Iniziamo l’ottava eliminatoria di Emergenza Festival per la città di Milano già ad altissimi livelli e The Idea cominciano con la sicurezza e la verve di chi è già caldo dopo un’ora di live. Con batteria, basso, 2 chitarre elettriche e una voce maschile portano in scena un rock d’ispirazione british con una voce rubata al blues di gran classe. il timbro del cantante è graffiato con gran carattere, ottimi arrangiamenti che esaltano le dinamiche sono le caratteristiche principali di una band che sa il fatto suo. Il frontman ha una buona presenza scenica e coinvolge il pubblico già numeroso presente in sala. I musicisti hanno un buon interplay, ma anche loro dovrebbero interagire con il pubblico, anche solo con lo sguardo. Ottimo modo per iniziare!
La seconda band della serata è formata da batteria, basso, chitarra elettrica e una voce principale che si destreggia tra chitarra elettrica e tastiera a seconda del brano. E ci piacciono decisamente di più con i brani al pianoforte, la band assume un sapore del tutto diverso, viene mascherata anche un’accordatura della chitarra non precisissima e il frontman sembra decisamente più a suo agio in queste vesti che dietro ad una 6 corde, anche da un punto di vista compositivo.Il concerto è ben pensato, con i brani collegati l’uno all’altro in modo molto efficace. Attenzione ad articolare bene le parole, è importante riuscire a capirle anche dal vivo. E’ un live che ha dell’ottimo potenziale, con belle idee che possono essere sviluppate con un po’ più di attenzione ai particolari, Buona la presenza scenica dei musicisti, anche della batterista che si fa notare grazie ad una splendida attitudine.
E’ ora il turno di una band piuttosto giovane, con tanto entusiasmo e voglia di fare musica. Il frontman, splendido con la sua giacca di pelle eccentrica dorata, tiene il palco con lo spirito del vero rocker, anche gli altri musicisti dovrebbero seguirlo a ruota e lasciarsi coinvolgere dal proprio concerto per non sembrare la band di supporto, ma parte integrante del progetto, siamo sicuri che con un po' d'esperienza sia un'aspetto facilmente migliorabile. Il risultato che ne esce comunque ha delle buone basi su cui lavorare. Qualche accorgimento in più sugli arrangiamenti, continuare a lavorare sulla composizione, ma l’attitudine è quella giusta!
Come quarta band della serata salgono sul palco gli Unreal Amnesia, band giovane e che abbiamo già avuto modo di vedere all'opera con le selezioni di Emergenza. Lo scorso anno infatti, hanno passato ogni fase, dall'eliminatoria al Legend, le semifinali al Tunnel per poi approdare sull'ambitissimo palco dell'Alcatraz per la finale nazionale. Portano in scena un metal fatto di grande entusiasmo e molta determinazione. C'è da riconoscergli tra tutti un pregio incredibile: un pubblico affezionato, caloroso che li segue e li sostiene, tornando a vederli ad ogni singolo concerto e che scalpita sotto al palco durante la loro esibizione tanto da renderla speciale. Sono organizzati con trucco e parrucco, una cantante ospite che chiude con l'ultimo brano e tanta voglia di salire sui palchi. Bisogna andare a perfezionare la parte musicale con sempre più attenzione ai particolari, al sound d'insieme e ad un po' di verve scenica, ma se l'attitudine non si può imparare e per fortuna loro ne hanno, l'unica cosa da fare è mettersi sotto con lo studio!
The Overness
Anche loro sono una band già nota ai palchi di emergenza festival, hanno partecipato infatti già 2 anni fa e hanno calcato il palco dell’Alcatraz in qualità di finalisti nazionali. Ritornano in gara con una formazione quasi totalmente rinnovata. Musicalmente sono molto raffinati e la presenza dei fiati (flauto e sax) dà sicuramente un tocco in più, anche la voce molto femminile e sensuale è un’ottima ciliegina sulla torta. Manca però un po’ di verve, un po’ di energia sul palco che renda la performance meno statica e più convincente.
Vibe Soldier
Ci apettano ora 25 minuti di viaggio, puro, con un hang che ci porta in atmosfere lontane che richiamano la parte più viscerale e tribale del nostro io. Vibe solider è un solite che con il suo strumento che strega. Se non conoscete l'Hang diciamo che è uno strumento piuttosto recente che fa parte della grande famiglia delle percussioni etniche caratterizzato da un suono metallico, ma più caldo rispetto ad altri. Poteva spaventare l'idea di ascoltare 25 minuti interamente suonati senza l'ausilio di altri strumenti e invece dobbiamo dire che è un concerto che rapisce. Sappiamo che all'interno di questo contesto non sempre è possibile realizzare "scenografie" aggiunte, ma siamo certi che con l'appoggio di visual, il viaggio sarebbe completo.
Siamo arrivati all’ultima band in gara della serata e ancora l’energia nell’aria è palpabile. Hanno un sound solido, sporco, ruvido è uno di quei live sudati che ci piacciono tanto. Buoni gli arrangiamenti tra batteria, basso e le due chitarre elettriche, gestiscono le dinamiche con dei crescendo ad alta tensione soprattutto nelle parti strumentali. C’è qualche errorino qua e là, ma trascurabile e li rende solo più umani. La voce maschile interpreta i brani con quella vena di sofferenza che rende tutto il progetto alternative rock più credibile e maturo.
Chiudono la serata i guest Effetto topaia band vincitrice delle eliminatorie del veneto in un concerto ad altissimo tasso alcolico e di divertimento!