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Ultimo aggiornamento:

20 ottobre 2010

Modern Music Heroes
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NOTIZIE PRINCIPALI
Metà anni ‘90 A metà degli anni ’90, la band trova la sua formazione attuale: - Luca Romano (Terni, 1967): voce solista; - Roberto Pasetti (Roma, 1967) chitarre; - Stefano Flego (Roma, 1971) batteria; - Alessandro Tombolini (Roma, 1964) basso. L’attività della band si indirizza verso un repertorio funky – rock, molto esteso con accostamenti di brani molto coraggiosi per diversità di stile e periodo. Si esibisce, con il nome Love Street, in tutti i locali più famosi di quel periodo a Roma; Jive; Akab; Classico; Hang Out; Sweetwater; Coetus; Giardini di Adone e altri. Questa fase si protrae per molti anni (quasi fino ai giorni nostri) e serve alla band per acquisire esperienza live, affinare le capacità tecniche individuali e per ottenere quel qualcosa che distingue un gruppo rispetto a quattro musicisti che suonano la stessa canzone: l’affiatamento. Intangibile ma presente, inspiegabile ma ben chiaro per tutti quelli che facciano musica ad un livello non amatoriale. La nuova fase compositiva Suonare pezzi di altri non può dare gli stessi stimoli per molto tempo. Ne, può diventare una professione, salvo divenire una “Tribute band”, cosa che agli MMH non è mai interessata. Pertanto, ciascuno con i propri impegni lavorativi, la propria famiglia e il poco tempo disponibile ci si ritrova in sala prove per cercare di esprimere qualcosa di personale, di artistico che sintetizzi 20 anni passati a calpestare le assi dei music club e che dia soddisfazione a chi compone e soprattutto a chi ascolta. Così nasce il primo album autoprodotto della band: tre anni di duro lavoro, di scrittura, di arrangiamento e di registrazione (con mezzi casalinghi) . l’album si compone di 10 brani, due dei quali cantati in italiano, così come la bonus track. Nelle esibizioni live si aggiunge la seconda chitarra, Raniero Vigna amico di lunga data e ottimo chitarrista Cosa c’è di eroico: l’amore per la musica, che va al di là di ogni ostacolo e di ogni difficoltà che quattro ragazzi “un po’ troppo cresciuti” devono incontrare per poter esprimere quello che viene dalla loro anima, da quello spazio del cuore dove alberga sempre la musica, quella con la emme maiuscola! MMh

Stefano Flego    20 ottobre 2010 05:23