Quattro ragazzi si incontrano al Liceo Artistico e si trasformano immediatamente in un'unica entità. Impossibile stabilire se sia stata la musica a creare la loro alchimia o l'alchimia a creare la loro musica.
Fatto sta che fondano gli Hypno, da quel momento la vita privata si intreccia con l'attività musicale e non sarà più possibile separare l’una dall’altra.
Forse proprio per questo motivo, già dalle prime note emerge un “tiro” sorprendente per un gruppo così giovane.
Tutti e quattro compongono i pezzi, rigorosamente in italiano, e insieme li arrangiano.
Ognuno ha il suo stile ma il risultato finale è un sound tanto originale quanto omogeneo che rende difficile distinguere gli autori.
Il loro look è la negazione di qualunque look ed esprime la precisa volontà di voler comunicare con gli altri esclusivamente attraverso la propria musica.
Definirli un gruppo alternative va bene solo se si interpreta questa definizione in senso letterale.
La loro musica si fonda su influenze talmente diverse e numerose da non poter essere ingabbiate in un genere.
Sarà vera gloria? Il tempo ce lo dirà.
Gli Hypno hanno un'invidiabile capacità autoriale, sanno affrontare le difficoltà sul palco come solo i veri musicisti professionisti sanno fare, in costante miglioramento, sono una continua sorpresa. Ci sono piaciuti fin dal primo live che li ha visti piazzarsi al primo posto, al concerto in qualità di guest al Campus Industry di Parma e altrettanto in semifinale al Tunnel di Milano.
Hanno sempre convinto il pubblico, ora riusciranno a convincere anche la giuria formata da Abby Road Studio, Marshall Records, Sony, METATRON/INRI, Krishna Music group e rappresentare così l'Italia al Taubertal Open Air Festival? Lo sapremo il 17 Giugno all'Alcatraz di Milano
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15
2017giugno