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10 eliminatoria di Emergenza Festival a Milano

Sul palco del Legend, 5 tra le migliori band per il contest internazionale



Ride The Hazard

Prima band in gara della serata e il livello è già alto. i Ride the Hazard presentano dei brani originali di stampo rock sinfonico con dei richiami al metal. In qualche modo ci ricordano anche le sonorità balcaniche di cui capostipite sono i System of a Down, ma solo per ciò che riguarda le atmosfere e non l'autorialità. Arrangiamenti studiati con batteria, basso, chitarra elettrica, tastiere e voce. Sono precisi e tecnicamente preparati e il concerto scorre liscio senza grandi errori. Possono giocare di più sul live, coinvolgendo anche il loro pubblico numeroso accalcato sotto al palco.


Kiero

E’ ora il momento di un ottimo progetto pop in lingua italiana. Hanno un sound incredibile, con una pasta estremamente amalgamata, non c’è lo strumento singolo, ma un unico muro di suono. Tutto è al punto giusto, gli arrangiamenti sono studiati alla perfezione in un incastro perfetto tra batteria, basso, chitarra e tastiere. Anche la voce è intonatissima con un timbro un po’ graffiato e personale. I brani sono ben scritti ed estremamente radiofonici, si può però lavorare meglio sul carattere della band e su “l’originalità”. Il pop italiano è indubbiamente un territorio ostile nel non trarre troppa ispirazione da ciò che già è stato scritto ;-)


Passiamo ad un po’ di sano county blues con i Wings along road, un genere che in queste 10 serate di Emergenza Festival al Legend di Milano non avevamo ancora sentito. Si districano in brani originali di stampo decisamente americano, sono solari e divertenti, ti fanno muovere la testa a tempo immaginando le migliori giornate d’estate. Sembra di compiere un viaggio nel sud est dell’America settentrionale. Un concerto tecnicamente ben preparato, ma che può essere studiato maggiormente sia dal punto di vista scenico che da quello del look (nonostante un cenno ci sia già).


Torniamo alla lingua italiana con Marco Moraca e la sua band, in un pop rock di grande respiro. Il sound è ben definito da batterista, un chitarrista elettrico, un chitarrista che si destreggia tra chitarra elettrica, acustica e ukulele e Marco alla voce principale e basso. C’è molta attenzione verso gli arrangiamenti, ottima la sezione ritmica e il gran gusto con cui vengono arrangiate le 2 chitarre. Hanno dei brani davvero molto interessanti (quello con l’ukulele primo su tutti) ed altri un po’ più classici. A noi piacciono nella veste più ludica, escono dal coro del classic rock italiano e diversificano il loro progetto in modo più netto. Bravi!


Chiudiamo con il botto questa serata con un progetto davvero ben avviato di Peligro, rapper milanese.

Si presenta sul palco con un altro rapper (Kodiak), dj e sax tenore che si alterna al sax soprano. E’ evidente che le idee di Peligro sono chiare, ha un sound ben definito ed attuale. Buona stesura dei testi e flow scorrevole con un buon groove per Peligro, qualche incertezza sul tempo invece per la sua spalla. Interessante il featuring con una cantante che dà un valore aggiunto, con una linea melodica nel ritornello. Il sassofonista ci piace tantissimo, ottimo suono, intonazione perfetta, buone le idee, anche se in alcune parti sembra quasi “jammare” sui brani. Un ottimo modo per chiudere la serata!