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Torna a Torino Emergenza Music Contest

Nello storico scenario dell'Hiroshima mon amour, prima serata della stagione 2018



Eccoci pronti per l'edizione 2018 di Emergenza Festival nella città di Torino, città storica del contest da cui diverse band negli ultimi anni sono poi approdate al Taubertal Open Air Festival, finale internazionale con sede in Germania

L'Hiroshima mon amour, sede delle fasi eliminatorie e club storico della città della Mole, ha visto sul palco questa sera ben sette progetti diversi, dal rocl, al pop al cantautorato. Vi spoileriamo subito che i vincitori della serata sono stati Alberto Lionetti e The Mons, aggiudicandosi così anche il premio Emergenza Road Tour. In semifinale rivedremo anche Evrida Nebbiolo mentre per gli altri bisognerà incrociare le dita per i ripescaggi.

Vediamo ora nel dettaglio le recensioni dei concerti!

Ed eccoci pronti per le eliminatorie di Emergenza music contest a Torino, inaugurano la stagione gli Evrida, band formata da 5 componenti. Batteria, basso, 2 chitarre elettriche e voce femminile che si destreggia alla tastiera laddove serve. Sono tutti musicalmente ben preparati ed è evidente già dalle prime note una certa esperienza, hanno un buon sound d’insieme e anche come compositori (seppur in erba per questo progetto) funzionano bene. Un consiglio? Via il leggio e un po’ di scioltezza sul palco per rendere il live un’esperienza da concerto e non solo d’ascolto ;-)

Con la seconda band cambiamo totalmente genere e ci buttiamo nel mondo sudato del punk, quello vecchia scuola, cantato in italiano. Il trio funziona, anche se con qualche prova in più si può migliorare l’amalgama andando a creare un suono più compatto. Vorremmo vedere il pubblico scalmanarsi sotto il loro palco ricordando che è la band a suggerire sempre tramite la propria presenza scenica come si affronta il proprio live. L’autorialità però ci piace e quindi siamo sicuri in una crescita interessante della band

Soprannominata (da noi) la band del nuovo millennio raccoglie 5 componenti nati tra il 1999 e il 2001 e se suonano così già a questa età ci possiamo aspettare solo grandi cose da loro. Brani attualissimi, freschi, adatti alla loro età e alla discografia radiofonica, suonati con grandissima attitudine, precisione, amalgama. Hanno un sound che prende a schiaffi il pubblico in sala. Si passa dall’italiano all’inglese pur rimanendo sempre coerenti stilisticamente, così come brani più dance alternati alle ballate pop. Bravi, continuate a studiare e lavorare sui particolari che fanno la differenza sempre con tanta umiltà e spirito critico.

E’ ora il momento del rock, quello classico, quello che in qualche modo accomuna i Muse e i Foo Fighters. The Whezzy portano sul palco tantissima energia, con un buon sostegno musicale e una voce potente e precisa. Bella attitudine e anche l’atteggiamento sul palco di quelli che spaccano ci piace. Si può lavorare dal punto di vista musicale per ciò che riguarda la precisione, l’interplay è sempre estremamente importante per avere la giusta pacca. Ci vorrebbe anche un look personale più studiato per avere un buon colpo d’occhio già sul palco ancora prima di suonare. I presupposti ci sono, la materia prima non manca, ora bisogna "sgrezzarla" ;-)

Senza accorgercene abbiamo già superato metà serata e i Wolf’rules continuano sull’onda del rock delle grandi chitarre distorte. Sono in 3, batteria, voce principale e un chitarrista che grazie all’octaver diventa anche bassista della band. Al loro sound non serve niente di più, grezzo sincero, senza troppi fronzoli. Buon live pieno di energia. L'unica nota dolente è la formazione tipica da "sala prove", quel semicerchio che tanto serve durante la preparazione dei brani, ma che deve essere poi abbandonato sul palco in favore di una presenza scenica puntata più sul pubblico. Ma siamo certi che sia un dettaglio migliorabile con pochissimo sforzo e grandissimi risultati da parte di una band che grazie alla propria umiltà avrà sicuramente un margine di miglioramento incredibile.

Un solista, chitarra acustica autocostruita e tanto cuore, Nebbiolo strega la sala facendo avvicinare a sé anche pubblico che lo sta ascoltando per la prima volta. Si mette a nudo sul palco, con un'autorialità genuina e un timbro personale senza troppe sovrastrutture. E’ un bravo chitarrista, è un bravo cantante, è un bravo autore. Il progetto è estremamente interessante, i testi sono ben scritti da trarne citazioni che negli anni 90 avremmo scritto sul diario (e ora probabilmente su fb). Attenzione a non diventare troppo autoreferenziale e perdersi nelle proprie note solo per il gusto di farle dimenticando il per chi (e perché) si stia suonando. Bravo, bisogna lavorare sulla promozione della propria musica e del proprio progetto perché merita assolutamente di essere ascoltato. 

Chiudiamo la serata con un bel progetto di rock italiano con formazione batteria, basso, chitarra elettrica, voce solista maschile e un'aggiunta di classe, l'elettronica che rende tutto più attuale.

I brani sono scritti con cognizione di causa, ben pensati anche se siamo sicuri che siano in grado di poter essere più personali e avere un’impronta distintiva fin dalle prime note (sfruttando anche l’elettronica con suoni personali). Il sound generale funziona, c’è una buona amalgama e anche la presenza scenica del cantante è decisamente adeguata, con ottima mimica facciale, intonazione perfetta e buona interpretazione. Anche gli altri musicisti tengono piuttosto bene il palco, ma ogni tanto viene persa l'attenzione e la concentrazione spinge a suonare un po' "persi" nei propri pensieri. Rimanete sempre sul pezzo, il live merita!



Emergenza Music Contest e' in collaborazione con MARSHALL RECORDS.