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2006aprile
Well she's walking through the clouds...
Cronache dal secondo turno di Milano
Chissà se davvero Jimi Hendrix si riferisse a Janis Joplin per questa Little Wing descrivendola come un angelo che passeggia attraverso le nuvole… di certo, invece, c’è che ascoltandola mentre scendi le scale del Rainbow Club attraverso il corridoio di neon a luci rosse che ti porta all’interno del locale dove man mano cresce questo aroma di rock’n roll, il sound aumenta di volume e ai tuoi occhi appare la folla, ti viene la pelle d’oca.
Questo è quello che ho provato io assistendo alla performance dei Seeweed, band che ha passato il turno dimostrando anche in questa occasione passionalità, originalità e coerenza pari ai professionisti.
Una nota particolare alle band che hanno suonato la sera di ''anticipo'' come Haulin’Ass, Casta Diva, Waist of Noise, Brugal, L.A Cost, Stab the Difference dimostrando di avere “stomaco” accettando le circostanze che, purtroppo, ci hanno visti costretti ad aprire di Lunedì 27 Febbraio anziché Martedì 28 come stabilito, per esigenze del locale, suonando forte,senza imbarazzo o timore, davanti ad un pubblico meno numeroso in confronto a quello delle serate successive.
Sputnix sempre in forma con il calice alzato hanno svegliato la folla anche in questa occasione dando prova di come in pochissimo tempo una band possa migliorarsi e crescere sia dal punto di vista musicale che da quello scenico.
Il clima per tutte le serate è sempre stato “very excited” e poco competitivo come probabilmente ci si potrebbe aspettare da un concorso musicale e a dimostrare quanto scritto l’esibizione spettacolare e, ancora più pazzesca di quella precedente, dei Manara che hanno saputo affrontare un palco così importante come “bersi un bicchier d’acqua”…o forse di Jack Daniels dovrei dire..?!
Chi ha assistito a questa serata la ricorderà di certo per molto tempo: cantanti che si lanciano dal palco districandosi in fretta per arrivare precisi agli agganci musicali, secchiate sul palco come se fosse Ferragosto (e invece era il 1 Marzo!), performance straordinarie come quella dei Mombasa e ospiti d’onore come Olly dei Shandon.
Les Fleurs Du Mal hanno subìto “il bello della diretta” come avrebbe detto Pippo Baudo quest’anno sul palco dell’Ariston durante il feedback di Alex Britti alla pedaliera, per colpa del medesimo motivo ,ma ne sono usciti indenni, anzi vincitori, dopo una performance da urlo…anche se sarebbe più appropriato “da silenzio” visto che nessuno ha aperto bocca se non alla fine per applaudire; i Traffic Jam continuano a testa alta essendo arrivati fino al Marcon Festival nella scorsa stagione e proseguono anche quest’anno dritti in semifinale accompagnati dalla calda voce di Matteo quasi a ricordare un Chris Robinson dei Black Crowes in Lion.
Decisamente meno calda ma come sempre inimitabile quella di Valentina Visintin dei Poseidon che il 7 Marzo ha dimostrato di avere poche remore e pochi imbarazzi anche sul palco del Rainbow solcato da tutti i grandi nella storia del rock, come anche Ronnie James Dio…Entropia e Pulse ad accompagnarli in questa circostanza e a seguirli alle semifinali.
Speciale evento nella serata del 14 di Marzo, quello dei Guilty Method che, malgrado i numerosi show cheli vedono protagonisti in tutta Italia, hanno voluto ugualmente esibirsi in chiusura durante una nostra serata rendendo omaggio ad un Festival che in passato li ha visti partecipi, tanto quanto i Finley, e colpiti anch’essi dalla performance dei Dear, i quali continuano a spremersi migliorandosi notevolmente sul fronte degli arrangiamenti dei nuovi brani cantati in italiano e, su quelli soliti, cantati in inglese, arricchendo il loro repertorio e perfezionando la dinamica sul palco raccogliendo apprezzamenti da tutti.
Anche Morgana delle Bambole di Pezza ha preso parte ad una nostra serata, in particolare quella del 15 Marzo durante la quale le Whathappend sono apparse sempre più rock, gli Sherazade sempre più Jethro Tull e gli Oncetime sempre più grunge.
Tra i più giovani non posso non citare Kantina27, Ou