Quinta ed ultima serata eliminatoria per le selezioni capitoline. Ancora una serata all’insegna della diversità di stili, della qualità e della sportività!
SYRKHOMA
I primi ad aprire le danze sono i Syrkhoma, crew hip hop capitolina numerosa (5 sul palco + due ospiti francesi per i due brani finali).
Capitanati da Marco Kholosy, il rap proposto dai Syrkhoma si discosta dal rap generalmente proposto nella capitale, avvicinandosi molto di più per metriche e intenzione al hip hop meneghino di Mondo Marcio e Fabri Fibra per citarne alcuni. Le basi sono di qualità, il flow è assolutamente quello giusto.
Nel live, l’ensemble tende ad avere un approccio meno “party” e scuro, quasi per dare più profondità ai testi e al senso dei brani, che spendere tempo a scimmiottare i big. Apprezzatissimo.
In alcuni brani si nota come i Syrkhoma si avvicinino anche al mondo della trap (Sfera Ebbasta, Ghali, Izi) e non sarebbe male esplorare un genere che, in questo momento preciso, è quello che commercialmente sta regalando più soddisfazioni in assoluto al mercato musicale italiano.
RICCARDO
Si continua con i flow a ritmo di quattro quarti in rap con Riccardo. (ed il punto è parte integrante del suo nome d’arte). In questa proposta il rap ritorna quello della Roma, ed il primo nome che viene in mente è Danno. Il flow è veloce, frenetico, duro e assolutamente credibile. I compagni di avventura che si alternano sul palco con Riccardo gli rendono merito e stanno al suo passo.
Sul palco è assolutamente padrone dello spazio e della situazione, assolutamente coinvolgente col pubblico davanti con la musica in sottofondo (il lavoro del dj è assolutamente sublime), un po' più impacciato quando le casse smettono di sparare decibel.
Ad ogni modo, sicuramente un artista destinato a crescere ogni giorno di più.
Affiancato ad un dj come quello che lo ha seguito sul palco del traffic, e dalla sua crew, mai invadente, può diventare una realtà e consolidarsi presto nella scena romana, ma ci sono tutti i presupposti perché si vada ben oltre i limiti della città. BRAVO!
NELLA
Un piano ed una voce. Tutto da sé. La timidezza e l’emozione di Nella, che in punta di piedi arriva a sistemarsi davanti al suo strumento, è palpabile. Poche note e poche parole cantate e ad emozionarsi è la gente curiosa che si avvicina al palco. Brani composti dalla stessa.
I testi, molto profondi e decisamente interpretati con pathos, parlano di amore adolescenziale, di solitudine. Si percepisce la giovane età nella penna di Francesca (questo è il suo nome), ma nessuno è qui per fare un trattato di letteratura o analisi del testo, siamo tutti assorti ad assistere ad un momento di magia: un piano ed una voce, a stregare tutti. La voce è matura, e ricorda quella di un’altra francesca (Michielin), il suono del piano è dosato nei momenti di leggerezza, e duro e spigoloso quando la voce tende a salire.
Nella ha stile da vendere. Sembra di assistere ad un unplugged di un’artista affermata. Con una band a supporto si potrebbe parlare di un’artista bella e fatta, pronta ad affrontare il mondo con la sua musica. Quella timidezza e quella emozione bisogna conservarla il più a lungo possibile, rende il quadro ancora più interessante.
Una scoperta assoluta, ed il pubblico la premia decretandola vincitrice di serata, col maggior numero di voti.
BASAGLIA GRAZIE
Il nome è già una dichiarazione di intenti (Basaglia fù lo psichiatra che nel 1978 fece chiudere, con la famosa legge 180, i manicomi).
Il quintetto romano, composto da sole donne, sale sul palco con un carico di ironia, teatralità, testi mai banali. Musicalmente non è facile inquadrare una band che cambia gli schemi molto spesso. Rock elettro-acustico, ma anche un folk-punk contaminato come le produzioni meno “sintetiche” dei CCCP. Forse elettro-folk, per quanto sia brutto categorizzare un progetto così variegato, è il termine che più le identifica.
La sensazione costante comunque è sempre quella che non si sa mai cosa possa succedere sul palco alla canzone successiva. Variegate e speziate! L’amalgama tra i vari strumenti va ancora livellata e dosata, anche se c’è da dire che nemmeno i CCCP si curavano tanto di molti dettagli tecnici raccogliendo ugualmente consensi. Le rivedremo in semifinale!
AETHERNA
Ed ecco il primo combo rock-metal della serata. Gli Aetherna, gruppo gothic/alternative della capitale, sale sul palco sparando watt ed energia.
A differenza di quello che si possa pensare quando si parla di un gruppo “alternative”, con gli Aetherna possiamo dire di sentire molto di più: una perizia tecnica lodevole, un sound molto simile ai megadeth del periodo commercialmente più felice (“Rust in peace” e “youthanasia”), sul palco si muovono bene e con esperienza. La cantante Germana, a differenza di molte band alternative con voce femminile, ha uno stile molto personale e non ci troviamo di fronte al solito clone della Cristina nazionale (Scabbia, per i più distratti).
Un consiglio per la band: con tanto volume e tanto suono sul palco, forse la voce principale andrebbe sostenuta con dei cori, per evitare di dover “lottare” con gli altri strumenti e trovarsi sempre al limite nella performance. Molto sopra la media nazionale relativamente a gruppi che propongono lo stesso genere musicale.
STATUS SYNCHRO
L’ultima “band” in gara sale sul palco: sale il chitarrista ed imbraccia la sua superstrat Jackson, arriva il bassista e...STOP! Un duo! Chitarra elettrica e basso elettrico. Nient’altro.
Il pubblico incuriosito si avvicina per cercare di capire cos’hanno in mente questi due ragazzi. Bastano poche note per capire il mood: non c’è bisogno della batteria, il groove di cassa e rullante sta tutto nelle dita del bassista che, con la sua tecnica slap e percussiva sulle corde del suo fender d’annata scandisce il ritmo che permette al chitarrista di giocare sulle note e con gli effetti.
Il risultato è una serie di cover (Police, Adam Ant, Depeche Mode etc..) in cui il ritmo funky e scopiettante di Raffaele da alla chitarra di Flavio un groove su cui suonare assoli virtuoso – style, arpeggi eterei o giri di accordi in cui, saltuariamente si accompagna con la voce.
Le cover divertono e raccolgono l’approvazione di tutta la platea, ma è nel loro brano inedito “Walhalla” che danno il loro meglio e dove, secondo me, dovrebbero concentrare di più i loro sforzi. Il pezzo originale in cui il basso si supera, e stavolta non solo a scandire il ritmo, e la chitarra crea un tappeto armonico molto etereo e suadente.
La batteria sarebbe un elemento da valutare, o forse no???? Si giocano testa a testa lo scettro dei vincitori di serata, arrivando secondi. SCOPIETTANTI!
Chiudono la serata gli ospiti CORO INTERRATO, che ci raggiungono da Macerata. In 15 sul palco, con una sezione ritmica composta da chitarra, tastiere e cajon più 12 voci, rirpopongono cover Pop armonizzando voci maschili e femminili, divertendo ed entusiasmando, accompagnandoci al termine dell’ultimo turno eliminatorio della serata. Davvero bravi! Ci vediamo, sempre al Traffic, per le semifinali che avranno luogo il 22, il 25 e il 29 Aprile!!!
DP.