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Seconda serata a Milano con Emergenza Festival

Continuano i concerti al Legend Club per le eliminatorie del contest internazionale



Dopo l'inaugurazione di Emergenza Festival nella città di Milano la settimana scorsa, siamo già pronti con la seconda serata che prevede altri 7 progetti di genere totalmente diverso sul placo, sicuri che ci regalerà 3 ore e mezza di musica di alto livello.

Possiamo anticipare già che i vincitori della serata sono stati The Vise  aggiudicandosi così anche il premio Emergenza Road Tour. In semifinale rivedremo anche Smooth Entropia mentre per gli altri bisognerà incrociare le dita per i ripescaggi.

Apriamo la seconda eliminatoria di Emergenza Festival per la città di Milano con una vecchia cara conoscenza. Gli Animal Shelter infatti vantano ben 6 partecipazioni al nostro contest più o meno sempre con formazioni rivisitate. Di sicuro un monito è quello di controllare sempre l’accordatura prima di salire sul palco per poter iniziare al meglio il concerto. Già dal secondo pezzo però tutto fila più liscio, è evidente il loro amore per la musica, la dedizione che mettono nel salire sul palco anno dopo anno. Singolarmente tutti i musicisti, cantante compresa portano a casa il compito, ma bisogna lavorare sull’amalgama generale e il suono d’insieme. 


Un pubblico caldissimo, non hanno ancora iniziato a suonare e già la gente è accalcata sotto al palco scalmanata in applausi e grida. A The Vise serve il primo pezzo per entrare appieno nell’atmosfera giusta . La parte musicale è ben arrangiata con batteria, basso e chitarra con la buona soluzione di una pedaliera che permette di avere dei suoni riempitivi (principalmente archi e pad) senza l’ausilio di tastiera o sequenze. What you see is what you get. La voce ha un timbro personale, di quelle che ci piacciono, che non hanno bisogno di troppi virtuosismi per dimostrare di saper cantare. La band ha ottimi margini, ma può crescere in credibilità, lavorando sulla presenza scenica in qualità di scioltezza e coinvolgimento del pubblico. Credeteci perché avete ottimi motivi per farlo.


Siamo al terzo live della serata e l’energia continua a crescere. Gli Smooth hanno sicuramente bisogno di lavorare dal punto di vista musicale, ad esempio fare un lavoro accurato sul tempo e fare attenzione ad essere sempre incollati l’uno all’altro, ma se parliamo di entusiasmo ne hanno decisamente da vendere! Si divertono e quindi ci divertono tanto da perdonargli alcune imprecisioni. Sono giovani, quindi hanno un margine di miglioramento infinito e laddove la musica si studia l’attidune no, quindi la base di partenza è già buona. Saltano, il pubblico li segue, al lavoro!

Davvero degno di nota l'ultimo brano in scaletta, quella è la via ;-)


Rimaniamo nell’ambientazione rock con i Chakra effect, una band dal sound estremamente compatto, ci ricordano gli A perfect circle in alcuni aspetti e con batteria, basso e 2 chitarre si portano a casa un concerto con i fiocchi. Voce graffiata tipica del genere, precisa e piena di carattere... ci viene da pensare “a cazzim” per dirla in gergo. Bravi, ma possono migliorare sulla scrittura dei brani, ci sembra che la crescita dal punto di vista autoriale sia ancora embrionale e siamo sicuri che le loro capacità tecniche gli permettano di dare molto di più… sfruttatele al meglio! La prima parte del concerto è stata eccezionale, ma ci è sembrato di cogliere qualche incertezza sugli ultimi brani.


Un solista, insolito per i nostri palchi, forse l’unico in tante stagioni con un set del genere. Peter Van Eliot, accompagnato da 2 tastiere ci propone il suo repertorio di brani originali d’elettronica, trance, dance. Ottima proposta, i suoi pezzi sono ben strutturati, hanno le giuste dinamiche con i crescendo al posto giusto, la struttura è ben concepita, niente da dire… i suoni richiamano i nostri favolosi anni 80 e il mondo attuale di Stranger Things, infatti è ben comunque udibile che rimane solo una citazione mentre se ne coglie l’attualità, così come la citazione al mostro sacro della dance anni 90, Robert Miles. Nel suo piccolo anche la presenza scenica è interessante. Bravo, un progetto personale e validissimo!


Già salendo sul palco si fanno notare, look ben pensato con nero e argento che la fanno da padrone, buon contatto con il pubblico e interazione tra di loro, i Fate Behind formati da batteria, basso, 2 chitarre elettriche, violoncello e voce principale danno il meglio fin dalla prima nota. Arrangiamenti orchestrali per un repertorio metal. Sul palco si fanno notare, sono piuttosto sciolti e si vede chiaramente che sono ben preparati. Una band valida dagli ottimi spunti tecnici che siamo curiosissimi di sentire in qualità di autori.


Ultima band della serata, gli Entropia ci riprovano dopo essere stati semifinalisti della stagione 2017. Salgono sul palco ancora con la voglia di spaccare, hanno un pubblico che li segue con infinito entusiasmo schiacciati sulle transenne. Musicalmente sono molto migliorati sia dal punto di vista musicale che anche dal punto di vista della presenza scenica. Loro ci credono e ci convincono. C’è ancora qualcosa che si può migliorare (accordatura in primis) e l’amalgama generale.