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Sul palco del Legend di Milano per la 7 eliminatoria

In gara per il contest internazionale gli artisti di 7 progetti musicali



Prima band di questa settima eliminatoria di Emergenza Festival a Milano e iniziamo subito con musica di altissimo livello. I Secundus vengono da Vercelli e come il simpatico gioco di parole sul loro nome già ci suggerisce, si ispirano apertamente ai Primus. Abbiamo quindi sul palco 4 musicisti con una preparazione tecnica invidiabile che ama ciò che fa. Non solo sono ottimi esecutori presi singolarmente, ma anche il suono d’inseme è preciso e ben curato, grande affinità per una band decisamente matura. L’unica cosa su cui fare attenzione è di non diventare autoreferenziali. E’ giustissimo suonare per un proprio piacere personale, ma è importante anche ricordarsi che si sta suonando per un pubblico e riuscire a coinvolgerlo ;-)

Essere giovani e con le idee chiarissime sono ottime caratteristiche per una band e gli Hypno le hanno entrambe. Progetto di brani totalmente originali in lingua italiana. Arrangiamenti raffinati e ben pensati, formati da batteria, basso, chitarra elettrica e un tastierista che si occupa sia dell’elettronica che della chitarra acustica là dove serve. Armonizzazioni vocali ad hoc e una voce principale di grande maturità con una dote che finora pochi hanno dimostrato di avere: l’interpretazione. Qualità autoriale eccezionali, brani che potremmo già tranquillamente sentire in radio. Bravi quindi dal punto di vista musicale, ora bisogna lavorare sullo spettacolo e il live, puntando ad un’immagine più efficace e ad una presenza scenica più carismatica e naturale.

Lo conosciamo molto bene, Gianluigi Nasto è già stato finalista nazionale dell’edizione 2015 e anche lo scorso anno lo abbiamo visto protagonista dei nostri palchi. Quest’anno torna alla carica sempre lui, accompagnato dal suo inseparabile pianoforte e, a differenza della prima volta che lo abbiamo ascoltato, ha orchestrato alcuni suoi brani portandoli così sul palco accompagnati da ritmica, archi e fiati. Sempre molto espressivo, ci regala una mezz’ora di viaggio introspettivo in un mondo onirico di ricordi e riflessioni. L'idea dell'aggiunta di altri strumenti è assolutamente interessante, ma deve ancora studiata al meglio la realizzazione, soprattutto nella scelta dei suoni. Rimane comunque sempre un piacere ascoltarlo, bravo!


Con la quarta band della serata, sul palco del Legend club sale un po’ di sano rock’n’roll. Trio formato da batterista, chitarrista e bassista anche alla voce principale. Sporchi, ruvidi, sanguigni, senza troppi fronzoli ci insegnano come si violentano gli strumenti facendone uscire un buon risultato di brani originali in lingua inglese. Ciò che ci manca però è il sudore, nel senso che un live del genere ce lo immaginiamo con adrenalina a mille e una presenza scenica che non si risparmia. In questo aspetto la band quindi può ancora lavorare perché siamo certi che a livello energetico possono dare molto di più!

Che stile!!! Fanno uno spettacolo pazzesco! La formazione prevede batteria, contrabbasso, chitarra e voce principale. Si lanciano in evoluzioni usando anche il contrabbasso come oggetto fisico di scena, salendoci sopra e mentre viene suonato! (guardare le foto per credere). Un tuffo nel rockabilly degli anni 50, ma con la consapevolezza dei giorni nostri sia nella scrittura dei brani che nella scelta artistica degli arrangiamenti. Look eclettico ed eccentrico perfetto per il loro stile. Attenzione solo ad alcune sbavature, perché essere divertenti e darsi completamente sul palco, non vuol dire non essere precisi, soprattutto nei cambi di tempo ;-)

Questa è una delle serate più varie che si sono svolte fino ad ora, la prova è che ora sul palco c’è un progetto del mondo hip hop, formato da un rapper e una vocalist. Bel flow per lui e ottima timbrica per lei. Tutti brani originali con testi ben scritti e musicalmente piuttosto vari, senza mai copiare se stessi. Il progetto è assolutamente interessante dal punto di vista compositivo ed anche tecnicamente tutto è al posto giusto, ma nel live m anca qualcosa. La scelta dei suoni delle basi non danno il tiro giusto dal vivo e le voci principali melodiche già registrate in base tolgono un po' di naturalezza all'esibizione. Anche lo show può essere pensato in modo più efficace seppure alcuni intermezzi tra i brani risultano comunque simpatici e ben gestiti.

Ultima band in gara della serata e passiamo ad un pop rock in italiano. La band è formata da 5 componenti rispettivamente alla batteria, basso, tastiere, 2 chitarre elettriche di cui una è anche voce principale. Il concerto prosegue liscio senza intoppi, ma nemmeno senza guizzi. Alcuni brani funzionano meglio di altri. Sono tutti di composizione originale e funzionano seppur ancorati fortemente allo stile del loro genere. I presupposti ci sono e tecnicamente la band si difende bene, ma devono lavorare ancora sulla personalità dal punto di vista del sound generale e vocale e lasciarsi andare un po’ di più sul palco, così da guadagnare in presenza scenica.