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Emergenza Contest al Legend Club di Milano

Ecco cosa è successo nella quarta eliminatoria del contest internazionale



I concerti non si fermano mai e così siamo già pronti con la quarta eliminatoria come sempre varia per genere e formazioni. Ne abbiamo ascoltate un po' per tutti i gusti, dal jazz, al cantautorato, dal metal al progressive. Vincitori della serata a parimerito Progression e Ground-Pepper Soup e si aggiudicano quindi un concerto in più in qualità di ospiti per l'Emergenza Road Tour, in semifinale troveremo anche Undead Party Crasher e Sambiglion.
Vediamo ora nel dettaglio cosa è successo durante la serata.

Iniziamo la quarta eliminatoria di Emergenza Festival per la città di Milano con un cantautore che si presenta sul palco accompagnato dalla sua chitarra acustica. Ha un repertorio di brani originali tutti in italiano dai testi ben scritti improntanti sull’attualità e sulla vita di tutti i giorni.

Il progetto è davvero molto interessante, intelligente, è evidente che Sambiglion ha tante cose da dire e ha scelto il mezzo giusto. L’unico consiglio che ci permettiamo di dare è quello di lavorare di più sugli arrangiamenti per poter rendere i pezzi più vari, dare così importanza anche ad un aspetto musicale in modo che non risulti più semplicemente un accompagnamento, ma parte integrante del brano. L'effetto spiaggia lo lasciamo per i falò e le birre d'estate. Qui c'è dell'ottimo materiale per fare sul serio, al lavoro! ;-)


E’ ora il momento di un trio particolare, come forse non ne avevamo mai visti sui palchi di Emergenza, ne abbiamo visti tanti, diversi, ma non con questa formazione. Sono infatti pianoforte, arpa e voce. Non hanno punti di riferimento ritmici e da ottimi musicisti quali sono non perdono un colpo, sono professionisti e si sente, Musicalmente è tutto perfetto. Sul palco abbiamo una Cantante con la C maiuscola e Signor (e Signora) Musicisti. Tutto è tecnicamente al posto giusto, ma nel risultato finale manca un po' di cuore, l'eccessivo accademismo che porta ad un'esecuzione impeccabile purtroppo toglie un po' di spontaneità al concerto e anche le composizioni seppur di grande gusto rimangono nello standard del genere. Capiamoci, ad avercene di musicisti tali, ma su un palco a volte serve qualcosa di più, almeno in determinati tipi di contesto per non ridurre tutto semplicemente ad un'esibizione.

Giovani, con tanto entusiasmo, saltano sul palco come se fossero abituati a starci da sempre, hanno un folto pubblico accalcato sotto le transenne che li sostiene e si gusta il concerto. Sono batteria, basso, chitarra elettrica, voce che si presta alle tastiere dove serve. Hanno bisogno di qualche brano per ingranare e se nella prima parte del concerto ci sono diverse incertezze dal punto di vista d’insieme andando avanti tutto è sempre meglio. Ci aspettiamo di sentirli precisi fin dall’inizio con un po’ di studio in più. Apprezziamo la ballata (di cui perdonateci, non ricordiamo il titolo), il loro brano più riuscito.

I Progression sono in 6, batteria, basso, 2 chitarre elettriche, tastiere e violino. Così come il nome già ci suggerisce portano sul palco del sano progressive e sono davvero bravi. Dal punto di vista musicale, sono incollati. Ottima sezione ritmica, ma hanno un sound e una pasta d’insieme davvero invidiabile. Per quasi la totalità del concerto sono strumentali, ma il loro carisma strega il pubblico sotto al palco, il loro e quello che li sta ascoltando per la prima volta. Sono anche ad un buon punto di maturità per quello che riguarda il punto di vista compositivo. Anche se si vede che il look è studiato richiamando i colori nero e carta da zucchero, possono giocarci ancora un po’ per dare più colpo d’occhio sul palco. Bravi, un concerto davvero godibile che non annoia.


Siamo nel momento Heavy metal della serata con i Parris Hyde sul palco. Ci regalano un bellissimo show, dal punto di vista scenico e coreografico, utilizzano oggetti di scena, tutti inerenti al loro genere, teschi, maschere, borchie pelle e pizzo. Anche il look è ben studiato ed azzeccato così come la presenza scenica che regala anche degli ottimi movimenti sul palco che catalizzano l’attenzione. E' uno show che può piacere oppure no, ma non si può dire che lo spettacolo non sia ben preparato. Sicuramente sulla presenza scenica non hanno rivali. Hanno un bel sound, anche se potrebbero staccarsi dal cliché del genere di 25/30 anni fa e provare ad giungere sonorità più contemporanee per diventare più personali.

Un’energia strabordante, gli Undead Party Crasher non si risparmiano sul palco, si divertono e fanno divertire il pubblico in sala. Fanno un rock punk sudatissimo di grande impatto, quello suonato di pancia. Ci stupiscono, in tutto, sia per ciò che riguarda il concerto che l'impegno che hanno messo in ogni aspetto dell'organizzazione. Arrivano dalla provincia più lontana di Bergamo e contro le loro aspettative sono riusciti a radunare un buon pubblico di partenza e di sicuro questo vorrà dire qualcosa. Macinare chilometri per vedere la propria band preferita è una cosa di cui andare fieri. Attenzione a scegliere di inserire nella scaletta brani con bpm molto simili che tendono a rendere il concerto troppo uguale a se stesso e assolutamente all'accordatura perfetta della chitarra che con il distorto maschera un po' e quindi con disturba, ma con il pulito... Nell'insieme ci siamo divertiti, avanti così.

Siamo arrivati all'ultima band in gara della serata. Basta guardarli in faccia per capire che sono una band e cosa suonano. Look perfetto, sguardo da tigre sono pronti a domare il palco. I Flowmotion infatti godono di una presenza scenica davvero fichissima, spaccano i culi, perdonateci il francesismo, ma non c'è veramente un modo migliore per poterlo esprimere. Sono coordinati, danno spettacolo anche solo muovendosi, forti di brani ben scritti, di un genere definito e di idee chiare. Il sound ci piace con qualche riserva. Belli i suoni e l'elettronica, ma il basso suonato per lo più con il distorto, toglie un po' di basse che dovrebbero fare vibrare lo sterno e purtroppo le sequenze non riescono a supplire la mancanza. Capiamoci, la scelta del distorto ci piace, ma le frequenze sono da rivalutare anche sulla base di un utilizzo piuttosto importante dei piatti che aumenta esponenzialmente le frequenze alte in un concerto che non ne avrebbe bisogno.