Inizia la nova eliminatoria di Emergenza Festival a Milano in un clima celtico senza precedenti. I Lepricorns portano sul palco un po’ di Irlanda in mix di traditional e brani originali. Sono in 7, con batteria, basso, svariate percussioni, chitarra elettrica, chitarra acustica, violino, flauti, cornamuse e 2 voci principali. Un look verde tipico dell’isola e il Leprichaun in bella vista sull’asta del microfono. E’ un concerto con le parti di ogni musicista ben preparate con un ottimo equilibrio che sicuramente verrebbe gustato maggiormente con tanto pubblico festante sotto il palco.
Seconda band della serata e cambiamo subito genere. I Tamrida portano sul palco un pop con fortissime contaminazioni funk, accentuate particolarmente dalla sezione ritmica e chitarra elettrica. A completare il set abbiamo pianoforte e una voce molto precisa con una timbrica personale, non black come ci si aspetterebbe da uno stile del genere e proprio per questo spicca. Inoltre il frontman ha un presenza scenica di grande personalità. Ottima capacità autoriale e in 25 minuti sfoderano praticamente un singolo dietro l’altro. Possono ancora lavorare sulla resa generale del concerto, tra interplay e spettacolo… e lo vogliamo sottolineare proprio perché è una band già con ottime carte in mano, ora bisogna saperle giocare al meglio ;-)
Arriva anche stasera il momento cantautorale e Mr. Sereno porta sul palco i suoi brani voce e chitarra, seppure nella produzione originale lui sia accompagnato da una band. I pezzi sono ben scritti, con testi intelligenti in lingua italiana. Ha una voce graffiata molto intensa e con intonazione precisissima accompagnata da una grande espressività, un terno decisamente vincente. Seppure il set non fosse pensato originariamente con voce e chitarra è necessario ripensare l’arrangiamento dell’acustica in modo più articolato, così da scongiurare il temuto effetto spiaggia.
Ed ecco un bel momento di rock’n’roll di sapore britannico sul palco del Legend di Milano! I Charlie’s Stripe hanno uno splendido look coordinato, una strabordante presenza scenica, tanto gusto nell’arrangiamento e ottima tecnica. Questi ingredienti servono a creare l’impasto di un ottimo concerto, sicuro e di grande impatto. Sezione ritmica solidissima, una chitarra che da sola tiene in piedi tutta la parte melodica, lanciandosi anche in soli ben pensati per non far mai abbassare la dinamica e voce precisa, con quel tocco sano di sguaiato che dà l’energia giusta. Devono solo lavorare ad un tocco personale per poter essere riconoscibili al primo ascolto… Bravi!
Come il nome suggerisce è ora il momento di far salire sul palco un trio di grandi capacità tecniche con un rock di grande respiro che non lascia spazio a nessuna incertezza. Il chitarrista, seppur accompagnato da una grande sezione ritmica, è l’elemento più sopra le righe e regala soli di grande intensità. Spicca sicuramente di più come musicista che come cantante anche se l’intonazione è sempre precisa, manca un po’ di caratttere, cosa che invece nel suo strumento eccelle. Tutta la band è solidissima, ma sentiamo la mancanza di un guizzo che dovrebbe avere una band del genere. Musicalmente bravissimi, ora bisogna lavorare sullo show.
Rimaniamo nello scenario del trio con i Monkeybiz, ma stavolta alla voce principale c’è la bassista, accompagnata da chitarrista e batterista. Un rock sporco, sudato, con testi in inglese di un certo spessore. Senza troppe sovrastrutture presentano un repertorio di brani originali con grande attitudine punk e un sound che strizza l’occhio al passato. Dissacranti quanto basta, portano a casa un concerto ben suonato (o meglio con qualche errore trascurabile) che però poteva dare un po’ di più per quel che riguarda la presenza scenica, soprattutto visto la meravigliosa presenza di personaggi comunque piuttosto eccentrici all’interno della band.
Ultima band della serata e loro li conosciamo già. I Jail Collective sono infatti finalisti della scorsa stagione nella città di Bologna e hanno già calcato i palchi milanesi grazie alla vincita delle loro fase eliminatoria che dà diritto ad un concerto in un'altra sede del festival a scelta. Quest’anno tornano direttamente in gara nella città meneghina, con la stessa energia dell’edizione passata, ma con molta più preparazione tecnica e un sound decisamente più compatto. Nella loro mise da galeotti, stregano il pubblico presente in sala in un miscuglio di growl, screamo e melodie.