l’attitudine intimista della sua proposta e con la timidezza dimostrata.

ATTITUDINE E SHOW

Non è facile esordire su un palco fantastico come quello del The Cage.

L'emozione della prima volta presenta il conto, ma (un po’ a sorpresa) il suo è un concerto molto bello, che cattura l'attenzione degli spettatori in sala.

La dimensione acustica aiuta a entrare in empatia col pubblico, che la ascolta con interesse e la sostiene, apprezzando le sue notevoli doti canore.

CONCLUSIONI

Letizia ha una padronanza vocale incredibile: è un ottimo punto di partenza sul quale lavorare per far crescere il suo progetto musicale.

Serve una maggiore convinzione e consapevolezza delle proprie qualità, perchè le potenzialità sono davanti agli occhi di tutti.

Parliamo anche del pubblico in sala, che apprezza molto il concerto facendola passare coi suoi voti da terza classificata direttamente in semifinale. 

GUYS IN JEOPARDY

PREMESSA


Già finalisti dell’edizione 2017, tornano i Guys in Jeopardy, quintetto rock composto da voce, due chitarre, basso e batteria.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI


Pezzi rock attualissimi, con vigorosi echi anni ‘90 e spunti dal mondo dell’alt rock americano (Foo Fighters dagli anni 2000 in poi e dintorni).

Idee musicali valide e ben studiate, arrangiate con molta attenzione alle partiture.

Il sound è energico, solido e potente. I ragazzi hanno fatto grandi passi avanti rispetto all'ultima volta che li abbiamo ascoltati.

TECNICA


Decisamente migliorati nel complesso, ora sono molto più consapevoli dei loro mezzi tecnici. 

Grande solidità e coesione musicale: si sente il lavoro in sala prove, le ore di preparazione e lo studio.

CARISMA E LOOK

Look molto rock, con giubbotti e pantaloni di pelle.

Si presentano in total black, con l’eccezione della cantante, in rosso, e sono perfettamente in stile con la proposta musicale.

Belli da vedere e convincenti: si vede la personalità e l’attenzione anche per la parte visiva del concerto.

ATTITUDINE E SHOW


Affrontano dal primo istante il palco con molta disinvoltura e grande sicurezza.
Intensità, energia, grinta, convinzione, grande personalità e varietà musicale: tutte armi che dimostrano di saper maneggiare alla perfezione. 


Faro della band è la cantante, che con movenze da star internazionale trascina la band e il pubblico in quello che si rivela davvero un bel concerto, fatto di buone canzoni, freschezza e vivacità.

Quello dei Guys in Jeopardy è un vero e proprio show e, cosa più importante, risultano molto credibili e convincenti.

CONCLUSIONI

I Guys In Jeopardy dimostrano che il lavoro paga, sempre. Una band giovane, con ancora molti margini di miglioramento, ma con una base solida, fatta di passione e sacrificio.

I frutti si vedono: li ritroviamo in semifinale, da primi classificati e vincitori di una tappa dell'Emergenza Road Tour.

ADRENALINE

PREMESSA

Si continua a salire di volume con gli Adrenaline, band hard'n'heavy tostissima, che aggredisce il palco in formazione a cinque, con voce, due chitarre, basso e batteria.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Brani scritti e arrangiati davvero bene, con un approccio molto street rock (chi ha detto L.A. Guns?), efficaci sia dal punto di vista del sound generale, sempre molto potente, che delle scelte vocali e melodiche, in linea con lo stile musicale.

Il materiale degli Adrenaline è produzione seria, professionale e molto convincente.

TECNICA


Tutti i componenti della band sono musicisti di altissimo livello, perfetti dal punto di vista tecnico.

Quadrati, incollatissimi, mettono a segno una performance caratterizzata da un suono molto nitido e gusto per le dinamiche: sembra di sentire un disco talmente sono precisi, quasi in griglia.

Il cantante ha un controllo totale della voce, con i suoi scream sempre ben dosati.

Ognuno fa il proprio dovere egregiamente, non sbagliano un colpo. Notevoli.

CARISMA E LOOK

L'attenzione per i particolari si vede anche nelle scelte di look, coerenti con la proposta.

Il cantante sceglie uno stile muscolare, con una fisicità molto forte, ma l’esibizione in generale trasuda grande personalità da parte di tutti i componenti.

Fantastica la super cresta del batterista!

ATTITUDINE E SHOW


Gli Adrenaline colpiscono per il controllo totale mostrato nell'esibizione.

Padronanza, presenza scenica, interplay e interazione con il pubblico sono i loro marchi di fabbrica. 

Lo show è un misto di pura energia, intensità, il tutto sempre a fuoco, dal primo all'ultimo minuto.

E' uno di quei concerti che scivola via velocemente e che vorresti subito risentire. Complimenti, grande performance.

CONCLUSIONI

Band di alto livello, con una grande produzione alle spalle.

Le persone in sala li apprezzano molto e con i loro voti gli garantiscono il secondo posto, sarà un piacere rivederli in semifinale.

BEFORE THE RAIN FALLS

PREMESSA


Si prosegue a tutto volume, sulla falsariga della band precedente.

Stavolta è il turno dei Before The Rain Falls da La Spezia, band di recente formazione che si muove nel mondo del “chillout metal”. Sono in cinque: voce, due chitarre, basso e batteria.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Produzione importante anche per i BTRF, come prevede il genere, con strutture definite, caratterizzate da sequenze elettroniche a legare e colorare i brani.

Interessanti anche i cori “epici” che spesso fanno da sfondo ai ritornelli.

Si sente che c'è dietro un bel lavoro di studio e di arrangiamento, fondamentale per questo tipo di proposta.

TECNICA

I brani non sono immediati da suonare, i ragazzi però mostrano tutti una adeguata preparazione tecnica, che gli permette di affrontare in scioltezza i vari scambi e l’esecuzione di partiture intricate.

Si fa notare il batterista, solido e potente, che tiene saldamente in mano le redini della band.

Dal punto di vista del cantato, colpisce il timbro aggressivo e rabbioso, un po’ alla Phil Anselmo.

CARISMA E LOOK

Attenti al look: forse andrebbe trovata un'identità più precisa, che faccia da filo conduttore tra tutti i componenti.

C’è da lavorare anche dal punto di vista dell’interplay e della poca interazione con il pubblico sotto il palco.

ATTITUDINE E SHOW


Il progetto sta in piedi, è credibile e ha senso di esistere. Passione ed energia sono innegabili.

Lo show risulta interessante e godibile, caratterizzato da un costante muro di suono e da un volume impressionante.

Peccato per un’imperfetta attenzione al controllo delle dinamiche: la sensazione è che gli strumenti siano sempre tutti “al massimo”.

Una band di questo calibro ha bisogno di essere molto più a fuoco e “intelligibile”, lavorare quindi sulle scelte sonore per avere un'amalgama sonora più definita, sicuramente un aspetto migliorabile.

CONCLUSIONI

Un progetto ambizioso, con piccoli difetti legati alla poca esperienza di gruppo insieme, essendo nati da relativamente poco. 

Benché siano stati apprezzati dal pubblico del The Cage, al momento non hanno ottenuto i voti sufficienti per passare direttamente il turno e sono in lista per il ripescaggio.

REDNECK

PREMESSA

Chiudono la serata i livornesi Redneck, giovane power trio che attinge dagli anni '90 come riferimento musicale e attitudine.

SCRITTURA E ARRANGIAMENTI

Hanno delle belle idee e sono coraggiosi nel metterle in pratica.

Dal nome ci si aspetta un approccio più roots folk. Al contrario, si sentono ben altre influenze, dal rock al grunge, con una sorta di funky mutante a farla da padrone.


Dal punto di vista del sound la formazione a tre lascia qualche vuoto.

Sicuramente manca qualcosa, forse una seconda chitarra, in grado di coprire alcuni buchi nell'arrangiamento e dare più corpo.

TECNICA


Buona la tecnica generale, anche se si sente qualche sbavatura qua e là.


Piccoli particolari d'esecuzione migliorabili con molto lavoro di studio. Le potenzialità tecniche ci sono: obiettivo è alzare l'asticella.

CARISMA E LOOK

Anche se singolarmente hanno un’identità e un look definito, nell’insieme non risultano ben amalgamati. Su questo aspetto c’è ancora da lavorare, perchè la parte visiva di un concerto non è assolutamente da trascurare.

ATTITUDINE E SHOW

I Redneck non fanno certo parte di quelle band che hanno nell'interplay il loro punto di forza. Nonostante, o proprio per questo, hanno qualcosa da dire.


Una personalità originale e molto interessante, che attrae l'attenzione. Li vedi sul palco, ognuno alle proprie postazioni, e risultano credibili. 


Quello che propongono è un concerto non scontato, che passa in rassegna una serie di mondi musicali in grado di catalizzare l'attenzione dei presenti in sala, che li ascoltano con molto interesse e curiosità.

CONCLUSIONI

Band molto particolare, con grande potenziale ancora in parte da esplorare. 

Il concerto ha riscontrato un buon successo di pubblico, ma i ragazzi al momento non hanno ottenuto l'accesso in semifinale: rimangono in lista per il ripescaggio.


Appuntamento alla seconda eliminatoria che si svolgerà Venerdì 1 Marzo sempre sul palco dei The Cage.

Emergenza Festival è in collaborazione con Marshall, Mapex, Ufip e iMusician Digital.