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Seconda eliminatoria di Emergenza Festival a Bergamo

Al Druso impegnate sul palco 6 tra le migliori band della zona



Inizia la seconda eliminatoria di Emergenza Festival per le selezioni di Bergamo che questa sera vedrà coinvolti 6 progetti sul palco del Druso. I primi ad inaugurare i concerti sono i Tyra, che ci portano nel mondo hip hop in un repertorio di brani originali in lingua italiana con basi composte da loro.

I suoni scelti sono di gran gusto, molto attuali con arrangiamenti davverp interessanti che creano atmosfere diverse da un brano all’altro. Anche il flow prosegue dritto senza intoppi, anche se con il rap è importantissima l’articolazione delle parole per essere il più comprensibili possibili mentre ogni tanto in questo caso qualcosa si perde. In generale è un progetto molo interessante anche se sembra ancora in uno stato embrionale, forza, al lavoro!


I dyrish suonano insieme da un anno e presentano un repertorio rock di brani originali in inglese.

La caratteristica principale di questa band è l’ottima voce di grande potenza e precisissima nell’intonazione. Questa cantante non si risparmia nemmeno nella presenza scenica, sicura e decisa. Segue a ruota la band che tecnicamente si difende bene, ma può lasciarsi andare di più sull’aspetto visivo del concerto. Solo un consiglio: è sempre bene iniziare il concerto suonando e piuttosto pensare alla presentazione dei componenti (non sempre necessaria) durante l’introduzione di un brano a seguire così da non lasciare il silenzio sul palco ;-)


Chiamarli band è riduttivo, gli LMS sono originariamente formati da 19 componenti, stasera per l’occasione li troviamo sul palco in 16. Batteria, basso, 2 chitarre elettriche, tastiere, sezione fiati (sax, tromba, trombone) violino, 5 coristi e 2 voci principali. Sono la costola di una compagnia teatrale e il loro stile infatti si avvicina all’idea del racconto. Sono simpatici, sanno giustamente intrattenere bene il pubblico e spiccano subito sul palco nella loro tenuta black & white. Suonare in tanti non è mai semplice, ma il loro risultato è assolutamente apprezzabile ed estremamente piacevole, anche se alcune cose possono essere ancora migliorate. Ad esempio essendo così tanti componenti sul palco è fondamentale l’ordine per non far perdere l’attenzione al pubblico. Movimenti coordinati e controllo è sicuramente la parola d’ordine in uno spettacolo che già davvero ci piace :)


Stout

Siamo a metà serata quando salgono su palco gli Stout, quintetto formato da batterista bassista, 2 chitarristi elettrici che si alternano alla voce principale e una tastierista che suona il sax all’occorrenza.

Passiamo da bellissimi momenti atmosferici che evocano in parte gli anni 80 per quello che riguarda suoni di tastiera ed effetti alla voce ad altri un po’ più confusionari. Le idee ci sono, sia compositive che quelle della mera esecuzione tecnica, ma a volte sembra che non siano chiarissime. Il potenziale davvero ci piace e proprio per questo li sproniamo ad ascoltarsi con cura e limare tutte le imperfezioni per portare sul palco delle semifinali un live ancora più riuscito.


Un nome un programma, la band è irriverente, ironica e dissacratrice per quello che riguarda la stesura dei propri testi. Look divertente e colorato in perfetta linea con lo stile del loro progetto. Presentano ogni loro brano dando una spiegazione di quello che andremo ad ascoltare, sempre con quel tocco di simpatia che li contraddistingue. Possono osare però di più per quello che riguarda la presenza scenica per coinvolgere meglio il pubblico e non trascurare la parte musicale che, seppure abbia delle buone basi, può ancora migliorare. Essere una band “demenziale” non vuol dire non pretendere il massimo per quello che riguarda la tecnica, in fondo Elio e le storie tese docet.


Ultima band della serata e con gli Alchemy ci ritroviamo nel mondo del metal. Batteria, basso, chitarra elettrica, tastiere e voce principale. Tecnicamente preparati hanno un ottimo sound d’insieme e  non si risparmiano per quello che riguarda la presenza scenica. L’estensione vocale del cantante è quella tipica del genere anche se sulle note più alte ogni tanto tende a sforzare. E’ un progetto solido che però deve trovare ancora una dimensione per quello che riguarda la personalità ed essere riconoscibili in un genere che di band ne ha viste veramente tante. Se volevamo chiudere con il botto però ci siamo riusciti alla grande, Ottimi arrangiamenti e un ottimo studio alle spalle di ogni brano, bravi!