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Dove sta allora Neil? Chi è Neil?
Sta nell'incontro delle due dimensioni della nostra anima. Quelle che potrete osservare nella sua vita, che lo conducono e sbattono di qua e di là, sempre coerente al suo terreno, sempre alla deriva da se stesso. Egli è l'incontro delle due dimensioni, di un'umanità spinta all'eccesso che, dilaniata all'origine, non ricuce più i lembi della sua ferita. Due umanità, dunque, che non si incontrano mai, che non si sovrappongono, che stanno l'una alla larga dall'altra.
L'amore e il disprezzo, la vita e la morte, la danza e l'apatia, lo spirito e il corpo. Nulla si sovrappone in Neil, tutto appare come una cicatrice stretta insieme dalla voce e dalle note, quasi in un amplesso che è sofferenza, grazia e bruciore. No, non lo conosciamo, ancora non lo possiamo conoscere. Guai a noi. A noi è dato solo osservare! A noi è dato solo ascoltare!
La sua vita non è la sua biografia, non è la cronaca di un soggetto qualsiasi, quell'insieme di elementi radunati insieme dalla sterile forza di un atto lucido, razionale. Non è la ragione a guidare Neil, questo è l'insegnamento, questo è il destino dritto al quale lo conduce la sua musica. Condividerlo è un atto di ragione, non di cuore. Conoscerlo è un atto di cuore, non di ragione.
Se mai doveste dunque incontrarlo, sotto quella frasca, ancora non avreste la minima idea di quel che la sua voce, la sua chitarra e la sua armonica saprebbero raccontarvi. Vi chiederete chi egli sia per aver tal forza da abbracciare col suo spirito tutti coloro che con lui son seduti. Vi chiederete se sia il caso di conoscerlo, vi chiederete che senso abbia esser come lui si presenta, vi chiederete cosa abbia da dire e perché si porti dietro una chitarra. Quale musica, quale sonorità?
L'invisibile idiosincrasia di un uomo, accettata nell'artista, disprezzata nell'uomo, si presenterà al vostro cospetto, tirandovi per la maglietta e vi chiederà una risposta, che voi lucidamente non vorrete dare, non razionalmente, non la vorrete dare, avendola già data. Non seguirete il suo cammino, non lo seguirete nella sua caccia dannata, bandita dal mondo che siete abituati a vivere, a condividere con la ragione altrui. Non andrete a caccia di demoni, non andrete oggi, forse un giorno quando anche voi sarete liberi.
A Neil non è concesso conoscersi, non come a noi è concesso. Non gli è concesso di scoprire dal pesante e dolente velo il profondo animo che impetuoso genera il suo canto. Ci rimane distante, generosamente consapevole del dolore, portatore di un disincanto che a lui spetta raccontare e cantare, ma non condividere.
A Neil non è consentito approvare il nostro stile di vita, non gli è consentito consolarci, perciò la sua musica ci spinge e ci schiaccia addosso ad un muro spinoso.
Scoprirete come è Neil quando non sarete al mondo, quando non ci sarete con la testa, quando ci sarete con il cuore. Scoprirete come è Neil quando la sua musica avrà preso il suo posto, quando il riflesso delle sue grida festanti sarà l'eco di un imbarazzo borghese nelle vostre orecchie.
Non avrete bisogno di altri per scoprire chi è Neil, non avrete bisogno che di voi stessi, di un'onestà che il mondo oggi non si dà più la pena di chiedervi. Allora scoprirete il perché del suo inglese, ruvido e cattivo. Allora scoprirete il perché dei suoi testi tinti di un barocco decadentista. Scoprirete il perché la sua musica sia un fiore al suo ultimo grido di colore!
Allora sentirete la sua mano vi si infilerà in gola e strapperà dal vostro stomaco le emozioni. Allora i vostri occhi si bagneranno di una sofferenza sepolta, ma presente, del tutto umana, essenza di voi stessi.
Allora avrete scoperto che sotto quella frasca sta il simulacro di noi stessi, spinto ad un eccesso da una repulsione angosciata, lontana da noi ma sempre dentro di noi.
Allora sentirete l'acido salirvi alla bocca. Allora deglutirete insieme a quel folletto.
Allora riascolterete la sua musica, disposti ad accettare emozioni vostre pronunciate da bocca altrui.
Allora sarete disposti a rimanere in bilico tra voi stessi e quel che siete davvero, tra il mondo e l'anima.
Allora sarete sotto quella frasca, in collina, sbronzi e in eccesso di ilarità come scatenati dervisci.
Neil Lucchetta 11 November 2013 11:40